Gillo Pontecorvo: differenze tra le versioni

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Fratello del celebre [[fisico]] [[Bruno Pontecorvo]] e del [[Genetica|genetista]] [[Guido Pontecorvo|Guido]], cresciuto in una famiglia [[ebraismo|ebraica]] benestante, Gillo Pontecorvo abbandona l'[[Università di Pisa]] dopo aver sostenuto due esami di [[chimica]]; vorrebbe fare il direttore d'orchestra (un desiderio non esaudito e mantenuto per tutta la vita), ma si limita a giocare a [[tennis]] e a frequentare le ragazze. Negli anni universitari entra in contatto con l'[[antifascismo]]; nel [[1938]], in seguito alla stretta delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], segue a [[Parigi]] il fratello Bruno, con il quale frequenta l'ambiente degli esuli politici italiani e il mondo culturale francese (conosce, tra gli altri, artisti di ogni genere come [[Pablo Picasso]], [[Igor' Fëdorovič Stravinskij]] e [[Jean-Paul Sartre]]). Dalla capitale francese inizia a scrivere come corrispondente per alcune riviste e si mantiene partecipando a tornei di tennis. In questo periodo effettua le sue prime esperienze nel [[cinema]], collaborando come assistente per [[Yves Allégret]].
 
=== Carriera ===
Nel [[1940]] accompagna il fratello in una rocambolesca fuga da [[Parigi]] a [[Tolosa]]; nel [[1941]] aderisce al [[Partito Comunista Italiano]] e coordina in [[Piemonte]] e [[Lombardia]] alcune azioni [[partigiano|partigiane]] con il nome di battaglia di ''[[Barnaba]]''. Nel [[dopoguerra]] interpreta un operaio che viene fucilato nel film di [[Aldo Vergano]] ''[[Il sole sorge ancora]]'' ([[1946]]), opera finanziata dall'[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|ANPI]]. Nel [[1948]] sostituisce [[Alfonso Gatto]] alla direzione del quindicinale comunista ''[[Pattuglia (periodico)|Pattuglia]]'', destinato ai giovani. Profondamente colpito dal film ''[[Paisà]]'' di [[Roberto Rossellini]], Pontecorvo compra una cinepresa [[16 millimetri|16mm]] e gira una serie di [[Documentario|documentari]] a sfondo sociale, come ''[[Missione Timiriazev]]'' ([[1953]]), ''[[Pane e zolfo]]'' ([[1956]], [[documentario]] sui minatori marchigiani commissionato dalla Camera del Lavoro di [[Ancona]]) e, sempre nel [[1956]], l'episodio ''[[Giovanna (film)|Giovanna]]'' (stavolta dedicato alle operaie tessili Pratesi) di ''[[La rosa dei venti]]'', film curato da [[Joris Ivens]]. Negli stessi anni lavora come aiuto regista per [[Mario Monicelli]], [[Steno]] e per il film a episodi ''[[L'amore in città]]''.
 
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Durante la 50ª edizione della Mostra, Pontecorvo premiò [[Steven Spielberg]] con un [[Leone d'oro alla carriera]], in concomitanza con l'uscita del premiatissimo ''[[Schindler's List - La lista di Schindler|Schindler's List]]''. Ad un certo punto della cerimonia, Spielberg spiazzò gli astanti raccontando un aneddoto: "Anni fa in un ristorante di Hollywood un regista americano incontrò un regista italiano e gli disse: "Sei tanto bravo, mi piacerebbe fare bei film come i tuoi". Dopo il successo del regista americano, quello italiano decise, perché disoccupato, di mettere all'asta i cimeli del cinema che possedeva, compreso il Leone d'oro vinto a Venezia per ''La battaglia di Algeri''. Quel regista adesso è qui, Gillo Pontecorvo, e questo, mostrandolo con il braccio levato, è il Leone d'oro che io gli comprai. Ora, Gillo, te lo restituisco. Non si può comperare il lavoro di un autore". Un sorpreso e commosso Pontecorvo rispose: "Tienilo! È in buone mani!".<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/08/spielberg-gillo-ecco-il-tuo-leone.html|titolo=Spielberg: Gillo, ecco il tuo Leone|editore=repubblica.it|data=8 settembre 1993|accesso=2 marzo 2019}}</ref>
 
Torna al [[Lido di Venezia|Lido]] nel [[1997]] per presentare il suo [[cortometraggio]] ''[[Nostalgia di protezione]]'', parte del film a episodi ''[[I corti italiani]]''. Nel [[1999]] Gillo è direttore artistico di [[Mediartech]] a [[Firenze]]. Nel [[2001]] partecipa alla regia collettiva del film ''[[Un altro mondo è possibile]]'' sul [[Fatti del G8 di Genova|G8 di Genova]] e l'anno seguente a quella del documentario sul [[Forum sociale europeo|Social Forum Europeo]] di [[Firenze]], ''[[Firenze, il nostro domani]]''. Nel [[2005]] gira insieme al figlio [[Marco Pontecorvo]] il film istituzionale dell'INPS, suo ultimo impegno sul set. Nell'ultima scena il film mostra un toccante passaggio di consegne del mirino da direttore della fotografia tra padre e figlio.

=== La morte ===
Il 12 ottobre [[2006]] si spegne al [[Policlinico Agostino Gemelli|Policlinico Gemelli]] di [[Roma]] all'età di 86 anni; la camera ardente è stata allestita il giorno seguente nella sala Protomoteca del [[Campidoglio]] alla presenza del presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]] assieme alla moglie e tantissimi volti del cinema italiano, mentre i funerali si sono celebrati il 15 ottobre in forma strettamente privata; in seguito la salma è stata tumulata nel [[Cimitero del Verano|Cimitero Monumentale del Verano]] a Roma.
 
== Riconoscimenti ==