File sharing: differenze tra le versioni

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== Configurazione dei programmi ==
Le cause di un rallentamento e instabilità delle [[connessione (informatica)|connessioni]] durante il file sharing possono principalmente dipendere da un basso credito, da limitazioni dell'[[Internet Service Provider]] o da un'errata configurazione del programma. I problemi di crediti possono dipendere dai file messi in condivisione (troppo pochi, tra i meno scaricati) e da restrizioni eccessive all'uploadal caricamento in termini di banda massima e numero massimo di collegamenti ammessi.
 
Alcuni ''provider'' riducono la velocità della connessione quando viene rilevato l'uso programmi o protocolli P2P. Ciò avviene per motivi legali, per non collaborare ed essere accusati di favorire uno scambio illegale di file, e perché l'impegno per ore di molta banda risulterebbe penalizzante per gli altri utenti del servizio. A proposito, diversi ''client'' mettono a disposizione un'opzione di offuscamento del protocollo P2P.
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La decentralizzazione è stata una risposta rapida agli attacchi delle ''major'' verso le reti centralizzate, al fine di evitare dispute legali ma anche utenti ostili. Questo implica che le reti decentralizzate non possono essere attaccate legalmente, in quanto non fanno riferimento ad un singolo individuo. Anche se il protocollo fondamentale di Internet [[TCP/IP]] era stato progettato per essere resistente ad attacchi concertati, i sistemi di file-sharing e di peer-to-peer hanno dimostrato una maggiore resistenza. Per tutto il [[2001]] e il [[2002]] tutta la comunità di file-sharing fu in agitazione a causa dell'azione di contrasto delle ''major'' discografiche e della [[RIAA]]. Il server di Napster fu chiuso con l'accusa di violazione del copyright, ma la comunità reagì unita e compatta, producendo nuovi e differenti client. Da quel momento in poi si sono diffusi programmi di file-sharing grazie ai quali gli utenti possono condividere file senza necessariamente interfacciarsi con una piattaforma centrale, il che ha reso difficile agli ordinamenti giuridici risalire ad un unico responsabile per regolamentare il fenomeno; di conseguenza anche le azioni legali delle ''major'' discografiche sono state inefficaci.
 
Ad esempio, la seconda generazione di protocolli P2P, come [[Freenet]], non è dipendente da un server centrale, come nel caso di Napster. Inoltre, sono stati usati altri espedienti, come quello utilizzato dai gestori di KaZaA, consistente nel modificare la ragione sociale dell'azienda allo scopo di rendere impossibile o inutile qualsiasi attacco legale. Questa evoluzione ha prodotto una serie di [[client]] aventi una funzionalità ben definita che rendono la condivisione un fatto effettivo e definito in tutti i sensi consentendo il [[downloadcaricamento (informatica)|caricamento]] e l'lo [[uploadscaricamento]] libero e immune da qualsiasi attacco legale, soprattutto grazie all'[[anonimato]] e alla decentralizzazione. Da un altro lato invece, una più diplomatica analisi della questione, ha visto nascere movimenti di protesta e di tutela degli utenti ben organizzato: strenuo baluardo nella battaglia ai brevetti musicali, il [[Partito Pirata]] Svedese.
 
In Italia il 28 maggio 2009 si è insediata presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali, Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d'autore, Servizio IV, la Commissione speciale, costituita dal Prof. [[Alberto Maria Gambino]] presidente del [[Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore]], che dovrà rideterminare i compensi spettanti ai titolari dei diritti, in vista dell'elaborazione del decreto relativo alla quota spettante ai titolari di diritti d'autore sugli apparecchi di registrazione, analogici e digitali. La Commissione ha il delicato compito di rivedere la norma transitoria costituita dall'art. 39 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 68 che aveva stabilito fino al 31 dicembre 2005, e comunque fino all'emanazione del nuovo decreto, il compenso per la riproduzione per uso privato, individuando le tipologie di supporti per i quali il compenso è dovuto.<ref>Questa la notizia data dall'Agenzia AGI: Si è insediata il 28 maggio 2009, presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali, la Commissione speciale che dovrà rideterminare il [[contributo per la copia privata]].