San Calocero al Monte: differenze tra le versioni

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La parte più antica è il muro di contenimento realizzato a riseghe che serviva a ricavare un ampio spazio pianeggiante soprastante. I tubuli di terra cotta delle acque visibili indicando che tale muro in antichità venne realizzato proprio per questo motivo, e ritrovamenti ceramici indicano che tale zona era già presente un insediamento precedente. Le tombe alla cappuccina e le ceramiche rilevati, e la tessitura muraria ci permettono di dire che tale opera venne realizzata nel III sec. d.C., cioè in epoca tardo-imperiale romana.
 
Gli scavi avvenuti nel 2000 ci permettono di affermare che una fascia importante fosse occupata da delle sepolture tardo-antiche. Di fronte a tale muro venne realizzato un porticato coperto a spiovente e con cinque arcate datata al V secolo. Solo successivamente con la realizzazione della basilica cristiana lo spazio venne trasformato con la realizzazione di una volta in muratura appoggiata al muro romano. Il vano realizzato è uno spazio buio impiegato come una vera cripta funeraria, chiamato in gergo ''criptoportico'', adibita ad ospitare sepolture del ceto privilegiato, deposte in strutture e in sarcofagi apud corpus sanctum, cioè disposte vicino all'inumazione di un Santo. Tale fase può essere datata grazie al ritrovamento delle anfore impiegato per alleggerire la volta nel VI secolo.
 
Tale Basilica era vicino alla [[Via_Julia_Augusta#Tratto_Albenganese|Via Julia Augusta]], dove gli spazi laterali vennero usati per la realizzazione di impianti funerari Romani nel I e II sec. d.C..
 
L'interno della navata principale della chiesa è stato realizzato tra la fine del V e la meta del VI secolo, con in testa un abside semicircolare disposta canonicamente ad est e da un'ulteriore navata disposta a nord, verso la piana, che oggi risulta scomparsa ma che era la copertura della cripta sottostante. Esisteva un ulteriore vano liturgico localizzato contro il monte stretto e lungo. Erano presenti numerosi resti e arredi liturgigi, come plutei, capitelli, pilastrini, che sono la testimonianza di una monumentalizzazione della chiesa a partire dalla metà del VI secolo, con un ultimo rifacimento in epoca longobarda durante i VII secolo, ad opera dell'abate ''Marinace'' di cui resta un'epigrafe a testimonianze. Era presente un vano reliquiario marmoreo sotto l'altare al centro dell'abside.<ref name=archeomedia> </ref>
 
Tale Basilica era vicino alla [[Via_Julia_Augusta#Tratto_Albenganese|Via Julia Augusta]], dove gli spazi laterali vennero usati per la realizzazione di impianti funerari Romani nel I e II sec. d.C..
 
== Sistemazione per le visite ==