Gustavo Bontadini: differenze tra le versioni
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== Pensiero==
Esso deve intendersi come una ripresa "rigorizzata" del nucleo della metafisica classica. Questo significa che Bontadini, maestro di [[Emanuele Severino]], ha inteso riaffermare il valore perenne "classico" teorema della permanenza dell'essere, aggiornandone l'impostazione metodologica; partendo dall'Unità dell'esperienza (l'Unità dell'atto con il fatto che si suppone ogni volta che si conosce - ogni esperienza è sperimentata, è Esperienza) afferma che questa non può fungere da orizzonte assoluto della realtà, in quanto non può realizzare gli attributi essenziali che spettano all'assoluto.L'esperienza umana infatti - pur essendo la realtà con cui inevitabilmente misuriamo ogni altra - sia che venga presa individualmente o universalmente non è mai totalmente attuale: dunque non può essere l'assoluto.
Una delle frasi che esplicitano meglio questa posizione e che al tempo stesso meglio la sintetizzano è " se Dio non ci fosse, il mondo [nel senso suddetto di Esperienza] sarebbe contraddittorio" e cioè non possiede le formalità fondamentali che rendono il reale intellegibile. Ciò che caratterizza il pensiero umano è infatti il principio di identità - il pensiero determina (si riferisce al determinato); ma questo determinare, che sia constare o mediare secondo principio la realtà, è nel tempo: esso - dice Bontadini - è il miglior testimone della contraddittorietà del reale: guardando solo ad esso si potrebbe dire che una cosa è e non è
L'esperienza umana , spiega Bontadini nel ''Saggio di una metafisica dell'esperienza'' riprendendo il linguaggio di [[Giovanni Gentile]],consta infatti di due elementi indisgiungibili ma ben distinguibili: l'atto e il fatto.
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