Gypaetus barbatus: differenze tra le versioni

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In autunno, dopo le parate nuziali, la coppia inizia a frequentare il nido, solitamente costruito con rami secchi e [[lana]], in ampie cavità o su cenge lungo pareti rocciose. La deposizione avviene fra gennaio e febbraio, e ogni coppia depone solitamente due [[Uovo (biologia)|uova]] (tondeggianti, di color crema, con macchie e punteggiature) a 4–7 giorni di distanza l'una dall'altra.
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File:Gypaète barbu MHNT.jpg|Gypaetus barbatus aureus
File:Gypaetus barbatus hemachalanus MHNT.jpg|Gypaetus barbatus hemachalanus
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La cova, che dura 55–60 giorni, inizia subito dopo la deposizione del primo uovo ed è effettuata per la maggior parte del tempo dalla femmina, anche se spesso il maschio le dà il cambio restando sul nido per 2–3 ore al giorno.
 
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Non sembra che questo comportamento sia determinato dalla scarsità di cibo (anzi, più i piccoli sono sazi più sono aggressivi), ma è innato e si manifesta in tutte le nidiate. Si pensa che il secondo nato abbia semplicemente la funzione di riserva trofica nel caso in cui il fratello non abbia un normale sviluppo. Il fenomeno del cainismo è comune tra i rapaci ma si riscontra con questa modalità solamente in poche altre specie, come ad esempio l'[[Aquila reale]] (''[[Aquila chrysaetos]]'') e l'[[Aquila anatraia minore]] (''[[Aquila pomarina]]'').
[[File:Gipeto giovane.jpg|thumb|Un giovane gipeto in volo nel [[Parco Nazionale del Gran Paradiso]].]]
 
Dopo la schiusa i genitori rimangono al nido, alternandosi nella ricerca del cibo che viene portato ai piccoli con gli artigli. All'inizio i pulcini si cibano esclusivamente di [[carne]] e solo dopo 7-8 giorni ingeriscono le prime piccole [[osso|ossa]]. La permanenza degli adulti al nido diminuisce col passare del tempo.
 
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=== Volo ===
[[File:Gipeto adulto.jpg|thumb|Un gipeto adulto in volo nel [[Parco Nazionale del Gran Paradiso]].]]
[[File:Gipeto giovane.jpg|thumb|Un giovane gipeto in volo nel [[Parco Nazionale del Gran Paradiso]].]]
L'attività del gipeto, a differenza di altri avvoltoi o di altri rapaci, è evidente fin dalle prime ore del giorno; come altri veleggiatori ([[pelecaniformi|pellicani]] e [[ciconiiformi|cicogne]]) non utilizza solo le grandi masse di aria calda in ascesa (le "termiche"), ma anche le correnti dette "di pendio", provocate dalla [[deflessione (fisica)|deflessione]] del [[vento]] da parte di ostacoli, e le correnti "d'onda" che gli ostacoli provocano sottovento. È un ottimo volatore sia in spazi aperti ad elevate quote che a pochi metri dal suolo quando compie voli di perlustrazione alla ricerca di carcasse.
 
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Nonostante l'abbondanza di ungulati selvatici delle [[savana|savane]] africane, il gipeto non si è mai insediato in queste regioni pianeggianti in quanto predilige zone montane con poca copertura boschiva in cui siano presenti pareti di roccia adatte alla nidificazione.
Secondo una stima approssimativa si pensa che nel mondo siano presenti 50.000 individui. In Europa si è estinto, come specie nidificante, in tutto l'arco alpino e in vaste aree dei Carpazi, dei [[Monti Balcani|Balcani]] e dei Pirenei. Le poche aree di nidificazione ancora presenti nel vecchio continente sono comprese tra i 1000 e i 2000 m di quota; in Asia, invece, la specie può nidificare ad oltre 4000 m.
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File:Gypaète barbu MHNT.jpg|Gypaetus barbatus aureus
File:Gypaetus barbatus hemachalanus MHNT.jpg|Gypaetus barbatus hemachalanus
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== Conservazione ==