Prefetto d'Egitto: differenze tra le versioni
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Il Prefetto d'Egitto (titolo ufficiale praefectus Alexandreae et Aegypti) era il governatore romano della provincia romana d'Egitto a partire dal 30 a.C. Di rango equestre, il prefetto era scelto direttamente dall'imperatore, a cui solo rendeva conto. Il suo mandato non aveva limiti temporali e contempalva, unico nella categoria dei governatori equestri (sino alla creazione della provincia di [[Mesopotamia]]), l'[[imperium]] militiae, ovvero il comando sulle truppe cittadine, le legioni (all'inizio tre, poi da Traiano una). Il fondamento giuridico della prefettura egiziana fu una legge comiziale che Ottaviano fece promuovere appena rientrato a [[Roma]] dopo la vittoria su [[Marco Antonio]] nel 30/29 a.C.; in questa legge era contemplato l'imperium di Ottaviano sulla provincia, di cui l'[[imperium]] del prefetto ne era diretta derivazione; i poteri del prefetto si basavano sulla ''similitudo proconsulis'', un'analogia con il proconsole: se da una parte ne garantivano i medesimi poteri, dall'altra non ne facevano un magistrato, bensì un sostituto dello stesso, nel qual caso, l'imperatore. Il prefetto non possedeva, infatti, un [[imperium]] proprio (come nel caso dei consoli, del proconsoli, dei pretori, dei propretori), ma un [[imperium]] delegato dall'imperatore. Il prefetto d'Egitto perciò non è mai stato un agente 'privato' dei Cesari in Egitto, come l'Egitto non è mai stato una proprietà privata di [[Augusto]]: tale teoria è stata da tempo superata dalla storiografia moderna.
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