<ref name=Mittell2004>Jason Mittell, ''Genre and Television: From Cop Shows to Cartoons in American Culture'', New York, Routledge, 2004, p. XVII.</ref>
== Lo stile visivo del film noir ==
Alcuni critici percepiscono il segno distintivo del noir classico come uno stile visivo distintivo. Altri, osservando che esiste effettivamente una notevole varietà stilistica nella storia del noir, sottolineano invece la trama e il tipo di carattere, umore. Nessuna indagine sulle caratteristiche identificative del noir classico (e ancora di più del neo-noir) può quindi essere considerata definitiva. Possiamo tuttavia distinguere evidenti tratti distintivi di questo stile.
* una grande presenza di narrazione fuori campo, a volte usata come dispositivo di strutturazione. Tipico è anche l’utilizzo della voce fuori campo.
* la presenza di elementi onirici/surreali. Ad esempio, Secondo J. David Slocum, "i protagonisti assumono l'identità letterale di uomini morti in quasi il quindici per cento di tutto il noir" [1]<ref name=SlocumViolenceAmerica>J. David Slocum, 'Violence and American Cinema'', Routledge, 200, p. 160</ref>. Secondo Borde e Chaumeton, due tra i più importanti critici del noir, autori della fondamentale opera ''Panorama du film noir américain (1941-1953)'', il noir incarna essenzialmente un cinema allucinato, ambiguo e onirico [2]<ref name=GandinFilmNoir>Leonardo Gandini,''Il film noir american'', Torino, Lindau, 2019, p.16 </ref>. Tuttavia ci sono anche critici includono nel noir anche film particolarmente realistici. Schrader, altro critico fondamentale per il noir, parla ad esempio del ‘periodo realista del dopoguerra’ nella sua periodizzazione de noir<ref [3]name=GandinFilmNoir></ref>.
* Nell'immaginario popolare (e, abbastanza spesso, critico), nel noir è sempre notte e piove sempre<ref [4]name=BouldFilmNoir>Mark Bould, ''Film Noir: From Berlin to Sin City'', Wallflower Press, 2005, p. 18</ref>. Una tendenza sostanziale all'interno del noir degli ultimi giorni - soprannominato "film soleil" dal critico DK Holm - va esattamente nella direzione opposta, con storie di inganno, seduzione e corruzione che sfruttano brucianti ambienti luminosi e soleggiati, stereotipicamente il deserto o l'acqua aperta. I momenti climax di un numero considerevole di film noir si svolgono in ambienti visivamente complessi, spesso industriali, come raffinerie, fabbriche, cantieri ferroviari, centrali elettriche (centrale è la presenza della città, dato anche il carattere sociale delle narrazioni noir. I film della grande ''époque noir'' riflettevano le tensioni culturali derivanti dalla seconda guerra mondiale, ma anche l’interesse psicologico americano, come evidente negli aspetti di realismo sociale di alcuni noir). Come nota B. K. Grant: “L'iconografia del film noir include pozzanghere, acqua piovana, specchi, finestre e luci al neon lampeggianti, che riflettono l'oscurità delle anime nella giungla di asfalto. Come osserva Paul Schrader, la fotografia di ___location di molti noir sembrerebbe antitetica alla stilizzazione del noir, ma ‘i migliori tecnici noir hanno semplicemente trasformato il mondo in un palcoscenico, dirigendo l'illuminazione innaturale ed espressionistica su ambienti realistici’”[5]<ref name=GrantFIlmGenre>Barry Keith Grant, ''Film Genre: From Iconography to Ideology'', Wallflower Press, 2007, p. 24</ref>. L’ambientazione è spesso anche caratterizzata in direzione della malinconia e del perturbante freudiano<ref [6]name=THLEuropeanTVCrime>Sue Turnbull, Kim Toft Hansen, Jeffery D. Long, ''European Television Crime Drama and Beyond'', Palgrave Macmillan, 2018</ref>.
=== Il richiamo all'Espressionismo e al realismo poetico francese ===
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