Centa: differenze tra le versioni

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[[File:Argini del Centa sotto il ponte di ferro.jpg|thumb|Argini del Centa]]
 
Il fiume Centa è stato il creatore della Piana[[piana di Albenga]], che consiste in una vasta insenatura [[Pliocene|pliocenica]] colmata da depositi alluvionali successivi. Nel [[pliocene]] il mare arrivava fino alle attuali [[Ortovero]] e [[Cisano sul Neva]] dove l'Arroscia e il Neva sfociavano direttamente a mare; di tali periodo ci sono depositi di conglomerati e sabbia argillosa che affiorano nelle due valli. Successivi sollevamenti hanno inclinato verso il mare gli strati dell'insenatura pliocenica, che ha prodotto l'unione dei torrenti Lerrone con l'Arroscia e del Neva col Pennavaire. Depositi alluvionali che risalgono al quaternario hanno formato sopra questi strati un sedimento detritico, che a sua volta si è innalzato provocando quella fascia di colline a rilievo molto dolce che corrono ai bordi della Piana ingauna. La parte più bassa della Piana si è creata a seguito di depositi alluvionali sul fondo della ripa quaternaria. La differenziazione tra il bordo dell'antico golfo ed i sedimenti pliocenici è evidente dall'analisi della vegetazione e del colore: dal grigio cupo degli argilloscisti e delle arenarie nonché dal grigio più chiaro dei calcari giurassici, brulli questi ultimi, si arriva a tonalità giallastre e azzurrine rispettivamente di sabbie ed argille, come al rossastro dei depositi marini e fluviali (spesso terrazzati) ossidati per contatto con atmosferili<ref>{{cita libro | B. Limoncelli | M. Marini | Ricerca geomorfologica, in Indagine sulle risorse paesaggistiche e sulle aree verdi della fascia costiera ligure | 1967 | Università degli Studi di Genova | Genova}}</ref>.
La piana di Albenga è di tipo detritico ma questo da origine alla fertilità della piana stessa e della sua abbondante ricchezza idrica, solcata dal più grande corso d'acqua della Regioneregione. Quando si uniscono l'Arroscia con il Neva, nei pressi di [[Bastia (Albenga)|Bastia]], nasce il Centa.
 
Il corso del fiume seguiva un tempo la stessa linea dell'Arroscia, sfociando nel mare verso [[Ceriale]], fino alla deviazione del corso forse per volontà della [[Repubblica di Genova]] ([[XII secolo]]), che lo portò a scorrere vicino alla ''cinta'' muraria della città (causando la crescita del capo Lena e l'interramento del porto di Vadino), da cui il nome ''"Centa"'', dato all'ex tratto finale del torrente una volta divenuto fiume. L'antico letto del fiume divenne quasi completamente asciutto dal [[XVI secolo]].<ref>[http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=152&idArea=153&idCat=2738&ID=2749 Comune di Albenga: il Centa e il Pontelungo]</ref>
 
Dopo la tremenda alluvione del 1564, i Magistrati della città cercarono più volte di fabbricare degli argini per contenere la piena, ma non riuscendovi direttamente per il grande lavoro da fare, chiesero più volte aiuto al Senato di Genova, poi alla [[Repubblica Ligure]] e anche all'Impero Francese di Napoleone, ma senza successo, anche se sporadicamente qualche intervento venne fatto. Si ricordano i disegni e progetti realizzati dal Molasana nel 1587, dall'architetto Francesco Da Nove, da Gio Battista Pallavicini che fu un commissario delegato dal Senato genovese nel 1647; come il colonnello della Repubblica di Genova [[Matteo Vinzoni]] nel 1751, dal tenente del Genio Ligure Barabino nel 1802, dal colonnello francese Auzilion, e dallo stesso prefetto del [[Dipartimento di Montenotte]] Chabrol nel 1812 (alcuni di questi disegni e progetti sono conservati all'interno del Municipio della Città di Albenga).
 
===Alluvioni storiche===