Onnipotenza: differenze tra le versioni

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[[File:2008-09-26 torarolle-jhwh.jpg|thumb|[[Tetragramma biblico|Tetragramma]] in un [[rotulus]] della [[Torah]]]]
 
Dio è onnipotente nella tradizione [[monoteismo|monoteistica]] perché si afferma che Dio abbia creato il mondo dal [[nulla]] - ''[[ex nihilo]]''. Ciò significa che Dio creò la [[materia (filosofia)|materia]] da cui l'[[Universo]] venne fatto e fu la forza animatrice dell'intera creazione. Se Dio crea ogni cosa, dal nulla, allora è una contraddizione dire che ci siano cose che Dio non può fare. Non c'è limite alla potenza di Dio. Gli [[Lista di divinità#Divinità nordiche|dèi nordici]], gli [[Mitologia greca|dèi greci]] e [[Mitologia romana|romani]] erano potenti, ma i loro poteri individuali erano limitati. Questi dèi spesso litigavano tra di loro, e nessun dio in particolare teneva il potere assoluto. Nel [[monoteismo]] invece c'è un solo dio e questo [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]] può tutto, cioè è '''onnipotente'''. Questo è un attributo necessario di Dio perché, a meno che Dio non sia onnipotente, non si può aver fede in Lui che assicuri il trionfo del bene e della verità sul male e la menzogna. In ugual modo, se Dio non è onnipotente, non può mantenere le Sue promesse. C'è una speranza nel monoteismo occidentale che dopo questa vita terrena il genere umano verrà [[resurrezione|resuscitato]] - solo la promessa di Dio può dar fiducia che ci sarà un [['Olam Ha-Ba|Mondo a venire]] e se Dio non è onnipotente, tale promessa potrebbe non verificarsi. C'è anche una promessa di [[salvezza (religione)|salvezza]] e, nuovamente, se Dio non è onnipotente, non può esserci speranza che questa promessa venga mantenuta. Se si potesse dimostrare che Dio non è onnipotente, ciò avrebbe un drammatico impatto sulle religioni monoteistiche.<ref name="pot1">Per questa sezione e le proposizioni che seguono, si veda spec. Peter Vardy, The Puzzle of God, Fount, 1999, pp. 145-157; cfr. anche Peter Vardy & Julie Arliss, ''The Thinker's Guide to God'', MediaCom Education, 2003, pp. 103-110, e ''passim''; Gerard J. Hughes, ''The Nature of God: An Introduction to the Philosophy of Religion'', Cap. IV, Routledge, 1995, pp. 114-148.</ref>.
 
=== Modelli ===