Moog modular: differenze tra le versioni
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Il primo sistema Moog modular fu comprato dal coreografo [[Alwin Nikolais]]. Il primo gruppo che ne fece uso fu Lothar and the Hand People, che adottarono il sistema nel [[1965]], seguito dai compositori [[Eric Siday]] e [[Chris Swansen]]. Il primo artista ad utilizzare un Moog modular in una registrazione fu [[Paul Beaver]] nel [[1967]]. Un anno più tardi [[Wendy Carlos]] utilizzò un sintetizzatore auto-costruitasi come unico strumento di esecuzione nell'album ''[[Switched-On Bach]]'', diffondendo così l'interesse verso i Moog modular. Successivamente [[Keith Emerson]], [[The Monkees]], [[Jan Hammer]], [[Tangerine Dream]], [[Beatles]] e [[Rolling Stones]] si "convertirono" all'utilizzo di questi sintetizzatori. Quest'improvviso successo della serie portò poi al rilascio nel 1970 del famoso [[Minimoog]] e dei successivi sintetizzatori Moog, che ispirati alla serie modular, vennero però costruiti con l'obiettivo di essere più portatili e maneggevoli.
In [[Italia]] il primo esemplare di Moog modular arriva all'inizio degli [[anni 1970|anni "70]], e il primo gruppo musicale che lo utilizzò fu la [[Premiata Forneria Marconi]], con il brano ''[[La carrozza di Hans/Impressioni di settembre|Impressioni di settembre]]'' del [[1972]], che ebbe un notevole successo.
I Moog modular vengono considerati dagli appassionati come i sintetizzatori per eccellenza, nonostante al giorno d'oggi risulta più conveniente l'utilizzo delle tecnologie [[Digitale (informatica)|digitali]], meno costose e meno bisognose di manutenzione.
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