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===un’analisi sulle imprese della filiera corta===
In base ai dati raccolti mediante un’indagine diretta1 che ha coinvolto 226 produttori, scelti in considerazione della localizzazione geografica e per schema di filiera corta, si sa che…:
[Le aziende sono localizzate prevalentemente nelle aree collinari e distano in media 25 km dai principali mercati di sbocco delle produzioni e ciò comporta effetti positivi, soprattutto in termini di riduzione delle esternalità negative legate ai trasporti quali l’emissione di anidride carbonica, l’inquinamento atmosferico, il traffico, il numero d’incidenti e l’inquinamento acustico (Defra, 2005).
Il 45% delle aziende del panel attua metodi di produzione a basso impatto ambientale e quasi il 40% di esse annovera negli ordinamenti colturali una quota rilevante di superfici a prati e pascoli permanenti, mentre le aziende con superfici ricadenti in aree d’interesse ecologico e quelle con superfici a bosco hanno sostanzialmente una minore consistenza all’interno del panel (rispettivamente 17% e 20%).
L’età media degli imprenditori intervistati è piuttosto bassa (41 anni) e ben il 67% delle aziende è condotto da imprenditori giovani, soprattutto di sesso maschile.
La dimensione media aziendale è piuttosto cospicua (circa 25 ettari) e oltre la metà delle aziende censite ha una dimensione di 17 ettari.
Le produzioni aziendali sono rappresentate prevalentemente dai prodotti ortofrutticoli; altri prodotti di un certo volume sono i trasformati di frutta e ortaggi e l’olio che sono prodotti da circa un quarto delle imprese, oltre che i derivati del latte. Fa eccezione il vino, offerto soltanto dal 10% dei produttori. Le produzioni zootecniche rivestono, invece, un ruolo decisamente minore rispetto alle colture vegetali.
Sul piano ambientale, le aziende campionate presentano un buon livello di diversificazione colturale: circa 3/4 delle superfici aziendali sono occupate perlomeno da tre colture e ciò si traduce in un minore ricorso alla pratica della monocoltura e probabilmente in una maggiore varietà delle unità di paesaggio e nel miglioramento della biodiversità.
Le superfici coltivate con metodo di produzione biologico incidono nella misura del 40% in termini di Sau; la presenza delle superfici biologiche è condizionata probabilmente dalla domanda dei consumatori delle filiere corte che si concentrano sui prodotti di qualità (Marino et al., 2013b).
Si conferma un quadro in cui le aziende che aderiscono a forme di filiera corta tendono a sviluppare tecniche più sostenibili a livello ambientale, che hanno un impatto positivo sulla biodiversità, sul paesaggio e sulle risorse naturali del territorio e, in tal senso, la filiera corta rappresenta un’opportunità per ridurre le esternalità negative dell'agricoltura sull'ambiente (Aguglia, 2009).
Dal punto di vista sociale, nelle aziende prestano lavoro, in media, 6 unità, di cui 2 familiari e 2 donne. Nell’ambito della forza-lavoro, i coadiuvanti familiari e le donne incidono nella misura del 34% e 35%. La quota di lavoratori giovani (pari al 25% del totale) appare qui abbastanza diffusa, mentre è piuttosto rara nel settore agricolo nazionale. L’incidenza dei lavoratori disabili e dei pensionati è invece piuttosto marginale. La filiera corta offre, dunque, buone opportunità per lo sviluppo delle attività dei giovani imprenditori e comporta la necessità di assumere personale extra-familiare per coprire le aumentate necessità di lavoro, creando ulteriori opportunità d’impiego per i residenti delle zone rurali. Minore è, invece, la capacità della filiera corta di assicurare integrazioni di reddito ai pensionati che si dedicano all’agricoltura e sbocchi occupazionali alle fasce più deboli della forza lavoro come le persone con disabilità e ciò limita sicuramente l’impatto sociale di queste esperienze di filiera corta sull’occupazione delle fasce deboli della popolazione (Marino et al., 2012).
Passando al confronto tra le filiere.
Le aziende che vendono ai Gas presentano quote più consistenti di superficie biologica negli ordinamenti produttivi, mentre le aziende con la maggiore estensione colturale ricadente in aree protette si annoverano nelle tipologie VD e Apf, con quest'ultima che include anche alcune aziende con superfici a bosco. Le aziende Csa si caratterizzano per l’incidenza delle superfici a prati e pascoli.
Le aziende VD registrano fabbisogni lavorativi maggiori rispetto alle altre aziende, evidenziate dal numero di occupati e dal rapporto tra le unità lavorative e superficie agricola utilizzata. Le aziende che vendono nei farmers’ market si caratterizzano per la partecipazione femminile al lavoro più elevata. Le aziende che vendono ai Gas presentano una consistenza rilevante degli imprenditori e occupati giovani.
Le differenze economiche tra le aziende sono piuttosto ridotte. In ogni caso, le aziende Apf presentano valori della produzione standard più elevati rispetto alle altre aziende, riguardo le colture orticole, frutticole e quelle olivicole e viticole. Le aziende FMs, Gas e Apf registrano, invece, valori maggiori nelle produzioni zootecniche.
In sintesi, i produttori Gas mostrano una chiara propensione per quasi tutte le dimensioni della sostenibilità, con particolare riferimento alla consistenza delle superfici coltivate con metodo di produzione biologico, all’intensità di lavoro, alla presenza d’imprenditori e occupati giovani, ai ricavi delle produzioni zootecniche. Le aziende dei FMs si caratterizzano per l’incidenza dei coadiuvanti familiari e, in misura minore, per una lieve vitalità economica, evidenziata dai ricavi delle produzioni zootecniche. Le aziende con vendita diretta presentano un’attitudine maggiore per gli aspetti ambientali relativi alla consistenza delle superfici ricadenti in aree protette e occupazionali. Le aziende pluri-filiera si contraddistinguono sul piano ambientale, anch’esse per la presenza di superfici ricadenti nelle aree protette, oltre che per l’incidenza dei prati e dei pascoli e per i boschi; queste aziende si distinguono sul piano economico, per i valori delle produzioni ortofrutticole e per quelle di olio e vino. ] (FONTE 7)<ref>{{Cita|FONTE 2}}.</ref>
 
==Riferimenti normativi==