Weland il fabbro: differenze tra le versioni

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==Leggenda==
===Nella Þiðrekssaga===
La versione più completa della leggenda di Velent il fabbro è contenuta nel ''Velents þáttr'' ("racconto di Velent") segmento narrativo della ''[[Þiðrekssaga|Þiðrekssaga af Bern]]'' ("Saga di [[Teodorico il Grande|Teodorico dadi Verona]]").<ref>
''The saga of Thidrek of Bern'', translated by Edward R. Hayes, New York etc. Garland, 1988. Vedi anche [https://www.xs4all.nl/~ppk/nibelung/sum.htm#VI A summary of ''Þiðrekssaga'' at a personal site.] </ref>
New York etc. Garland, 1988. Vedi anche [https://www.xs4all.nl/~ppk/nibelung/sum.htm#VI A summary of ''Þiðrekssaga'' at a personal site.] </ref>
 
Velent, figlio del gigante Vaði, viene istruito nella lavorazione del metallo prima dal fabbro [[Reginn|Mímir]], poi da due maestri [[nano (mitologia)|nani]], che però, invidiosi della sua abilità, decidono di sbarazzarsi di lui. Velent riesce ad avere la meglio sui nani e si impossessa dei loro attrezzi e dei loro tesori e si mette in viaggio ed entra al servizio del re danese [[Niðhad|Niðungr]]. Amilias, il fabbro di corte, anch'egli invidioso delle capacità del ragazzo, sfida Velent a costruire una spada che sia in grado di perforare la sua migliore armatura. Velent forgia la spada [[Mimung|Mímungr]] e il giorno della sfida taglia a metà l'armatura e lo stesso Amilias che la indossava.