Allucinazione: differenze tra le versioni

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allucinazioni nell' interpretazione dei sogni di freud
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L''''allucinazione''' è una falsa [[percezione]] in assenza di uno stimolo esterno reale. È spesso definita in [[psicopatologia]] "percezione senza oggetto".
Il termine deriva dal [[lingua latina|latino]] ''hallucinere'' o ''allucinere'', che significa "perdere la [[coscienza]]" e ha nella sua radice la particella "lux" (luce-illuminazione-percezione). Alternativamente si può far risalire al [[lingua greca|greco]] ἁλύσκειν (haluskein), che significa "scappare", "evitare", riferendosi all'interpretazione diffusa dell'allucinazione come fuga dalla [[realtà]].
 
In [[psicanalisi]] [[Sigmund Freud]], rifacendosi a [[Friedrich Schleiermacher|Schleiermacher]], scrive che ciò «caratterizza lo stato di veglia è il fatto che l'attività del pensiero si esplica in "concetti" e non in "immagini"» concludendo quindi che «i sogni "allucinano", che sostituiscono le allucinazioni ai pensieri» <ref>Sigmund Freud, ''L'interpretazione dei sogni. 1900'', Newton Compton editori, Roma (c)1976, terza edizione 1988, pp. 60 - 61</ref>
 
In psicopatologia le allucinazioni vengono classificate fra i disturbi della percezione e sono distinte dalle [[allucinosi]] e dalle [[illusione|illusioni]].