San Calocero al Monte: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 38:
'''San Calocero al Monte''' è un complesso archeologico del I sec. d.C. sito in [[Albenga]] e dedicato al culto di [[Calogero di Brescia|San Calocero]]. Il complesso monastico fu attivo dal I al XVI secolo per poi essere dismesso e traferito [[Centro storico di Albenga|dentro le mura cittadine]]. Il complesso venne rinvenuto e studiato da [[Nino Lamboglia]] in più scavi a partire dagli anni '30 del XX secolo.
E' situato alle pendici settentrionali del Monte di San Martino o Monte Bignone, nel sub urbio dell'antica [[Storia di Albenga|Albingaunum]] in una zona ricca di presenze archeologiche di età romana. In questo complesso sono stati rinvenuti dei ritrovamenti epigrafici di grande rilievo, oltre che una descrizione del XV secolo delle epigrafi che qui erano presenti. Venne abbandonato nel 1593 quando le [[Monache clarisse]] si trasferirono nel quartiere di Sant'Eulalia nell'attuale Ospedale Vecchio. L'area il monastero vennero acquistate 1607 dalla famiglia Cepolla.
Agli scavi archeologici hanno preso parte l'[[Istituto internazionale di studi liguri]], il [[Ministero per i beni e le attività culturali]], il [[Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana]] e l'[[Ecole Francaise de Rome]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=152&idArea=153&idCat=3142&ID=4626&TipoElemento=pagina|titolo=San Calocero|accesso=31/10/2020}}</ref>
Secondo la tradizione, il complesso venne eretto sulla tomba di [[Calogero di Brescia|San Calocero]] che mantenne il corpo finché non venne trasferito nel centro cittadino, è l’unico santurario martiriale ligure<ref name=archeomedia>{{cita web|url=https://www.archeomedia.net/albenga-sv-area-archeologica-di-san-calocero/|titolo= Area archologica di San Calocero|accesso=31/10/2020}}</ref>. Nella [[Bibliotheca hagiographica latina|BHL]] 2837 e 2838 si fa riferimento alla figura del santo presente ''in Albenganense oppido'' che fu decapitato e il suo corpo dispensava beneficio ai fedeli. Anche se ci sono vari riferimenti alle spoglie sottratte al monastero e portate in altri posti, non si ha nessuna certezza, solo un'epigrafe che secondo il [[Nino Lamboglia|Lamboglia]] sarebbe stata un [[ciborio]], cioè un elemento decorativo posto in sommità di una tomba santorale, ritrovata in [[Palazzo Peloso Cepolla]], nello stesso stile di elementi trovati durante gli scavi, che ci conferma della presenza della tomba del santo.
== Descrizione ==
|