Discussione:Cazzo: differenze tra le versioni

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==Pirla==
In dialetto meneghino Pirla deriva da Pirlaa, andare in giro senza motivo, e indica una persona stupida, non direttamente l'organo sessuale --[[Utente:Caulfield|<span style="font-family:Verdana; color: #757575;">'''Caulfield'''</span>]]<small>[[Discussioni utente:Caulfield|<span style="font-family: Verdana; color:#009000;">'''immi tutto'''</span>]]</small> 09:35, 18 ago 2020 (CEST)
 
== Cazzo parola di origine contadina e significhi gambo di sedano? ==
 
Nella mia Toscana (vivo in Valdambra, tra le crete senesi, il chianti, il valdarno e la valdichiana, nel mezzo), il Cazzo è chiamato (soprattutto dai vecchi) lo stelo del sedano, la parte che si erge dal corpo principale, dopo la parte bianca più edule. Dire che "Il sedano ha fatto il cazzo" significa che sta crescendo diritto e tirato. Ma si parla, meno comunemente, anche di "cazzi" nel finocchio, ossia quando dal corpo arrotondato del finocchio si ergono gli steli fogliacei dell'ortaggio. Quindi sembrerebbe che il cazzo abbia a che fare con qualcosa che si erge diritto e duro, come il significato che comunemente gli viene attribuito. E ci sta.
Lo stesso "Cazzare" in vela significa tenere tirata e tesa una cima o una vela (la "Cazzatura"). Cazzato come lo stelo del sedano. e ci sta.
Il "Cazzimperio" è più comunemente chiamato pinzimonio, ossia un pasto a base di ortaggi quali, i principali, sedano e finocchio intinti in olio e sale, una fusione tra due parole cazzo+imperio che sembra proprio significare "l'impero dei sedani, il miglior modo di gustare i sedani", un po' come dire "l'impero dei sensi". E ci sta.
Da quanto ricordo nei racconti e le discussioni dei vecchi personaggi della mia terra (soprattutto in quelli della mia gioventù), dire che un lavoro era fatto a cazzo significava che era un lavoro dritto, fatto bene, diversamente da un lavoro a cazzo di cane che significava fatto male perché il cane era un animale e discriminato quindi doveva raffigurare un lavoro che doveva essere fatto bene e invece è stato fatto male. Oggi un lavoro a cazzo è inteso solo fatto male, però reputo che bisogna stare attenti perché sui cambi di significato dei detti nel tempo c'è della verità: un altro detto, "un lavoro come un coltrato" significa ancora, nella mia terra, un lavoro preciso, perché il coltro va a diritto nella terra ma ho ben notato che dire la stessa cosa fuori dalla mia zona significa l'opposto, un lavoraccio, come dire che da un campo liscio hai sollevato le zolle e non è più calpestabile. E quindi ci sta.
La cazza, un mestolo romano. Perché la cazza era chiamata così? Possibile che anche la cazza veniva chiamata così perché aveva un manico che ricordava quello del sedano? E, a pensarci bene, anche il cucchiaio del mestolo assomiglia alla parte più edule del sedano. E ci sta, eccome.
Di tutto questo più volte parlammo io e Giancarlo Oli (non perché io sono chissà chi, no, Oli passava le giornate a parlare con la gente proprio per le sue parole da trovare, da scovarne l'etimologia e il significato originario) che nelle mie terre ha vissuto decenni alla ricerca delle radici dell'Italiano (e che disse pubblicamente che qui da me lo aveva trovato). Sinceramente per "cazzo" era più che possibilista di questa soluzione, ne discutemmo (sempre con davanti a un bicchiere di vino, immancabile) però, come è accaduto per altre parole, non so perché ma non prese mai posizione.
Però a me pare chiaro.
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