Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni

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A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16 luglio 2011 }}[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]</ref>, dopo aver convocati a fine giugno contemporaneamente in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici [[Telecom]] di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml?uuid=f100eb24-56f0-11dd-ac41-cd63f8eefc4e&DocRulesView=Libero Fonte: Il Sole 24 ore, 21.07.2008, "Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»"]</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/dettaglio/Dossier-illeciti-Telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, "Dossier illeciti Telecom: ecco l'atto integrale dei PM"]</ref>.
 
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato [[Telecom]]. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
 
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per associazione per delinquere e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. Angelo Jannone, uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
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* verrà dato vita il 23 aprile [[2009]] a un procedimento di "incidente probatorio" relativo a tre imputati ([[Marco Bernardini]], [[Emanuele Cipriani]] e [[Fabio Ghioni]]), di cui viene reso noto il calendario di 14 udienze terminanti il 16 giugno [[2009]]<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |titolo=Incidente probatorio |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101104/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |dataarchivio=28 giugno 2009 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |datedata=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/12_dicembre/15/dossier_illegali_pm_chiede_incidente_probatorio_con_3_imputati,17236699.html Fonte: Apcom, 15.12.2008, "PM chiede incidente probatorio con 3 imputati"]</ref>.
 
È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento, ma al momento non potranno far uso dei dossier (si dice oltre 10.000) per dimostrare le attività illegali perpetrate a loro danno e richiederne i risarcimenti in quanto la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Consulta]], investita da più [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] della questione incostituzionalità della cosiddetta "legge Mastella" che ne prevederebbe la distruzione, ha rinviato la sentenza a dopo l'approvazione da parte del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] di una nuova legge sulla privacy di cui, al momento, il Parlamento non ha in programma alcuna redazione<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=308942 Fonte: Il Giornale, 25.11.2008, "Processate Telecom e la sua Security"]</ref>. I dossier inutilizzabili, raccolti illegalmente dalla [[Polis D'Istinto]], sono le cosiddette "pratiche Z", chiamate anche "pratiche celesti" dal colore della loro copertina. Al riguardo la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Consulta]] esprime il proprio parere il 22 aprile [[2009]]<ref name="notizie.alice.it"/><ref name="repubblica.it">[http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/indagini-illegali/indagini-illegali/indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 22.04.2009, "Intercettazioni illegali, la Consulta 'Non tutte devono essere distrutte'"]</ref>.
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====Prima udienza del 23-3-2009====
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta cosiddetto Telecom, hanno ricordato che da due anni è pendente davanti alla Consulta un ricorso sulla legittimità della norma che prevede la distruzione dei dossier illeciti, e hanno chiesto al giudice di rivolgersi ancora alla Consulta. Il legale dell'imputato [[John Spinelli]] ha invece sollecitato il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] a trasmettere le carte al [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] che la settimana successiva inizierà l'udienza preliminare. Alcuni legali delle parti lese hanno enunciato che stando alle attuali leggi nulla osta alla presa visione - da parte delle parti lese - dei dossier illecitamente formati a loro danno, e si sono pronunciati contro la distruzione dei dossier illegali, in quanto contengono le prove dei reati e servono per scoprire i mandanti, oltre che necessitare per i risarcimenti civili. In un caso è stato anche fatto presente che tale materiale è stato richiesto nell'ambito di altri procedimenti penali che sono attualmente sospesi in attesa dell'acquisizione subordinata al parere della Consulta, pendente già da ben due anni<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/85552 Fonte: Libero.news, 23-03-2009, "Dossier illeciti: su distruzione atti udienza Milano rinviata a 18 aprile 2009"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678528 Fonte: Wall Street Italia, 24-3-2009, "Dossier illegali: è rebus, il GIP deciderà il 18 aprile 2009"]</ref>.
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
 
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====Ripresa delle udienze per la distruzione degli atti mediante incidente probatorio====
Con decreto del 2 marzo [[2010]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari viene fissata per il 18 giugno [[2010]] la ripresa delle udienze per la distruzione degli atti illecitamente formati, mediante incidente probatorio come previsto dalla Corte Costituzionale. Per informare di tale udienza le 110 parti lese e gli oltre 4000 dossierati si è proceduto per pubblici proclami (sito web del Tribunale di Milano<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |titolo=Fonte: Tribunale di Milano, 02.03.2010, "Decreto di fissazione udienza distruzione atti illecitamente formati" |accesso=23 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf |dataarchivio=28 ottobre 2014 |urlmorto=sì }}</ref> e principali quotidiani italiani). Si prevede che l'incidente probatorio per dar luogo alla loro distruzione possa durare anni data la complessità e vastità dell'archivio, contenuto in un'ottantina di faldoni presso la stanza 38 del 7º piano del Tribunale di Milano attualmente ad accesso ristretto alle parti lese, a cui però non viene concesso estrarre copie della documentazione in quanto illecitamente formata e destinata alla distruzione<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html Fonte: Virgilio, 2-3-2010, "Dossier illegali. Difesa: «Da testi emergono lacune indagini pm»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032258/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/02/dossier_illegali_difesa_da_testi_emergono_lacune_indagini_pm,23208519.html |data=5 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/05/dossier_illegali_18_6_udienza_distruzione_atti_durera_anni,23259948.html Fonte: Virgilio Notizie, 05.03.2010, "Dossier illegali. 18/6 udienza distruzione atti, durerà anni"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
===Udienza preliminare ([[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Dott.ssa Mariolina Panasiti)===
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====Undicesima udienza del 2-11-2009====
I difensori dell'ex agente della Cia [[John Spinelli]] hanno depositato una richiesta di patteggiamento per una pena di 3 anni di reclusione, 400 euro di multa e 150.000 di "restituzione per equivalente" rispetto a un'ipotesi di corruzione. È stato interrogato Marco Mancini, che ha invocato il [[segreto di Stato]]. Il GUP, sulla base che "all'imputato non viene contestata l'esecuzione materiale di un delitto sul quale già astrattamente non rileva che vi sia un segreto di Stato" bensì "è stata contestata una condotta di comunicazione di dati che appare essere astrattamente compatibile con la facoltà di prova di relazioni personali eventualmente coperte dal segreto di Stato, ed eventualmente - sotto tale profilo - anche lecite, con le persone con le quali tale divulgazione di dati possa essere eventualmente avvenuta; ovvero con la prova di contatti, indipendentemente da quanto con i contatti stessi realizzato, ascrivibili a relazioni coperte dal segreto di Stato" ha pertanto proceduto chiedendo "conferma dell'esistenza del segreto di Stato come opposto dall'imputato Marco Mancini al presidente del Consiglio dei ministri" per verificare se "i rapporti tra Mancini ed Emanuele Cipriani, Giuliano Tavaroli, Stefano D'Ambrosio, e degli altri personaggi parimenti indicati a verbale, debbano essere considerati coperti dal segreto di Stato". Stante l'interpello alla presidenza del Consiglio sul segreto di Stato opposto da Mancini, la prossima udienza è rinviata al 1º febbraio [[2010]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223137 Fonte: Libero, 02.11.2009, "Dossier illeciti: ex agente CIA Spinelli patteggia a 3 anni"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA Fonte: Leggo, 14.11.2009, "Dossier illegali: il GUP: «Su segreto di stato decida il Premier»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304202840/http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA |data=4 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223360 Fonte: Libero.News, 14-11-2009, "Dossier illeciti: GUP Milano: segreto di stato essenziale per definire processo"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
===== La pronuncia 106/2009 della Corte Costituzionale =====
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===== L'apposizione del segreto di Stato da parte del governo Berlusconi IV =====
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte Costituzionale]], il governo Berlusconi IV ha posto il [[segreto di stato]] sulle indagini sui dossier illegali di [[Telecom]], per i quali era indagato l'ex numero due del [[Sismi]], [[Nicola Mancini]]<ref name=galbiati>{{collegamento interrotto|1=[http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=06-01-2010&pdfIndex=46 Walter Galbiati, "Governo, segreto di Stato sui dossier illegali di Telecom", ''La Repubblica'', 6 gennaio 2010] |datedata=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Secondo il governo<ref>Lettera n. 52280/181.6/2/07.XI.I del 22 dicembre 2009 al GIP di Milano dr.ssa Mariolina Panasiti, in riferimento all'ordinanza della stessa del 13 novembre 2009</ref>, le richieste a [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] si riferirebbero ad "argomenti riguardanti rapporti tra servizi di informazioni italiani e stranieri; assetti organizzativi del Sismi e qualifiche e incarichi ricoperti dai suoi dirigenti; rapporti di dipendenti del Sismi con soggetti esterni al servizio stesso; ordini e direttive interni riguardanti rapporti con soggetti esterni; profili attinenti modalità ed obiettivi operativi; contenuto dei rapporti con informatori e criteri di gestione degli stessi", ossia le "relazioni internazionali tra servizi di informazione e gli ''[[interna corporis]]'' degli organismi informativi", lo svelamento dei quali "potrebbe da un lato minare la credibilità degli organismi informativi nei rapporti con le strutture collegate, dall'altro pregiudicarne la capacità ed efficienza operativa con grave nocumento per gli interessi dello Stato".<ref name=galbiati/>
 
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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<ref name="Fonte 2010">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp Fonte: La Stampa, 12.02.2010, "Dossier Telecom, caso riaperto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100216010422/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp |data=16 febbraio 2010 }}</ref>
=====Le dichiarazioni spontanee di Emanuele Cipriani=====
<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/13/Cipriani_accusa_Tronchetti_denuncia_co_8_100213042.shtml Fonte: Corriere della Sera, 12-2-2010, "Cipriani accusa Tronchetti e stravolge tutto per riavere i soldi sequestrati"]</ref> È tutta dedicata alle dichiarazioni spontanee dell'investigatore Emanuele Cipriani, titolare della Polis D'Istinto. Cipriani, che a differenza di quasi tutti i restanti imputati non ha ottenuto il consenso all'accordo con i Pubblici Ministeri per patteggiare la pena proprio per una questione di quantum del risarcimento, davanti al Giudice delle Indagini Preliminari chiama pesantemente in causa Tronchetti e legge una memoria di nove pagine in cui sono elencati le attività svolte per conto di Tronchetti Provera. In essa Cipriani ribadisce di avere agito per conto di Tronchetti, sostenendo di aver preparato i dossier Telecom/Pirelli "nell'esclusivo interesse di Marco Tronchetti Provera" e che "il motivo delle indagini era quello di fornire elementi al presidente che potessero essergli di aiuto in difficili trattative societarie, in affari che dovevano concludersi e nella gestione delle assemblee".<br />Confermando tutte le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari ma fa marcia indietro sulle tante accuse da lui lanciate contro Marco Mancini, che nel frattempo si è avvalso del "segreto di Stato" per non rispondere al GUP, da cui aveva sempre raccontato di aver ricevuto notizie riservate<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilgiornale.it/interni/dossier_telecom_cipriani_lavoravo_tronchetti_le_indagini_erano_lui/cronaca-giustizia-telecom-dossier_illeciti-spioni-cipriani-tronchetti_provera/12-02-2010/articolostampa-id=421396-page=1-comments=1 Fonte: Il Giornale, 12-2-2010, "Dossier Telecom, Cipriani: «Lavoravo per Tronchetti. Le indagini erano per lui»"] |datedata=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani conclude: "Sono stato in tutta evidenza strumentalizzato e poi messo da parte... Nel corso degli interrogatori ho più volte e reiteratamente invitato il PM a svolgere tutte le indagini utili, per verificare la realtà di quanto io gli avevo dichiarato, attraverso esami testimoniali; indagini bancarie; verifiche circa l'agenda del dottor Marco Tronchetti Provera per accertare la eventuale coincidenza tra l'oggetto delle investigazioni e gli incontri che avrebbe di lì a poco effettuato: nulla di ciò è stato fatto, ed io mi ritrovo ad essere imputato, sostanzialmente da solo".<br />La difesa di Cipriani chiede al GIP la citazione di Marco Tronchetti Provera e di altre 16 persone, tutti dipendenti di Pirelli e Telecom, tra cui 6 dirigenti definiti "di massimo grado", da ascoltare come testimoni "per approfondire e fare chiarezza" e chiede di essere "messo a confronto con i [...] coimputati Iezzi e Tavaroli".
 
Secondo il GUP le parole di Cipriani devono finire all'esame della Procura della Repubblica per essere valutate. Da un lato vi potrebbe essere la necessità di valutare la posizione di Tronchetti Provera, che allo stato dei fatti non risulta fin qui indagato, dall'altro si potrebbe configurare una calunnia nei suoi confronti. Ma anche, ancor più grave, una calunnia nei confronti degli stessi PM, poiché è Cipriani a dichiarare: "Ho più volte invitato i pm a svolgere tutte le indagini utili, verifiche circa l'agenzia di Tronchetti... Nulla di tutto ciò è stato fatto...". Durante l'udienza in aula si percepisce una forte tensione, soprattutto tra GUP e Pubblici Ministeri. Commenta il GUP, in Udienza: "Non potevo fare diversamente, io sono un pubblico ufficiale". Qualora la Procura della Repubblica ritenesse di essere stata calunniata e si avvalesse dell'art. 11 cpp, si avrebbe la trasmissione degli atti alla procura di Brescia, dove altri magistrati avrebbero il compito di effettuare nuovi accertamenti e magari potrebbero giungere a conclusioni diverse da quelle dei PM di Milano<ref name="Fonte 2010"/>
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====Diciassettesima udienza del 9-3-2010====
Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'istanza presentata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, con la richiesta di far assistere i giornalisti all'udienza durante la parte relativa all'audizione del teste viene respinta dal GUP, per l'opposizione - in un secondo giro di verifiche esperite dal GUP dopo essersi consultato col proprio capo - dell'avvocato dell'imputato Marco Bernardini a cui ha fatto seguito il PM Piacente<ref>[http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5336 Fonte: ANSA riportata da Giornalisti per la Costituzione, 09.03.2010, "Dossier illegali: giornalisti in aula? No. Avvocato dice no."]</ref>. Pertanto l'udienza si svolge a porte chiuse, come già tutte le precedenti di questa fase preliminare. Tronchetti Provera non rilascerà neppure interviste ai giornalisti al termine dell'udienza: "...sono qui come testimone e quindi testimonio. Ho sempre risposto a tutto ... risponderò nelle sedi istituzionali, sarebbe un grave errore parlare fuori. Queste sono le regole e io le rispetto... Nei verbali ci sono tutte le risposte date ai magistrati che hanno fatto quattro anni di indagine e non quattro minuti di chiacchiere in corridoio..." E ha anche aggiunto che "le cose dette come testimone non possono essere riportate fuori dall'aula"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=Y7YpggYPlp8&fmt=8 Video: Tronchetti Provera nei corridoi del Tribunale in attesa dell'audizione (09.03.2010)]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/tronchetti_gip_dalema_e_quel_fondo_segreto/10-03-2010/articolo-id=428218-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 09.03.2010, "Tronchetti dal gip: D'Alema e quel fondo segreto"]</ref>.<br />
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il 27 giugno [[2008]], quando era stato sentito dai Pubblici Ministeri: non è mai stato a conoscenza delle attività di dossieraggio illecito né le ha mai commissionate; non ha mai conosciuto l'investigatore Emanuele Cipriani; i suoi rapporti con il capo della sua Security, Tavaroli, avevano carattere sporadico (55 volte in 4 anni) e Tavaroli agiva di propria iniziativa. Fonti legali riferiscono inoltre che durante l'audizione Tronchetti Provera ha pronunciato molti "non ricordo" e "non sapevo".<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_10/ferrarella-tronchetti-giudice_609204e6-2c10-11df-b239-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 09.03.2010, "Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola»"]</ref><ref>[https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280HA20100309 Fonte: Reuters, 09.03.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti: «Rispondeo nelle sedi istituzionali»]</ref><ref>[https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE6280JG20100309 Fonte: Reuters Italia, 09.03.2010, "Informazioni sulla societàPUNTO 2-Spie e telefoni, Tronchetti: Tavaroli agiva per suo conto"]</ref>
 
====Diciottesima udienza del 15-3-2010====
Vengono sentiti due testimoni, dipendenti della Security Telecom, previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani, che confermano l'''Operazione Screening'' (volta a verificare l'affidabilità dei dipendenti Telecom mediante accertamenti sui loro precedenti penali), il fatto che tali richieste venivano "dall'alto" e che la Security Telecom aveva costanti contatti con Cipriani<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/201003151827-cro-rmi0069-inchiesta_telecom_teste_a_cipriani_elenchi_dipendenti Fonte: AGI, 15.03.2010, "Inchiesta Telecom: teste, a Cipriani elenchi dipendenti"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
====Diciannovesima udienza del 16-3-2010====
Prosegue l'audizione di Marco Tronchetti Provera e vengono sentiti gli ultimi testimoni previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani (Massimo Ghioni). Il legale di Cipriani anticipa che al termine dell'udienza chiederà la trasmissione degli atti ai PM, in quanto è stato delineato un sistema esteso di attività criminali che al momento è rimasto impunito e occorre procedere all'iscrizione nel registro degli indagati di tutti coloro che hanno ammesso il reato e hanno fatto delle chiamate in correità<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=370941 Fonte: ADNkronos, 16.03.2010, "Dossier illegali: difesa Cipriani annuncia richiesta atti a pm"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
====Ventesima udienza del 9-4-2010====
[[Emanuele Cipriani|Cipriani]] riprende le dichiarazioni spontanee attaccando [[Marco Tronchetti Provera|Tronchetti]]: "La tesi del dottor Marco Tronchetti Provera, mi sia consentito dire, è sembrata più volte lacunosa e in contrasto con gli atti depositati e le ultime affermazioni dei testi"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.milanofinanza.it/trader/dettaglio_news_trader.asp?id=201004091333431325&chkAgenzie=TMFI&sez=trader&titolo=Dossier%20illegali:%20Cipriani,%20lacunosa%20testimonianza%20Tronchetti%20Provera Fonte: MilanoFinanza, 09.04.2010, "Dossier illegali. Cipriani: «Lacunosa testimonianza Tronchetti Provera»"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani afferma inoltre di aver svolto per conto di Pirelli operazioni di spionaggio industriale nei confronti delle concorrenti Michelin (operazione "Paperino") e Yokohama (operazione "Banzai"), anche con riguardo alle corse automobilistiche. Menzionando come quest'ultima (relativa al processo produttivo ''C3M'' della Michelin) gli fosse stata commissionata nel [[1997]] congiuntamente dal capo della Security e dal responsabile della Divisione R&D Pirelli, e l'operazione, fatturata a Pirelli come attività di ''competitive intelligence'' oppure ''operazione relativa a spionaggio industriale'', si fosse protratta fino al [[2002]]<ref>[http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama Fonte: AGI, 9-4-2010, "Inchiesta Telecom. Cipriani: «Pirelli spiò Michelin e Yokohama»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100511091358/http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama |data=11 maggio 2010 }}</ref>.
 
====Ventunesima udienza del 14-4-2010====
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====Ventiduesima udienza del 19-4-2010====
Hanno luogo le requisitorie degli avvocati.<br />I difensori di Pirelli sostengono che durante le ricostruzioni in aula gli imputati hanno tentato di stravolgere i fatti facendo leva sul teorema che "i vertici non potevano non sapere"; teorema che "ignora fatti ed elementi che se messi in fila forniscono un quadro bene diverso da quello emerso finora e che invece è stato ben colto dalla Procura nel corso di quattro anni di indagini".<br />Argomentano al contrario che dall'intera indagine viene dimostrato, "senza ombra di dubbio, quale fosse la genesi delle attività illegali e il modus operandi degli imputati (Tavaroli e Cipriani) che, in accordo tra loro, avevano dato vita a un gruppo totalmente autonomo e autoreferenziale" rispetto a società e vertici aziendali.<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Michelin, affermano che Pirelli "non chiese mai nulla di tutto ciò", anzi "esigenze informative e di verifica assolutamente legali e di prassi comune nel grandi gruppi industriali, vengono stravolte da un gruppo organizzato di persone in accordo tra loro e trasformate alla bisogna in pretesti per dare il via a operazioni che nulla hanno a che vedere con le richieste iniziali, effettuate con modalità mai concordate con il management e in molti casi a danno della stessa Pirelli". Aventi come sola finalità quella "di sottrarre quanto più denaro possibile alla Pirelli".<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Yokohama affermano che "fu Pirelli a sospettare di essere vittima di spionaggio industriale sui disegni dei battistrada di sua produzione che, prima ancora di essere resi noti, venivano imitati, brevettati e introdotti sul mercato giapponese". Pertanto, concludono i legali di Pirelli, fu Pirelli, vittima di contraffazione; per quanto gli imputati la descrivono ora come autrice di illeciti e acquirente di segreti industriali. E a dimostrare l'estraneità della società viene citato il metodo poco ortodosso di quando "uno dei legali di Cipriani" (subito revocato quando si seppe dell'episodio) offrì "a Pirelli, che rifiutò, un cd asseritamente contenente un archivio dei dossier prima che questo fosse decriptato dai magistrati inquirenti"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-DOSSIER_ILLECITI__LEGALE_PIRELLI__FATTI_STRAVOLTI_A_BENEFICIO_MEDIA-910427-ORA-.html Fonte: ASCA, 19-4-2010, "Dossier illeciti. Legale Pirelli: «Fatti stravolti a beneficio media»"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.leggonline.it/articolo.php?id=57296 Fonte: Leggo, 19-4-2010, "Pirelli, Tronchetti Provera: necessario spin-off di Pirelli Re"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />I difensori delle parti civili chiedono invece ai PM di effettuare "doverose indagini" per approfondire le accuse ribadite in aula da [[Emanuele Cipriani|Cipriani]] a [[Marco Tronchetti Provera]], che non è mai stato indagato nella vicenda: "confidiamo all'attenzione della pubblica accusa, finora stranamente silente, dalla quale attendiamo le doverose determinazioni su persone sulle quali sono emerse chiare notizie di reato"<ref name="it.notizie.yahoo.com"/>.
 
====Ventitreesima udienza del 3-5-2010====
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====Ventiquattresima udienza del 7-5-2010====
Vengono ascoltate le dichiarazioni spontanee di Angelo Jannone che, per oltre 2 ore, ha ripercorso tutta la sua esperienza in Telecom, in Italia prima ed in Brasile dopo, e confutato punto per punto le dichiarazioni di Ghioni e Bernardini, concludendo “Ritengo di poter affermare, certo di non essere in alcun modo smentito, che tutte le fonti di prova relative ai fatti che mi sono stati contestati, non sono solo contraddittorie e smentiscono in modo incisivo la credibilità delle già confuse e poco conducenti chiamate in correità che mi riguardano, quelle di Ghioni e Bernardini, ma offrono un quadro ben diverso circa il mio ruolo in questa vicenda."
fonte AGI {{collegamento interrotto|1=[http://www.informatica-oggi.it/archives/0003603.html] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Gli avvocati di Jannone Mocchi e Patrucchi hanno chiesto il proscioglimento di Jannone da ogni accusa.
 
====Venticinquesima udienza del 28-5-2010====
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=== Il ''Laziogate'' (2005) ===
{{Vedi anche|Laziogate}}
A partire dal [[2005]] nasce uno scandalo, noto come [[Laziogate]] che vede coinvolti l'allora presidente della [[Regione Lazio]], [[Francesco Storace]], e alcuni responsabili del servizio informatico regionale con l'accusa di interferenza nel corretto svolgimento delle [[Elezioni regionali del 2005]] (poi vinte dal centro-sinistra), tramite una specifica attività condotta dal servizio informatico regionale tendente ad ostacolare la lista [[Alternativa Sociale]] di [[Alessandra Mussolini]]. Stando alle accuse, Storace si sarebbe avvalso sia di uomini propri<ref>[[Corriere della Sera|Corriere]], Luglio 2006 http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/07/Procura_Milano_indagato_per_corruzione_co_10_060707018.shtml</ref> sia della rete facente capo all'investigatore fiorentino [[Emanuele Cipriani]] anche per far spiare e preparare dossier fasulli su [[Piero Marrazzo]], suo concorrente, come la Mussolini, per la presidenza della [[Regione Lazio]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.levanteonline.net/italia/cronaca/1302-richiesta-di-condanna-per-storace-per-lo-scandalo-laziogate.html Fonte: Il Levante, 20.04.2010, "Richiesta di condanna per Storace per lo scandalo Laziogate"] |datedata=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Nel marzo [[2007]] due imputati minori patteggiano davanti al GUP: 10 mesi a Salvatore Gallo (investigatore privato), 3 mesi di reclusione - poi convertiti in sanzione pecuniaria - a Dario Pettinelli (collaboratore dell'ex presidente della Regione); mentre Fabio Sabbatani Schiuma (predecessore di Vincenzo Piso alla vicepresidenza del consiglio comunale) viene prosciolto dalle accuse già in sede di udienza preliminare<ref>{{Cita news | titolo = Laziogate: patteggiamenti | editore = Corriere della Sera | data = 16 marzo 2007 | url = http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131219012340/http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | accesso = 17 dicembre 2009 | urlmorto = sì | dataarchivio = 19 december 2013 }}</ref>. Prosegue il procedimento per gli altri sette imputati con l'accusa di [[accesso abusivo a sistema informatico]]. Il 15 aprile [[2010]] vi è la requisitoria, con sette richieste di condanna e una di assoluzione<ref>{{Cita news | titolo = Lazio-gate, per Storace il pm chiede due anni = Ultime Notizie | data = 16 aprile 2009 | url = http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | 4 = | accesso = 22 aprile 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100424104107/http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | dataarchivio = 24 aprile 2010 | urlmorto = sì }}</ref>. Il 5 maggio [[2010]] giunge la sentenza di condanna di primo grado: 1 anno e sei mesi di reclusione per [[Francesco Storace]], 2 anni per Nicolò Accame (suo ex portavoce), 1 anno per Mirko Maceri (ex-direttore tecnico della società Laziomatica), Nicola Santoro (ex-collaboratore di Storace e figlio del magistrato della commissione elettorale presso la corte d'appello di Roma che escluse Alternativa Sociale dalle elezioni), [[Romolo Reboa]] (l'avvocato che aveva patrocinato l'autore dell'esposto contro Alternativa Sociale) e Pierpaolo Pasqua (investigatore privato), 8 mesi a Vincenzo Piso (di Alleanza Nazionale ed ex-vicepresidente del consiglio comunale per il quale il PM aveva invece chiesto l'assoluzione) e Tiziana Perreca (ex-collaboratrice di Storace). Assolto invece un altro imputato per il quale il PM aveva invece chiesto 1 anno di reclusione. A tutti vengono concesse le attenuanti generiche e la sospensione della pena<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/05/news/laziogate_condannato_storace_rubarono_i_dati_all_anagrafe-3828632/ Fonte: La Repubblica, 05.05.2010, "Laziogate: condanna a 18 mesi per Storace"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-LAZIOGATE__UNO_SCANDALO_TRA_INTRIGHI__INVESTIGATORI_PRIVATI_E_POLITICI-914301-ORA-.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate, la sentenza"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Il 29 ottobre 2012 la sentenza del processo d'appello ha poi assolto (come richiesto dal procuratore generale) [[Francesco Storace]] "perché il fatto non sussiste", e tutti gli altri imputati, tra cui Mirko Maceri, l'avv. [[Romolo Reboa]], Niccolò Accame e Pierpaolo Pasqua, mentre è stata ridotta la pena ad un'ex collaboratrice dello staff.
 
Le motivazioni della sentenza confermeranno che né Storace né gli altri imputati commisero alcun reato, ma l'ex Governatore del Lazio fu vittima dell'altrui comportamento illecito. Sempre in data 5 maggio [[2010]], i legali di [[Emanuele Cipriani|Cipriani]], con riguardo agli articoli pubblicati dalla stampa nella stessa giornata<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://it.notizie.yahoo.com/19/20100505/tpl-laziogate-uno-scandalo-tra-intrighi-1204c2b.html Fonte: 05.05.2010, " Laziogate: Uno Scandalo Tra Intrighi, Investigatori Privati e Politici"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, fanno pubblicare in rettifica: "Il Sig. Cipriani è estraneo ai fatti ed al processo riguardanti l'Onorevole Storace e nessun collegamento lo lega alle persone negli stessi coinvolte"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/regioni-LAZIOGATE__PRECISAZIONE_LEGALI_CIPRIANI__ESTRANEO_AI_FATTI-491272--.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate. Precisazione legali Cipriani:«Estraneo ai fatti»"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
=== Il caso Vieri (2006) ===
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=== Vicende a Firenze nel 2008 ===
A distanza di due anni dalla prima ventata di arresti, a Firenze si apre un'indagine fotocopia dello ''scandalo Telecom-Sismi'': anche nel caso di Firenze, al vertice dell'organizzazione era l'ex capo della security di una grossa azienda [[Gucci]]. A seguire le indagini è il PM Ettore Squillace Greco, titolare dello stralcio fiorentino dell'inchiesta lombarda<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 21.10.2008, "Firenze, 7 arresti per archivi paralleli - Coinvolti agenti e investigatori privati"]</ref><ref>[http://firenze.repubblica.it:80/dettaglio/Gucci-dossier-illegali-su-clienti-e-fornitori:-7-arresti/1531033?ref=rephp Fonte: La Repubblica, 22.10.2008, "Spy story alla Gucci, sette in manette: dossier illegali su clienti e fornitori. Tra gli arrestati l'ex del detective coinvolto nel caso Telecom"]</ref>. L'inchiesta era partita dal suicidio di un agente di polizia avvenuto a Montevarchi il 18 settembre 2006. A seguito dell'ordinanza del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Anna Sacco, sono state effettuate ventidue perquisizioni (tra cui le abitazioni di due poliziotti e due carabinieri in servizio a Firenze e di un finanziere che lavora a Latina), anche in alcune sedi della [[Gucci]] (a Scandicci/Casellina, Roma e Milano)<ref>[http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html Fonte: AGI, 22.10.2008, "Investigatori fiorentini, i nomi degli arrestati"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081024123100/http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html |data=24 ottobre 2008 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/moddettregione.php?id=328580&img=&idregione=&nome=&articolo=FIRENZE:%20INDAGINE%20SU%20AGENZIE%20INVESTIGAZIONI,%20PERQUISITE%20SEDI%20GUCCI Fonte: ASCA, 21.10.2008, "Firenze: indagine su agenzie investigative, perquisite sedi Gucci"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://iltempo.ilsole24ore.com:80/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml Fonte: Il Tempo, 22.10.2008, "Dossier illegali, spunta Gucci] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025102634/http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml |data=25 ottobre 2008 }}</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 Fonte: L'Espresso, 22.10.2008, "Archivi su 1800 tra fornitori, clienti, concorrenti e lavoratori dell´azienda - Dossier illegali, Gucci perquisita, arrestati in sette"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025014220/http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 |data=25 ottobre 2008 }}</ref>. Vengono effettuati sette arresti (cinque in carcere e due ai domiciliari) per corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Coinvolti, oltre che i titolari delle agenzie di investigazioni Sia, Kim e Ciani di Firenze, anche alcuni dipendenti delle stesse. Tre degli arrestati risultano aver lavorato con Emanuele Cipriani, all'epoca titolare della Polis D'Istinto (tra di questi vi sarebbe anche la sua ex-compagna, già segretaria della Polis D'Istinto per quasi un decennio)<ref>[http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/10_Ottobre/22/telecom_sia_cipriani.shtml Fonte: Corriere Fiorentino, 22.10.2008, "Dalla Telecom alla Sia, gli uomini di Cipriani"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.055news.it/notizia.asp?idn=18604 Fonte: 55news.it, 23.10.2008, "Spioni a Firenze: scoperto traffico illecito di dati riservati, sette persone arrestate"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />
La prima udienza si tiene il 5 giugno [[2009]], col [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Firenze, dott. Michele Barillaro, che rinvia a giudizio quattro indagati e accetta il patteggiamento di un quinto. Le accuse vanno da corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio all'accesso abusivo ai sistemi informatici. Gli indagati avrebbero fornito informazioni riservate dietro compenso ad agenzie investigative, tra cui la Polis d'Istinto. A costituirsi parte civile vi è anche l'avvocatura dello Stato per danno d'immagine al ministero delle Finanze<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radionostalgia.fm/firenze/945-intercettazioni-indagini-firenze-quattro-a-processo-uno-patteggia.html Fonte: Radionostalgia, 06.05.2009, "Intercettazioni, indagini a Firenze: quattro a processo, uno patteggia"] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Nel frattempo, nel luglio [[2012]], si conclude con due condanne il processo nato dal filone toscano dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Il Tribunale di Firenze condanna a un anno il poliziotto Alessia Cocomello e a otto mesi il dipendente dell'agenzia delle Entrate Spartaco Vezzi (pene sospese per il beneficio della condizionale) in quanto "illegittimamente si avvalevano delle notizie segrete acquisite anche effettuando abusivo accesso alla banca dati telematica del ministero dell'interno" su istigazione dell'investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani (assolti invece dall'accusa di corruzione). Secondo l'accusa le persone spiate sono state circa un migliaio. Assolti invece gli altri imputati (un poliziotto, S.B., e un carabiniere, G.D.).<ref>[http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html Fonte: ANSA, 09.07.2012 ""Dossier illegali: aiutarono Cipriani, due condanne] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120712035942/http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html |data=12 luglio 2012 }}</ref>
 
===Dipartimento della Protezione Civile - 2010===
Nello scandalo della protezione civile scoppiato nel febbraio [[2010]] si torna a parlare di [[Global Security System]], la società di investigazione romana di [[Marco Bernardini]] e [[Gianpaolo Spinelli]]. Secondo il rapporto di settecento pagine dei [[Raggruppamento operativo speciale|Ros]] di Firenze risalente al 15 ottobre [[2009]], che ha poi portato a una serie di arresti tra funzionari pubblici e imprenditori a cui la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] commissionava gli appalti pubblici, un socio di quella società, E. P., sarebbe stato incaricato dal sodalizio di coloro che si sentivano indagati di monitorare i mezzi di comunicazione per raccogliere articoli e registrazioni televisive in cui si parlasse dei criteri di spartizione degli appalti relativi ai Mondiali di Nuoto, al G8 alla Maddalena, alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Per far ciò, P. avrebbe richiesto illecitamente all'imprenditore Rossetti, del Salaria Sport Village, i dati anagrafici di alcuni giornalisti per effettuare su di loro aggiornamenti in banche dati riservate, in quanto "soggetti coinvolti nella vicenda mediatica"<ref>{{Collegamento interrotto|1=[http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=26501&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= Fonte: Il Messaggero, 15.02.2010, "Regali anche per la rotatoria del Salaria Sport Village"] |datedata=novembre 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
=== Vicende a Roma nel 2012 ===