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La [[Crisi del 29|crisi del 1929]] inasprì ancora di più la condizione dei lavoratori e ispirò cantautori come [[Woody Guthrie]], destinato a divenire una delle figure più importanti del folk americano. Guthrie cominciò a girare il paese, esibendosi in numerose assemblee di lavoratori. Nel 1940, raccolse e pubblicò l'album di protesta ''[[Dust Bowl Ballads]]''. <ref name=":1" /> L'anno seguente, alcuni studenti ed ex studenti universitari formarono a New York il primo gruppo [[folk]] di protesta statunitense, gli [[Almanac Singers]]. Tra i fondatori del complesso vi furono [[Pete Seeger]] e Lee Hays. Il gruppo effettuò numerosi concerti nei vari stati americani, eseguendo brani in supporto dei lavoratori e contro la guerra in Europa. Alcuni dei loro testi sostenevano il non-interventismo degli Stati Uniti nella [[Seconda guerra mondiale]]. Sempre nel 1941, pubblicarono l'album ''Songs For John Doe'', che conteneva sei canzoni contro la guerra, dal testo e dalla musica originale, ma che sentiva la forte influenza delle ballate tradizionali americane. Dopo soli due anni, gli Almanac Singers si sciolsero, ma l'esperienza contribuì a consolidare la fama di Guthrie e di altri cantautori come Seeger [[Josh White]], [[Cisco Houston]]. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=R. Serge|cognome=Denisoff|data=1970|titolo="Take It Easy, but Take It": The Almanac Singers|rivista=The Journal of American Folklore|volume=83|numero=327|pp=21–32|accesso=2020-12-05|doi=10.2307/538779|url=https://www.jstor.org/stable/538779}}</ref>
Negli Stati Uniti del secondo dopoguerra, la musica assunse un ruolo cruciale nelle proteste contro il [[Segregazione razziale negli Stati Uniti d'America|segregazionismo]] e a favore del [[Movimento per i diritti civili degli afroamericani|movimento per i diritti civili degli afroamericani.]] Pete Seeger riprese il brano ''“I’ll Overcome Some Day”,'' modificando alcune parti del testo, e il titolo in ''"We Shall Overcome"''. Il brano originale era stato scritto nel 1901 dal pastore afroamericano Charles Albert Tindley. La versione di Seeger divenne, ed è ancora oggi, sfruttata da più movimenti di protesta, anche a causa della sua melodia facile da replicare e delle ripetizioni presenti nella struttura del brano. Il brano assunse presto una grande rilevanza, tanto che [[Martin Luther King Jr.|Martin Luther King]] ne citò alcune parole in un discorso del febbraio 1965. Nello stesso anno, anche il presidente americano [[Lyndon B. Johnson]] citò i primi versi del brano quando firmò il [[Voting Rights Act]].<ref>{{Cita web|url=https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2016/04/we-shall-overcome-lawsuit/478068/|titolo=Who Owns 'We Shall Overcome'?|autore=David A. Graham|sito=The Atlantic|data=2016-04-14|lingua=en-US|accesso=2020-12-06}}</ref>
== Note ==
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