Massacro di Rechnitz: differenze tra le versioni
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Secondo lo storico Josef Hotwagner i russi arrivarono a Rechnitz nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1945, e nella stessa notte il castello dei Thyssen-Bornemisza fu distrutto dalle fiamme (anche se non è chiaro se furono i russi ad appiccare il fuoco, oppure gli stessi nazisti nell'intento di occultare le prove dell'eccidio). Nei giorni successivi il misfatto venne tuttavia alla luce: secondo un rapporto redatto dalle autorità sovietiche, vennero trovate ventuno fosse comuni, ciascuna misurante cinque metri per uno e contenente dalle dieci alle dodici persone. I cadaveri erano stati finiti con colpi alla nuca o con armi automatiche e presentavano, oltre ad un generale deperimento, molteplici [[ematoma|ematomi]], segno di violenze subite immediatamente prima dell'uccisione.
==Approfondimenti==
* Eva Holpfer, ''Il massacro di Rechnitz. La memoria di un crimine e la sua vicenda giudiziaria nella giurisdizione popolare austriaca'', in: Storia e Documenti, nº 6, Semestrale dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma, numero doppio 2001, pagg. 205-221.
==Collegamenti esterni==
*[http://news.independent.co.uk/people/profiles/article3028644.ece articolo da ''The Independent'' (07.10.2007)]
*[http://www.faz.net/s/RubCF3AEB154CE64960822FA5429A182360/Doc~E80C3B48CF951482AA8E0C6CFD7D2341A~ATpl~Ecommon~Scontent.html?rss_feuilleton articolo dalla ''Frankfurter Allgemeine Zeitung'' (18.10.2007)]
*[http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_19/festa_nazista.shtml articolo dal ''Corriere della Sera'' (19.10.2007)]
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