San Martino in Strada: differenze tra le versioni

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Località di antichissima origine, posta sulla strada romana che conduceva da ''[[Laus Pompeia]]'' a [[Cremona]], fu attestata per la prima volta nel [[975]].
 
Deve il suo nome ai [[Franchi]] che portarono in Italia il culto per [[SanMartino di Tours|san Martino]], Vescovovescovo di [[Tours]]. Prima del [[XII secolo]] c'era un grande castello di proprietà dei Vescovi[[Diocesi di Lodi|vescovi di Lodi]] distrutto nel [[1400]].
 
Trovandosi lungo una strada, anticamente molto importante, l'abitato di San Martino in Strada col suo forte fu più volte preso, saccheggiato e smantellato. Il più famoso [[saccheggio]] ebbe luogo nel 1270 da parte di [[Napo della Torre]], in guerra coi Visconti. Altre lotte locali si ebbero nel secolo XIV, e lo stesso Imperatore [[Arrigo VII]] ebbe occasione di fare intimidazioni agli abitanti di San Martino in Strada (XIV secolo).
[[File:San Martino in Strada chiesa interno.JPG|miniatura|sinistra|Interno della Chiesa parrocchiale]]
Sul principio del secolo XVI, il paese fu devastato dalle soldatesche straniere, al punto che si dovettero lasciare incoltivatiincolti grossi possedimenti. Il 25 giugno [[1526]] si accamparono qui le truppe papali collegate coi Veneziani contro la [[Spagna]], comandate dal Duce d'Urbino; qui vennero a consiglio i comandanti militari per poi muovere su [[Milano]] e provocare la resa del Duca [[Francesco II Sforza]].
 
In [[età napoleonica]] ([[1809]]-[[1816|16]]) al comune di San Martino in Strada furono aggregate [[Cà dei Bolli]], [[Caviaga]], [[Muzza Piacentina]], [[Cascina Pompola|Pompola]], [[Sesto (San Martino in Strada)|Sesto]] e [[Soltarico]], ritornate autonome con la costituzione del [[regno Lombardo-Veneto]]. Cà dei Bolli e Sesto furono aggregate definitivamente nel [[1869]]<ref>Regio Decreto 27 gennaio 1869, n. 4870.</ref>.
 
Negli anni 50-60 del [[XX secolo]] durante il grande esodo agricolo il Comunecomune registra una notevole flessione di abitanti. Dopo questo periodo il Comune incomincia a ripopolarsi ede il trend continua ad oggi. Ciò è dovuto, per la maggior parte, sia alla vicinanza con [[Lodi]], sia alla possibilità di edificare con tipologie difficilmente possibili nel capoluogo.
 
Tranne la Chiesachiesa e la Cascina Barattiera, nel Comune non sono rimaste tracce del passato splendore. Gli edifici più notevoli, sotto l'aspetto paesistico-architettonico, risultano le case padronali delle vecchie cascine, la già citata Barattiera, la cascina a Cà del Conte, la Pompola, la Baggia, la Canova, la Campagna e la Villana.
 
La [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] parrocchiale[[parrocchia]]le è molto antica: se ne ha notizia sin dal [[XII secolo]]. QuellaLa attualenuova è datata 1576. Il [[campanile]] invece è stato costruito più tardi, intorno alla fine del XVII secolo. La chiesa è intitolata a [[San Martino]] Vescovovescovo, nato nel [[316]] d.C.
 
L'autore del libro ''Lodi ed il suo territorio'' è Giovanni Agnelli, nativo di San Martino in Strada. È considerato uno dei più famosi storici lodigiani.