Perceval o il racconto del Graal: differenze tra le versioni

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Il protagonista del romanzo è [[Parsifal|Perceval]], un ragazzo di 15 anni che vive con la madre vedova, che lo custodisce gelosamente per sé in un castello isolato in mezzo ad una foresta, e non sa nulla del mondo, non sa nemmeno il suo nome. Il padre e i fratelli di Perceval sono morti in guerra, e per non rischiare di perdere l'unico figlio rimasto, la madre decide di tenerlo lontano dal mestiere della [[cavalleria medievale|cavalleria]].
 
Un bel giorno, cresciuto in semplicità di spirito e purezza di cuore, incontra alcuni cavalieri e, affascinato dallo splendore delle loro armature, ne chiede alla madre, non sapendo chi siano. La madre, che ha avuto la famiglia falcidiata dalle guerre, gli risponde che sono angeli che distruggono tutto quello che toccano. Innamorato di quest'idea di cavalleria che non conosce, Perceval lascia la madre, senza la sua approvazione, per compiere la sua educazione. Vestito da boscaiolo, raggiunge la corte di [[re Artù]]. Qui, messosi in luce per coraggio e virtù, viene nominato cavaliere dal sovrano prima, e successivamente dal signore Gornemant. La nipote di costui, [[Blanchefleur|Biancofiore]], se ne innamora, ma Perceval, pur ricambiando, decide di ripartire, perché desideroso di rivedere sua madre e accertarsi che stia bene. Per inseguire il sogno di diventare cavaliere, l'aveva infatti lasciata svenuta al di là di un ponte. Scoprirà invece che, vedendolo partire, era rimasta uccisa dal dolore. Iniziano così le nuove avventure, durante le quali il giovane giunge al castello del [[Re Pescatore]] che reca su di sé un'inguaribile ferita: sino a quando non sarà rimarginata regneranno sulla sua terra tristezza e carestia.
 
Cresciuto al riparo da tutto, anche dalla religione cristiana, Perceval farà un incontro inatteso: avrà la rivelazione del Cristo, di Dio, in una straordinaria liturgia del venerdì santo. Nella sala del castello meraviglioso, nel corso di un pranzo, scorgerà in successione diversi oggetti, tra cui una lancia sanguinante - obiettivo della successiva ricerca di Galvano - e un [[graal]] - coppa o recipiente rotondo e profondo - che al suo apparire sprigiona una grande luce. Ricordandosi delle parole di Gornemant, il quale lo aveva ammonito di parlare il meno possibile e di non porre domande perché cosa scortese, non oserà chiedere al Re Pescatore perché la lancia sanguinasse o a chi serviva il graal, pur provandone l'impulso. Questi oggetti erano stati portati in una stanza celata ai suoi occhi, all'interno della quale stava il padre del Re. Perceval però ignora che la mancata domanda porterà disgrazia al Re Pescatore e alla sua terra: solo ponendo quelle semplici domande avrebbe potuto risanarli.