Anglo-cattolicesimo: differenze tra le versioni

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La principale fonte di diversità col cattolicesimo romano è lo statuto, potere e influenza del vescovo di Roma. Lo sviluppo dell'ala anglo-cattolica dell'anglicanesimo avvenne soprattutto nel [[XIX secolo]] ed è fortemente associato al [[Movimento di Oxford]]. Due dei suoi luminari maggiori, [[John Henry Newman]] e [[Henry Edward Manning]], entrambi preti anglicani, finirono per riunirsi alla Chiesa cattolica romana, diventando [[Cardinale|cardinali]].
 
==Teologia==
Storicamente gli Anglo-Cattolici hanno dato valore alla Tradizione della Chiesa indivisa dei primi secoli, dandole un'autorità pari a quello delle Sacre Scritture. Hanno rivalutato gli aspetti, gli usi e le istituzioni della Chiesa precedenti la [[Riforma protestante]], rilanciando gli ordini religiosi, il linguaggio e il simbolismo del sacrificio eucaristico e la confessione privata. La loro spiritualità era evangelica nello spirito, ma cattolica nella forma e nel contenuto. Allo stesso tempo, gli Anglo-Cattolici sostengono che la [[Chiesa cattolica|Chiesa cattolica romana]] abbia corrotto la liturgia originale che, secondo la loro visione, è proposta nella sua purezza originaria nella [[Chiesa anglicana]]. Dunque la spiritualità anglo-cattolica proviene essenzialmente dagli insegnamenti della Chiesa antica, oltre che dai ''[[Caroline Divines]]''. Nel [[1572]] l'arcivescovo di Canterbury [[Matthew Parker]] pubblicò la ''De Antiquitate Britannicae Ecclesiae'', dove tracciava le origini della Chiesa inglese, sostenendo come inizialmente la Chiesa inglese differisse da quella romana in molti punti chiave, e che quindi costituisse un modello alternativo per il Cristianesimo patristico.