Riccardo Gualino: differenze tra le versioni
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Con il rientro in Italia Gualino riprese gradualmente il controllo della Rumianca e fondò a Torino la Compagnia Italiana Cinematografica Lux, con Ermanno Gurgo Salice come presidente e Guido Maggiorino Gatti come amministratore delegato, inoltre anche il figlio [[Renato Gualino]] iniziò a lavorare in questa nuova attività. La sede legale e gli uffici erano a Torino e le eventuali riprese cinematografiche erano girate in alcuni dei tanti teatri di posa presenti in città, tuttavia con la nascente [[Studi di Cinecittà|Cinecittà]] che il Governo fascista stava realizzando nella periferia romana, era chiaro che la nuova capitale italiana del Cinema sarebbe presto diventata [[Roma]].
Tuttavia l’imminente incubo di una nuova guerra si profilava all’orizzonte e presto buona parte delle aziende italiane di Gualino vennero confiscate e convertite alla produzione bellica. Gli anni della [[seconda guerra mondiale]] scorsero lenti ma al riparo dalle sciagure che viceversa investirono le grandi città italiane compresa Torino, che ebbe la sventura di essere tra gli obiettivi più duramente colpiti del Paese. I bombardamenti di Torino del 1944 provocarono danni ingenti, vennero pesantemente danneggiate gran parte delle industrie, tra cui lo stabilimento FIAT del [[Lingotto]] e quello di [[Mirafiori]], inaugurato pochi anni prima. Anche lo stabilimento della SNIA di Abbadìa di Stura subì gravi danni e, dove le bombe non distrussero obiettivi strategici o militari, finirono con il colpire abitazioni ed edifici pubblici, tra cui la vecchia casa dei Gualino in via Galliari 28 e il Teatro di Torino di via Verdi, che furono entrambi distrutti.<ref name="AM 2002" />
Al termine della guerra Gualino ricevette una lettera di ringraziamento scritta dallo stesso [[Ivanoe Bonomi]], presidente del [[Comitato di Liberazione Nazionale]], per il grande supporto economico che segretamente fornì alla Resistenza durante gli ultimi, concitati mesi del conflitto. Lo stesso Bonomi, in seguito fondatore del [[Partito Democratico dei Lavoratori]], propose a Gualino anche di entrare in politica, tuttavia Gualino declinò l’offerta.<ref name="GC2018" />
Nel 1948 Gualino e consorte si trasferirono a [[Roma]], dapprima risiedendo a Villa Caetani, un lugubre edificio neogotico sull'[[Esquilino]] acquistato da una nobile famiglia romana, e poi in un luminoso attico acquistato in [[Parioli|Salita dei Parioli 23]], agli ultimi piani di una palazzina bianca razionalista progettata dagli architetti [[Busiri Vici]].<ref name="GC 2018-8" /> Nella capitale Gualino ritrovò anche il suo amico Lionello Venturi che, dopo anni trascorsi a Parigi, tornò a insegnare in Italia, presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università La Sapienza di Roma]].
La passione per l'arte dei coniugi Gualino restò immutata e se in passato avevano sostenuto il gruppo dei [[Sei di Torino]], a [[Roma]] continuarono il loro mecenatismo sostenendo i timidi pittori del cosiddetto ''Rinnovamento'', tra cui: [[Scipione (artista)|Scipione]], [[Guttuso]], [[Mario Mafai]], [[Fausto Pirandello]], [[Amerigo Bartoli]], [[Toti Scialoja]], [[Roberto Melli]], [[Filippo de Pisis]], [[Massimo Campigli]], [[Giacomo Manzù]] e [[Armando Spadini]].
L’attività professionale di Gualino, nonostante l’interdizione dai pubblici incarichi, proseguì attraverso suo figlio Renato e collaboratori di comprovata fiducia. Riacquisito il controllo della Rumianca, Gualino ottenne il brevetto per l’Italia del [[PVC]], ovvero la nuova formula per la produzione di plastica a base di [[cloruro di polivinile]] e divenne il primo industriale italiano ad avviare la produzione di un materiale plastico, facendo realizzare ad Assemini, in provincia di Cagliari, il più grande stabilimento italiano per la lavorazione del PVC,<ref>{{Cita|G. Caponetti, 2018|p. 407}}.</ref> che diventò presto uno dei materiali più utilizzati al mondo.
[[File:Totò e Monicelli.jpg|thumb|upright=1.2|Un'immagine che ritrae il regista [[Mario Monicelli]] e Totò in una pausa durante le riprese de ''[[I soliti ignoti]]'']]
Gualino, inoltre, proseguì con l’attività di produttore cinematografico a capo della [[Lux Film]], che realizzò i primi successi del
La personale amicizia con autori e registi come [[Luchino Visconti]], [[Luigi Comencini]], [[Giuseppe De Santis]], [[Pietro Germi]], [[Mario Monicelli]] e [[Carlo Ponti]],<ref name="GC 2018-9">{{Cita|G. Caponetti, 2018|pp. 389-395}}.</ref> porterà Gualino alla produzione di grandi successi del [[Neorealismo (cinema)|Neorealismo]] interpretati dai maggiori attori del tempo come [[Totò]], [[Marcello Mastroianni]], [[Vittorio Gassman]], [[Anna Magnani]], [[Claudia Cardinale]], [[Virna Lisi]] e [[Alida Valli]].<ref name="GC 2018-9" /> L’industria dell’intrattenimento diede i risultati sperati, poiché gli oscuri anni della guerra favorirono la frequentazione spensierata del cinema nel tempo libero, in un’Italia ancora povera e in cui le automobili erano ancora poche. Sorsero i vari ''[[Cinema Lux']]' nelle maggiori città italiane, come [[Torino]], [[Milano]], [[Roma]], [[Bologna]], [[Genova]] e [[Trieste]], dove la Lux stessa distribuiva i film che produceva e tra cui i maggiori successi furono: ''[[Proibito
===Gli ultimi anni e la morte===
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