Linguistica storica: differenze tra le versioni

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L'opera del grammatico indiano [[Pāṇini]], probabilmente vissuto nel [[IV secolo a.C.]], è complessa e articolata.
Furono i [[Greci]] ad occuparsi, oltre che di problemi [[Stile|stilistici]] e [[Retorica|retorici]], dei rapporti tra '''lingua''' e '''logica'''.<br/>
[[Aristotele]] fondò la logica sulle forme linguistiche poiché era convinto che la lingua fosse nata da una convenzione che si era stabilita tra gli uomini. Partiva dal principio che le categorie si basano non tanto sulle operazioni mentali, quanto su osservazioni riguardanti la lingua. Secondo il filosofo il ''nome'' sta ad indicare sia la sostanza che la qualità,; pertanto un nome, ad esempio ''uomo,'' indica, in quelun particolare individuo, sia la sostanza che la qualità, ovvero la specie e il genere, mentre ''bianco'' denota solamente la qualità.<br/>
Si deve pertanto ad Aristotele la nascita di una tradizione che si è mantenuta negli studi linguistici e nell'insegnamento della lingua fino ad oggi, quella cioè di avvicinare la [[logica]] alla [[grammatica]]; gli si deve anche il merito di aver concepito il nome (''ónoma'') come soggetto e il verbo (''réma'') come predicato, e di aver elaborato il concetto di caso (''pt&#333;sis'') da applicare alle declinazioni dei nomi, ai tempi e ai modi del verbo.
 
Lo studio della [[morfologia (linguistica)|morfologia]] fu fondato nella seconda metà del [[II secolo a.C.|II sec. a.C.]] dal greco [[Dionisio Trace]], che formulò una grammatica che distingueva il [[discorso]] in otto parti.
 
La linguistica storica moderna si sviluppò in buona parte dalla [[filologia]], cioè dallo studio di testi e documenti antichi. Nei suoi primi tempi, questa si concentrò sulle note [[lingue indoeuropee]], ma, da allora, sono state scritte opere importanti di linguistica storica sono state fatte sulle [[lingue uraliche]], sulle [[lingue austronesiane]], su varie famiglie di [[lingue native americane]], e molte altre.
 
== L'evoluzione linguistica e la linguistica comparativa ==
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Le lingue cambiano. Quelli che una volta erano dialetti di una lingua possono eventualmente divergere abbastanza da non essere più intercomprensibili, e da essere considerati lingue separate.
 
Un metodo per illustrare la relazione tra lingue così divergenti eppure imparentate, è di costruire alberi genealogici,; un'idea introdotta dal glottologo ottocentesco [[August Schleicher]]. La base è il [[metodo comparativo]]: le lingue che si presumono imparentate vengono confrontate, e i glottologi cercano corrispondenze fonetiche regolari basate su ciò che si sa del cambiamento linguistico, e le usanousandole per ricostruire l'ipotesi migliore sulla natura dell'antenato comune da cui discendono le lingue attestate.
 
L'uso del metodo comparativo è validato dalla sua applicazione a lingue il cui antenato comune è noto. Così, quando il metodo viene applicato alle [[lingue romanze]], ne viene fuori una lingua comune abbastanza simile al [[lingua latina|latino]] - non il latino classico di [[Orazio]] e [[Cicerone]], ma il [[latino volgare]], colloquiale, parlato nelle varie parti dell'Impero Romano.
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== Teorie non comparative ==
Molto più controverse sono attualmente le ipotesi di parentela non supportate dall'applicazione della linguistica comparativa. Gli studiosi che tentano di scavare più in profondità di quanto non permetta il metodo comparativo (ad esempio, tabulando le similitudini trovate mediante un [[confronto lessicale di massa]] senza stabilire corrispondenze fonetiche) sono spesso accusati di illusione accademica. Il problema è che due lingue qualsiasi hanno una possibilità enorme di somiglianze completamente accidentali (vedi [[falso amico]]), quindi indicare soltanto somiglianze isolate ha scarso valore probatorio. Un esempio è la parola persiana بَد (''bæd'') che significa "cattivo", e si pronuncia più o meno come la sua traduzione inglese ''bad''. Si può far vedere che la somiglianza tra le due parole è completamente accidentale e non ha niente a che fare con la remota parentela genetica tra inglese e persiano. L'idea è che questo "rumore" linguistico possa essere ridotto aumentando il numero delle parole confrontate. Tuttavia, ignorando i cambiamenti storici noti, il confronto lessicale di massa incorpora tanto rumore da rendere le sue conclusioni intrinsecamente inaccurate e difficilmente valutabili.
 
Poiché è così difficile supportare relazioni genetiche distanti, ed il metodo per trovarle e dimostrarle non è ben stabilito come quello comparativo, il campo delle parentele più remote abbonda di controversie accademiche. Nondimeno, la tentazione di inseguire parentele remote resta un'attrazione potente per molti studiosi: dopo tutto, il protoindoeuropeo doveva sembrare a molti un'ipotesi piuttosto azzardata, quando fu proposto inizialmente.
 
==Bibliografia==