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* una grande presenza di narrazione fuori campo, a volte usata come dispositivo di strutturazione. Tipico è anche l’utilizzo della voce fuori campo.
* la presenza di elementi onirici/surreali. Ad esempio, Secondo J. David Slocum, "i protagonisti assumono l'identità letterale di uomini morti in quasi il quindici per cento di tutto il noir
* Nell'immaginario popolare (e, abbastanza spesso, critico), nel noir è sempre notte e piove sempre [4]. Una tendenza sostanziale all'interno del noir degli ultimi giorni - soprannominato "film soleil" dal critico DK Holm - va esattamente nella direzione opposta, con storie di inganno, seduzione e corruzione che sfruttano brucianti ambienti luminosi e soleggiati, stereotipicamente il deserto o l'acqua aperta. I momenti climax di un numero considerevole di film noir si svolgono in ambienti visivamente complessi, spesso industriali, come raffinerie, fabbriche, cantieri ferroviari, centrali elettriche (centrale è la presenza della città, dato anche il carattere sociale delle narrazioni noir. I film della grande ''époque noir'' riflettevano le tensioni culturali derivanti dalla seconda guerra mondiale, ma anche l’interesse psicologico americano, come evidente negli aspetti di realismo sociale di alcuni noir). Come nota B. K. Grant: “L'iconografia del film noir include pozzanghere, acqua piovana, specchi, finestre e luci al neon lampeggianti, che riflettono l'oscurità delle anime nella giungla di asfalto. Come osserva Paul Schrader, la fotografia di ___location di molti noir sembrerebbe antitetica alla stilizzazione del noir, ma ‘i migliori tecnici noir hanno semplicemente trasformato il mondo in un palcoscenico, dirigendo l'illuminazione innaturale ed espressionistica su ambienti realistici’”[5]. L’ambientazione è spesso anche caratterizzata in direzione della malinconia e del perturbante freudiano [6]
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