Assedio di Capua (1860): differenze tra le versioni

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La città fortificata di Capua era una delle principali piazzeforti del [[Regno delle Due Sicilie]], tanto importante da essere considerata come "la chiave del Regno". Tale considerazione proveniva dal fatto che la particolare posizione della città, posta nelle immediate vicinanze del [[fiume Volturno]], ne faceva un ideale punto di difesa contro qualunque invasione proveniente da nord.
 
Le truppe garibaldine occuparono [[Santa Maria Maggiore]], l'odierna [[Santa Maria Capua Vetere]], e il 1º ottobre 1860 respinsero un assalto dell'[[Esercito delle Due Sicilie]] che cercò di riconquistare la cittadina. Una volta ottenuto il consolidamento della posizione, gli attaccanti passarono a cingere d'assedio Capua, posizionando la propria artiglieria sul colle detto La Costa del monte S. Nicola, nei pressi di [[Sant'Angelo in Formis]]. L'esercito borbonico consisteva di 10.000 uomini tra gli occupanti la fortezza e le retrovie verso il Basso Volturno.
 
L'8 ottobre un'offensiva garibaldina per cercare di sfondare l'assedio fu bloccata dai borbonici, che contrattaccarono occupando temporaneamente [[Sant'Angelo in Formis]] per rifornirsi di viveri. Intanto Garibaldi respingeva le pressioni dei suoi ufficiali per bombardare la città, avendo premura di non causare vittime civili.
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Al termine del bombardamento, il 2 novembre, la guarnigione decise di arrendersi, e la maggior parte delle truppe ripararono verso [[Gaeta]], dove parteciparono alla [[Assedio di Gaeta (1860)|difesa della fortezza]]. La resa della piazzaforte fu firmata a Santa Maria Maggiore.
 
{{Capua}}
== Note ==
<references/>{{Capua}}{{Portale|Due Sicilie|Guerra|Risorgimento}}
 
[[Categoria:Guerra nel 1860]]
[[Categoria:Storia delle forze armate italiane]]