Plug and play: differenze tra le versioni

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L'espressione "plug and play" fu invece introdotta nel marzo del [[1993]] alla ''Windows Hardware Conference'' di [[Microsoft]], da parte dei colossi Microsoft, [[Intel]] e [[Compaq]]. Nel [[1995]] Microsoft pubblicizzò (e spinse) il plug and play come una delle caratteristiche salienti del suo [[sistema operativo]] allora in fase di lancio, [[Windows 95]]. In quel periodo ancora spadroneggiava lo standard [[Industry Standard Architecture|ISA]], non nativamente compatibile con il Plug and Play a differenza del [[Peripheral Component Interconnect|PCI]], e la convivenza fra hardware Plug and Play e non, portava spesso a malfunzionamenti; a causa di questo, la tecnologia Plug and Play fu da alcuni sarcasticamente ribattezzata "plug and pray", termine inglese che significa "collega e prega" (nel senso di "prega che funzioni").
 
– Nel settore delle [[Fonti di energia rinnovabile|Energie Rinnovabili]], in Italia la terminologia [https[://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_fotovoltaico#/media/File:Impianto_Fotovoltaico_Plug_Impianto Fotovoltaico Plug &_Play Play.jpg| "Plug and Play" (P&P)]] in seguito all'attività sperimentale di ''Massimo Berti,'' sin dal 2012, ha il suo esordio con il documento di consultazione pubblica [https://www.arera.it/it/docs/dc/16/234-16.jsp 234/2016/R/eel] da parte dell'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per definire impianti di produzione elettrica, generalmente fotovoltaici e/o sistemi di accumulo di ridotta taglia, pari anche a poche decine di Watt, che possono essere collegati direttamente all'impianto elettrico dell'utente tramite la presa di corrente, immettendo energia elettrica 230 Volt nel medesimo impianto elettrico.
 
== Descrizione ==
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In senso più tecnico l'espressione può essere riferita a componenti hardware interni come [[scheda di memoria|schede di espansione della memoria]]. In questo contesto in genere per scheda plug and play si intende una scheda che possa essere messa in uso semplicemente collegandola alla [[scheda madre]] del computer mentre il computer stesso è spento e riavviando. Poiché il collegamento richiede in ogni caso lo spegnimento e riaccensione del sistema, questo tipo di schede potrebbe essere più propriamente definita ''power down, plug, power up, and play'' (spegni, collega, accendi e utilizza).
 
– Nel settore delle [[Fonti di energia rinnovabile|Energie Rinnovabili]] con la consultazione [https://www.arera.it/allegati/schede/614-16st.pdf 614/2016/R/eel] vengono riportate le prime disposizioni della AEEGSI oggi ARERA per la connessione degli impianti di produzione elettrica [[https://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_fotovoltaico#/media/File:Impianto_Fotovoltaico_Plug_Impianto Fotovoltaico Plug &_Play Play.jpg|"Plug and Play"]] [1] Impianti di produzione "Plug and Play: impianti, normalmente fotovoltaici e/o sistemi di accumulo, di taglia ridotta (anche di poche decine di W.) che possono essere collegati direttamente all'impianto elettrico dell'utente tramite la presa di corrente senza interventi tecnici o burocratici specifici.
 
Nella edizione 2019 la [https://www.ceinorme.it/it/norme-cei-0-16-e-0-21.html Norma CEI 0.21] definisce l'impianto di produzione Plug & Play come un particolare impianto di taglia ridotta destinato alla produzione di elettricità avente potenza nominale non superiore a 350 W. che risulta completo e pronto alla connessione diretta tramite spina ad una presa dedicata e visivamente identificabile rispetto alle altre prese all'interno dell'impianto elettrico dell'utente (ove l'installatore qualificato ha previsto un circuito dedicato in partenza dal quadro di distribuzione) L'impianto "Plug & Play" è connesso alla rete usualmente tramite [[inverter]].