Libro di Ester: differenze tra le versioni

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Benché al giorno d'oggi questa teoria non goda di grande favore tra gli studiosi di storia delle religioni, è molto nota; viene approfondita nel lavoro di [[Theodore Gaster]].
 
In seguito queste argomentazioni sono state contestate:
In particolare, questi studiosi hanno confrontato i personaggi del ''Libro di Ester'' con divinità, testimoniate o presunte, Babilonesi ed Elamite:
 
* Ester è stata identificata con [[Ishtar]], poiché i loro nomi sono molto simili. Il suo nome ebraico originale, ''Adassa'', è stato messo in relazione con il termine accadico ''hadashatu'', che significa sposa, usato come titolo di Ishtar.
* L'usanza di preparare [[hamantaschen]] durante la festa dei Purim ricorda la descrizione che di Ishtar si dà nel ''Libro di Geremia'', {{Passo biblico|Ger|7,18}}, dove si dice che si usava "preparare focacce per la regina del cielo".
* Mardocheo è stato identificato con [[Marduk]]. Nella mitologia Caldea Marduk è cugino di Ishtar, e allo stesso modo Mardocheo è cugino di Ester
* Aman è stato ricondotto ad un dio Elamita chiamato Uman o Human (o in altre simili varianti), oppure, in alternativa, ad un demone babilonese.
* Vasti è stata ricondotta ad una divinità [[Elamita]] chiamata Mashti.
* La festa dei [[Purim]] è stata identificata con varie feste pagane, reali o congetturali, tra le quali una presunta festa babilonese o elamita che celebrava la vittoria di Ishtar e Marduk su Uman e Mashti, allo stesso modo in cui si festeggia la vittoria di Ester e Mardocheo sui loro rivali Aman e Vasti. Altre proposte che sono state avanzate: il capodanno babilonese (in sumerico ''Zagmuk'', in accadico ''Akitu'', chiamata ''Sacaea'' da [[Berosus]]), che onorava Marduk - è stato ipotizzato che con i Purim (ossia ''oggetti per tirare a sorte'') originariamente si riferisse alla credenza secondo cui gli dei sceglievano il fato di ciascuno per l'anno a venire tramite il lancio di questi oggetti. Secondo altre ipotesi la festa dei Purim va ricondotta alla festa persiana di chiamata [[Farvardigan]], o alla festa greca dei [[Pithoigia]] ("apertura dei fiaschi di vino") - è stata richiamata l'attenzione sul fatto che la parola ebraica per significare la spremitura dei grappoli d'uva è ''purah'', che assomiglia a ''purim''.
 
In seguito queste argomentazioni sono state contestate:
* Ishtar era ben nota agli Ebrei che ufficialmente si opponevano al suo culto. Il suo nome nelle scritture ebraiche è [[Astaroth|Ashtoreth]], che foneticamente non ha rapporti con Ester a dispetto della somiglianza superficiale (dalla radice consonantica אשתר e non עסתר). Benché la vocalizzazione del nome ebraico sia ritenuta un errore di pronuncia intenzionale per richiamare le vocali della parola ''bosheth'', che significa "''cosa ignobile''", le consonanti riflettono con cura il nome originale della dea. Ester è più frequentemente ricondotto alla parola persiana che significa "stella" o a quella Media che significa "mirto".
* Il termine accadico ''hadashatu'' non era un attributo tipico di Ishtar; si presenta in tal modo solo in un'occasione, in una descrizione di Ishtar come "nuova sposa", e il suo significato è "nuova" e non "sposa". È una parola affine all'ebraico ''hadash'' (con una acca gutturale), e non è correlato dal punto di vista della fonetica con ''Adassa'' (la cui radice consonantica è חדש e non הדס). Inoltre l'usanza di preparare gli hamantaschen è nata tra gli Ebrei dell'Europa orientale in tempi relativamente recenti.