Giorgio Almirante: differenze tra le versioni

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Fu eletto in Parlamento fin dalla prima legislatura ([[1948]]), si distinse in diverse battaglie per la difesa dell'italianità sul territorio nazionale, pronunciando discorsi fiume (anche di nove ore) contro l'istituzione della regione a statuto speciale del [[Friuli-Venezia Giulia]], nonché a favore del ritorno all'Italia di [[Trieste]], la cui "questione" non era ancora stata risolta, e poi contro la modifica dello statuto speciale del [[Trentino-Alto Adige]], con la quale veniva attuata la tutela della comunità di lingua tedesca ma che a suo vedere era troppo sbilanciata a sfavore della comunità italiana. Criticò anche la legge [[Scelba]] che vietava la ricostituzione del Partito Fascista.
 
Agli inizi degli anni Sessanta si battébattè anche contro la nazionalizzazione dell'energia elettrica e agli inziinizi degli anni Settanta, per disciplina di partito, contro l'introduzione del divorzio. Infatti la sua posizione di apertura era stata messa in minoranza durante le discussioni alla direzione del MSI [http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=8]. Egli stesso si era avvalso delle possibilità offerte dalla legge Fortuna-Baslini per divorziare da Gabriella Magnatti e risposarsi con [[Assunta Stramandinoli]], conosciuta quando era sposata con il marchese De Medici e rimasta poi vedova del primo marito.
 
Nel [[1972]], grazie anche alla fusione con il [[Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica|PDIUM]] il MSI ottenne il suo massimo storico alle elezioni politiche (diventando MSI-Destra Nazionale), 8,7% alla Camera e 9,2% al Senato, eleggendo 56 deputati e 26 senatori. Già l'[[1971|anno prima]] il MSI (ormai Msi-Dn) aveva ottenuto un notevole risultato alle elezioni regionali siciliane, col 16%.