;Discussione
{{Voce università|UNIPI/Laboratorio di scrittura|di Pisa (nell'ambito del Laboratorio di scrittura)}}
{{ping|Gretam10}} Sembrerebbe enciclopedico se non altro perché trattato da fonti quasi un secolo dopo. Però la traduzioone pubblicata nel 2005 è protetta da copyright quindi va citata indicando tutte le coordinate bibliografiche ma senza link (''René Guénon, Oriente e Occidente, traduzione di Pietro Nutrizio, Milano, Luni Editrice, 2005'', o se citi la premessa, ''Pietro Nutrizio, Premessa, in René Guénon, Oriente e Occidente, traduzione di Pietro Nutrizio, Milano, Luni Editrice, 2005, pp. 7-15''). Anche la recensione di Julius Evola è quasi sicuramente ancora sotto copyright, quindi quel sito che l'ha copiata non è legale e bisogna solo citare quanto indicato (''René Guénon, East and West, recensione a René Guénon, La Crise du Monde Moderne, «East and West», IV, 4, (gennaio 1954) pp. 255-258. trad. it da Oriente e Occidente. Saggi vari, a cura di Gianluca Nicoletti e Marco Pucciarini, La Queste, 1984, pp. 49-59.'') --[[Utente:Lombres|Lombres]] ([[Discussioni utente:Lombres|msg]]) 23:44, 3 gen 2021 (CET)
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{{cambusada|Progetto:Coordinamento/Università/UNIPI/Laboratorio di scrittura/Tavolo di lavoro|[[Utente:Gretam10|Gretam10]] ([[Discussioni utente:Gretam10|msg]])}}
'''''Oriente e Occidente''''' è un saggio del noto scrittore, filosofo ed esoterista [[René Guénon]], pubblicato nel 1924 per la prima volta in [[Francia]] con il nome di ''Orient et Occident''. Come molte altre opere dell'autore il tema e l'obiettivo finale di questo scritto è dare un resoconto del rapporto tra oriente e occidente e soprattutto analizzare la crisi dello spirito occidentale.
== Descrizione ==
In questa quarta opera Guénon esamina il rapporto tra Oriente e Occidente, in particolare evidenzia le differenze più profonde tra queste due civiltà: ciò che rende questi due mondi così lontani se non opposti, a detta dell'autore è l'evidente contrasto riguardo lo sviluppo del pensiero e quindi lo sviluppo delle società. Guénon prende come esempio, l'approccio con l'intellettualità. Infatti se la civiltà orientale vede come base solida e principio fondamentale intellettualità, legata all'aspetto spirituale, quella occidentale si fonda su un aspetto più materiale e superficiale: le scienze. Attraverso le conoscenze scientifiche infatti, l'occidente si impone come cultura dominante, imponendo anche i propri metodi e canoni. Nonostante l'apparente gloria, a detta di Guénon l'occidente sta però, giungendo a un'inesorabilmente autodistruzione causata proprio da una povertà spirituale e mancanza di principi.
Lo scopo finale di questo saggio, infatti non è propriamente la descrizione di due diverse culture, ma bensì l'esaltazione dell'intellettualità come mezzo che guiderà l'uomo occidentale verso la retta via, quella del pensiero orientale, più sano, profondo e metafisico e quindi alla salvezza; è quindi compito dell'occidente riavvicinarsi all'Oriente per cercare di salvarsi. Questa impresa sarà possibile solo grazie a un gruppo ristretto di individui, l'élite intellettuale. Egli utilizza il termine "élite intellectuelle" in riferimento agli intellettuali orientalisti che dovrebbero tentare di apportare un cambiamento nella mentalità degli uomini moderni occidentali, per fermare il processo di dissoluzione prima che questo completi il suo fatale ed irrevocabile progredire.
== Indice ==
* Premessa
* Parte prima
* Capitoli:
* I: civiltà e progresso
* II: La superstizione della scienza
* III: la superstizione della vita
* IV: Terrori immaginari e pericoli reali
* - Parte seconda:
* Capitoli:
* -I: Tentativi infruttuosi
* -II: L'accordo su principi
* -III: Costituzione e compito dell'élite
* -IV: Intesa e non fusione
* - Conclusione
== Composizione dell'opera ==
"''Oriente e Occidente''" è composta da quattro parti: la premessa, la parte prima, la parte seconda e la conclusione.
=== Premessa ===
L'autore introduce il tema generale del saggio: la differenza e la distanza tra l'Oriente e l'Occidente moderno. Viene subito stabilito che le due tradizioni non possono però, essere paragonate nonostante siano l'oggetto dell'indagine svolta, poiché il modo in cui hanno sviluppato le proprie basi culturali è opposto. Il tratto che pone l'Oriente su un piano differente (e superiore) è l'approccio di questa civiltà verso ''"le cose di ordine intellettuale"'' che, dal suo punto di vista, sono fondamentali per guidare un popolo verso uno sviluppo migliore rispetto alle ''"cose materiali"'' superficiali, illusorie e demoniache. Nelle ultime pagine della premessa introduce il problema delle "illusioni occidentali" che esaminerà nella prima parte dello scritto.
=== Parte prima: "Illusioni occidentali" ===
In questa prima parte, a sua volta suddivisa in quattro capitoli, Guénon cerca di spiegarci l'origine del problema dell'occidente, che prende forma già dai tempi del Rinascimento. Citando direttamente l'autore: ''"La nostra è sola civiltà ad essersi sviluppata in un senso puramente materiale e questo sviluppo mostruoso, il cui inizio coincide con quello che si è convenuto chiamare Rinascimento è stato accompagnato da una corrispondente regressione intellettuale."''
Nelle pagine successive di questa parte dell'opera è evidenziata e analizzata l'accezione sbagliata che l'uomo moderno occidentale ha attribuito all'intellettualità, secondo cui essere intelligenti significa “applicare” la propria intelligenza concretamente e praticamente, saperla adeguare alle necessità industriali , rendendola un mezzo utile per raggiungere il potere e il massimo progresso materiale, economico, finanziario e scientifico.
Nel secondo capitolo di questa prima parte , l'autore muove accuse nei confronti del filosofo [[Cartesio]], il quale viene accusato di aver sminuito e travisato la metafisica come modalità di spiegare la fisica pratica e fenomenica, dando così origine a quello che viene chiamato da molti studiosi "[[Razionalismo Moderno]]". Ci saranno inoltre, nel corso di tutto il saggio, continui rimandi e critiche verso altri personaggi e movimenti filosofici.
=== Parte seconda: "Possibilità di riavvicinamento" ===
L'autore fa un breve discorso sul punto di vista orientale riguardo la regressione spirituale del mondo occidentale. Riguardo tale problema l'oriente sembra totalmente distaccato e disinteressato, poiché non è vittima del progresso materiale, ma anzi, lo rifiuta allontanandolo. Egli abbraccia questo pensiero aggiungendo il proprio parere: ''"La materia è per sua natura un principio di divisione e separarazione; tutto ciò che procede da essa non può servire a fondare un'unione reale e durevole, e d'altronde la sua legge è il cambiamento incessante".''
Guénon ci guida, attraverso i suoi ragionamenti, a una conclusione logica: l'occidente pur negandolo è completamente dipendente dall'oriente che rappresenta l'unico appiglio e l'unica fonte a cui può provare ad ispirarsi per rinascere. La soluzione esiste ma non ha niente a che vedere con la sfera materiale o sentimentale come erroneamente, hanno pensato gli uomini occidentali in passato sminuendo e deridendo la spiritualità orientale; ciò che salverà l'occidente è la metafisica (essenza della vera intellettualità) raggiungibile grazie al ricongiungimento con lo spirito tradizionale orientale.
La conclusione riassume quello che viene già detto nei capitoli precedenti e riguardo il popolo occidentale:
''"Mostrare all'Occidente i suoi difetti, gli errori e le manchevolezze non significa dar prova di ostilità nei suoi confronti, anzi è l'unico modo di rimediare al male di cui soffre e di cui può morire, se non si riprende in tempo. Il compito è arduo e non privo di ostacoli, ma poco importa quando si è convinti della sua necessità; ci auguriamo soltanto che qualcuno capisca tale necessità. E quando la sia abbia veramente compresa, non ci si può fermare a questo punto, così come quando si sono acquisite certe verità non le si può più dimenticare nè rifiutarsi di accettarne tutte le conseguenze[...].''
== L' Occidente moderno ==
Sono numerose le critiche mosse dall'autore nei confronti dell'Occidente, il quale viene etichettato come un mondo superficiale, privo di animo spirituale. Viene considerato dalle altre culture come pericoloso e instabile. per questo stesso motivo René Guénon suggerisce il riavvicinamento da parte dell'occidente verso l'oriente e non viceversa in quanto l'oriente non ha nulla da guadagnare da questo ricongiungimento. l'occidente invece ha bisogno di ritrovare quell'attitudine spirituale e trascendentale per evitare l'autodistruzione e l'estinzione del mondo moderno. In passato il mondo occidentale era più incentrato su questo aspetto che ora sembra aver perso. Un aspetto basato sulla tradizione: nel Medioevo la civiltà occidentale aveva un carattere indiscutibilmente tradizionale (e quindi accordato su principi solidi), questo sembra dare uno spunto all'autore che suggerisce il ricongiungimento sia con l'oriente ma anche il trarre ispirazione da alcuni dei concetti che caratterizzavano l'età medievale. Il Medioevo è un buon punto di partenza per l'occidente moderno data la sua struttura sociale organizzata gerarchicamente, simile a quella orientale, infatti permetteva gli scambi intellettuali, cosa che non accade più durante l'epoca moderna. Anzi oggi, secondo il filosofo si ha una tendenza riluttante verso ciò che è lontano dal nostro pensiero, tale attitudine all'interno del saggio prende il nome di "pregiudizio classico".
== L'avvicinamento con l'Oriente ==
Riguardo questo ricongiungimento tra i due mondi, Guénon pone come punto di partenza uno studio profondo delle dottrine orientali che implicherebbe anche uno sviluppo individuale di chi ne è sottoposto. La massa di individui che adempiranno a questo compito non deve necessariamente essere numerosa, ma bastano pochi adepti, è importante che questi pochi, però assorbano completamente le idee che fondano il pensiero orientale (quindi l'intellettualità vera). Un'altra soluzione per l'autore, è la possibile esistenza di individui legati al retaggio culturale medievale.
Inoltre come introdotto nella prima parte del saggio, la prima mossa per un possibile riavvicinamento sta all'Occidente che deve prendere spunto da Oriente. Quest'ultimo però contribuire anche se in minima parte ad aiutare il mondo moderno, presentando le proprie dottrine e i propri insegnamenti in maniera più adatta e comprensibile.
== I principi ==
I principi svolgono un compito importantissimo, è appunto in questa mancanza o insufficienza viene localizzato il problema dell'occidente. I principi di cui parla Guénon, sono principi assoluti e invariabili, dall'essenza puramente intellettuale che fanno riferimento alla sfera universale e quindi all'aspetto metafisico della conoscenza. Questo implicazione di una natura metafisica della conoscenza annulla il punto di vista occidentale che vedeva la conoscenza come un'entità legata al mondo sensibile e tangibile.
Su questi principi si fonda la civiltà a cui deve aspirare l'occidente, legata a una tradizione ( una civiltà tradizionale è una civiltà che poggia sui principi) ma questo traguardo è ancora lontano: infatti egli descrive il mondo occidentale come un anarchico e non tradizionale, privo principi e per questo destinato all'autodistruzione.
== La metafisica ==
La metafisica è la pura essenza della conoscenza, ha natura sovrarazionale e poiché la ragione umana ha a che fare solo con le cose sensibili risulta per molti uomini inarrivabile. Nella gerarchia necessaria delle conoscenze, la metafisica sta al di sopra della scienza (motivo per cui l'oriente risulta superiore all'occidente che basa il suo sviluppo sulle scienze), che è la conoscenza intellettuale pura e trascendente. Solo la metafisica può condurci a conoscere i principi di ordine universale, quindi gli occidentali devono cercarla dove ancora esiste nella tradizione dei popoli, in Oriente.
In passato l'occidente ha avuto un avvicinamento alla realtà metafisica ma solo parzialmente. Questo è dato dall'accordo tra metafisica e teologia perché da un certo punto di vista le verità teologiche sono considerate come una parziale interpretazione delle verità metafisiche.
== L'élite intellettuale (o élite intellectuelle) ==
L'élite intellettuale è un'organizzazione astratta ben lontana dal concetto esteriore di società, deve seguire il carattere immutabile della metafisica e allontanarsi da quella che è la transitorietà del mondo fenomenico, quindi evitare ogni forma di manifestazione. Stabilita la natura astratta dell'élite, l'autore afferma che questa ha comunque un'influenza sulla società, se pur indiretta, ma efficace. Formata da un ristretto numero di individui, l'élite utilizza come mezzo per raggiungere il suo scopo, lo studio della tradizione orientale e, il ricongiungimento del mondo moderno con quello medievale . Tale organizzazione, in un futuro ancora lontano sarà capace di guidare gli occidentali e verso la salvezza.
== Le tre dottrine orientali ==
Nell'ultimo capitolo si fa riferimento all'analogia tra alcune civiltà orientali. ciò che le accomuna è lo spirito tradizionale, portatore dei prinicipi assoluti, infatti la metafisica è per natura unica ed indivisibile ma, come affermato da Guénon, si può manifestare in diversi modalità tra cui la tradizione.
Le civiltà citate all'interno del capitolo sono quella indù, cinese e islamica, indicando però quella Indù come punto d'incontro tra la cultura occidentale e quella orientale e quindi come modello a cui affidarsi. Afferma: ''"Le forme di espressione delle dottrine indù pur essendo anch'esse molto diverse da tutte quella a cui è abituato il pensiero occidentale, sono relativamente più assimilabili e offrono più larghi margini di adattamento; potremmo dire che l'india, occupando una posizione intermedia nel complesso dell'Oriente, non è né troppo lontana né troppo vicina ad occidente."''
Successivamente l'autore evidenzia i nettissimi caratteri distintivi di India e Cina che però risultano superficiali e futili in quanto ciò che le lega e le accomuna è un'entità primordiale che le governa, ed è ben più profonda e solida di qualsiasi altro carattere etnico o culturale e ciò impone che esse siano entrambe regolate dai medesimi principi.
''"Tutte le dottrine complete dal punto di vista metafisico sono pienamente equivalenti e possiamo dire che sono necessariamente identiche ".''
== Personaggi e movimenti filosofici citati ==
Nel corso dell'opera vengono citati diversi autori e filosofi, accusandoli di aver mal interpretato le dottrine orientali e aver così causato un allontanamento da quello che era il vero messaggio . Secondo l'autore [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] e il suo discepolo [[Von Hartmann]] sono i massimi esponenti di quella concezione sbagliata che si farà strada in tutto l'occidente. Infatti egli etichetta il "pessimismo buddhista" di Schopenhauer come la peggiore interpretazione del pensiero Indù.
Vengono anche citati [[Paul Deussen|Deussen]], [[Johannes Peter Müller|Muller]] e [[Henry Oldenburg|Olderberg.]]
Guénon muove delle aspre critiche nei confronti di [[Henri Bergson|Bergson]], accusandolo di aver sminuito il carattere intellettuale dell'Oriente, ma oltre a lui è citato anche Cartesio e il suo pensiero razionalista come una riduzione dell'intelletto, infatti egli non sembra apprezzare niente di ciò che ha origini occidentali come lo [[scientismo]], il [[positivismo]] e il [[razionalismo]] moderno, tutte correnti che pongono le radici nella scienza, descritta dall'autore come "sapere ignorante".
== Note ==
* ''René Guénon, Oriente e Occidente, traduzione di Pietro Nutrizio, Milano, Luni Editrice, 2005''
* ''René Guénon, East and West, recensione a René Guénon, La Crise du Monde Moderne, «East and West», IV, 4, (gennaio 1954) pp. 255-258. trad. it da Oriente e Occidente. Saggi vari, a cura di Gianluca Nicoletti e Marco Pucciarini, La Queste, 1984, pp. 49-59.''
== Bibliografia ==
* René Guénon, ''Oriente e Occidente'', Piccola Biblioteca Adelphi (Milano), 2016.
== Voci correlate ==
* [[René Guénon]]
== Collegamenti esterni ==
*http://ritirifilosofici.it/occidente-e-metafisica/
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