Cure palliative: differenze tra le versioni

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Hospice: rilettura
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L'articolazione delle cure palliative possono essere ricondotte a tre nodi fondamentali: l'ospedale, l'hospice e le cure domiciliari .
=== Hospice ===
L'hospice è la struttura residenziale in cui il malato inguaribileche enon è possibile curare con la medicina tradizionale viene assistito con la sua famiglia possonotrovando trovareaiuto materiale e sollievo psicologico per un periodo circoscrittosolitamente elimitato poidi faretempo. In alcuni casi è possibile un ritorno a casa omentre perin viverealtri è il luogo nel confortoquale il paziente vien accompagnato nei glisuoi ultimi giorni di vita. Ha solitamente alcune caratteristiche precise:come l'accesso libero per i familiari, (leai camerequali sonoè anchepermesso dotate di lettisostare per farliil dormire,riposo quandonotturno necessario,anche all'interno della struttura), la possibilità di condividere alcuni spazi comuni, comeun laambiente cosiddettasolitamente tisaneria,accogliente ile calorela dell'arredamento, il soddisfacimentopossibilità di profondimantenere bisogniper passiviquanto dipossibile le relazionerelazioni socialesociali. Ne esistono sia all'interno di ospedali sia in luoghi specifici, caratterizzati dall'essere immersi in uno scenario die naturadedicati.
{{vedi anche|Analgesia controllata dal paziente}}
L'hospice è la struttura residenziale in cui il malato inguaribile e la sua famiglia possono trovare sollievo per un periodo circoscritto e poi fare ritorno a casa o per vivere nel conforto gli ultimi giorni di vita. Ha alcune caratteristiche precise: l'accesso libero per i familiari (le camere sono anche dotate di letti per farli dormire, quando necessario, all'interno della struttura), la possibilità di condividere alcuni spazi, come la cosiddetta tisaneria, il calore dell'arredamento, il soddisfacimento di profondi bisogni passivi di relazione sociale. Ne esistono sia all'interno di ospedali sia in luoghi specifici, caratterizzati dall'essere immersi in uno scenario di natura.
 
L'hospice non sempreè èil luogo "dove si va a morire", ma adove si vuole far vivere al meglio unala fase finale naturale della propria esistenza. (terminaleRisulta di una malattia incurabile) e da cui èquasi sempre possibile tornare alle cure domiciliari, quando questo non è impossibile in via temporanea o definitiva.
 
Gli standard programmatici di riferimento italiani, previsti dalla legge, indicano un valore da 30-50 posti letto per ogni milione di abitanti.
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All'esterno in genere la struttura è circondata da un'ampia area verde, progettata per essere "vivibile" da parte di tutti gli ospiti. La connessa camera di osservazione consiste in uno spazio nel quale viene ospitata la salma in attesa delle esequie, diversa dalle sale mortuarie dell'ospedale (spartane, ma decorose), e di una cerimonia "toccante" (parole e musica di violino), molto raccolta e assolutamente rispettosa.
 
Il rischio principale non è per i malati terminali, quanto per il personale diin servizio insvolge un lavoro impegnativo e stressante:molto sedifficile, nonperché sioccorre riescemanifestare a[[empatia]] manteneremantenendo al contempo un'adeguata distanza professionale dal paziente, senza "distacco" (emotivo), si rischiano pesanti ripercussioni sulla vita professionale e privata (dove presente, vale a dire distinguibile da quella professionale e pubblica).
 
=== Cure domiciliari ===