Pier Francesco Fiorentino: differenze tra le versioni

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Madonna col Bambino e San Guovannino Gubbio
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* Datata [[1489]] è una ''Madonna in trono col Bambino'', affrescata nella "Camera del Cavaliere", antica sala del Palazzo Pretorio adibita alle istruttorie dei processi seguiti dal Vicario. Questo affresco è mutilo nel volto della Madonna: su di esso era stato posto uno stemma, che, seppur rimosso, ha provocato danni irrimediabili. Parzialmente leggibile l'iscrizione: <small> "PUCCIUS.IV. CONSULTOR YNMAGINEM HANC DIVE MARIE FIERI CURAVIT ANNO. SALUTIS.1489" </small><ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 36 - 37</ref>
* Nel cortile del Palazzo si trovava un'''Incredulità di san Tommaso e san Girolamo penitente'' ([[1490]]), affresco ora staccato e conservato nella sala delle udienze: forte è il richiamo all{{'}}''Incredulità di san Tommaso'' realizzata da [[Verrocchio]] per una delle nicchie di [[Orsanmichele]] a Firenze; il san Girolamo è invece mutuato dalla tavola realizzata da [[Piero del Pollaiolo]] nel [[1483]], per la [[Chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano)|chiesa di Sant'Agostino]] a [[San Gimignano]], dove Pier Francesco aveva lavorato. In basso possiamo leggere: <small> “AL TEMPORE THOMASII PAULI DE MORELLIS. V. MCCCCLXXXX.”</small><ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 38 - 39</ref>
* Al piano nobile Pier Francesco affrescò una ''Madonna in trono fra i santi Girolamo e Francesco'' e alla sua destra una un{{'}}''Elemosina di san Martino'', entrambi databili nei primi anni novanta del [[Quattrocento]]. Il tratto netto e deciso con cui le figure sono realizzate conferisce una certa fissità alle pose delle figure stesse, ma fa sì che la lettura delle immagini sia chiara e facilitata. La datazione dovrebbe collocarsi entro i primi anni novanta del [[Quattrocento]].<ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 40 - 41</ref>
* Sempre nella stessa sala si trovano una ''Crocifissione'' e un ''San Giovanni Battista''.
* Nella "Camera dei forestieri" realizzò ancora una ''Madonna in trono'' ([[1495]]), molto più influenzata dalle opere di [[Botticelli]] e [[Perugino]]. L'affresco risulta mutilato per la costruzione di un solaio, ora demolito: la testa del Bambino Gesù è andata irrimediabilmente perduta. Prospetticamente ben costruito, il trono è sormontato da due delfini.<ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 42 - 43</ref>
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== A Volterra ==
Pier Francesco affrescò nel [[Palazzo dei Priori (Volterra)|Palazzo dei Priori]] a [[Volterra]] un ''Crocifisso e santi'', datato [[1490]], in cima ada una ripida scalinata che immette nella Sala del Maggior Consiglio. La datazione scaturisce dalla lettura di una un'iscrizione molto lacunosa: <small> "FRANCESCO GIOVANNI CAPITANO MCCCCLXXXX" </small>. Nell'affresco vediamo il Crocifisso al centro, perno della composizione, con ai lati, sulla sinistra la Madonna e inginocchiato san Francesco d'Assisi, mentre sulla destra san Giovanni Evangelista e inginocchiato san Giovanni Battista.<ref>Franco Lessi in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 94 - 95</ref>
 
A Villamagna di Volterra, nell'[[Oratorio della Madonna della Neve (Villamagna)|Oratorio della Madonna della Neve]], si conserva un venerato affresco raffigurante una ''Madonna in trono col Bambino'', staccato e in seguito riportato su tavola, di mano del nostro pittore. L'oratorio della Madonna della neve fu costruito tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo per ospitare il venerato affresco fino ad allora ospitato in un tabernacolo. La festa della Madonna della neve si celebra il 5 di agosto. Inoltre presso lo stesso oratorio si celebra anche la festa della Madonna del Ringraziamento o della Madonna del tifo, la seconda domenica di ottobre: la popolazione di Villamagna nel XIX secolo essendo assediata da una violenta epidemia di tipo, fece voto di venerazione e di ringraziamento alla Madonna della neve, se fossero stati risparmiati; e così fu.<ref>Franco Lessi in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 114 - 115</ref>
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[[Frederick Mason Perkins]] (''Nuovi appunti sulla Galleria Belle Arti di Siena'', "La Balzana", II, 1928, pp.&nbsp;183 – 203) coniò questo appellativo nel [[1928]], sotto il quale riunì un cospicuo gruppo di opere che Bernard Berenson (''The Florentine Painters of the Renaissance'', New York - London, 1900, pp.&nbsp;132 – 134) aveva attribuito a Pier Francesco Fiorentino. Anche il Berenson in seguito accetterà questa correzione.
 
Si ritiene che lo Pseudo Pier Francesco sia stato un pittore attivo a Firenze nella seconda metà del [[Quattrocento]] e titolare di una un'attiva bottega dalla quale uscivano per lo più copie di tavole devozionali, desunte principalmente da opere di [[Filippo Lippi]] e [[Pesellino]].
Di quanto appena detto, abbiamo un esempio in [[Palazzo Medici]], nella celebre [[Cappella dei Magi]] di [[Benozzo Gozzoli]]: sull'altare in luogo dell'''Adorazione'' di [[Filippo Lippi]], che oggi si trova a [[Berlino]] (Staatliche Museen), si trova proprio una copia antica eseguita dallo Pseudo Pier Francesco Fiorentino.