HMS Upholder (P37): differenze tra le versioni

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== Affondamento ==
L<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' fu perduto con tutto l'equipaggio nella sua 28ª missione di guerra (la 26ª nel Mediterraneo), che doveva essere la sua ultima prima del ritorno nel Regno Unito<ref name=uboat>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/ship/3535.html |titolo=HMS Upholder (N 99) |sito=uboat.net |accesso=11 maggio 2014}}</ref>. Il battello partì da Malta il 6 aprile 1942 con il compito di sbarcare due sabotatori arabi accompagnati da due ufficiali britannici (il capitano 'Tug' Wilson dei [[Royal Marines]] e il ''[[lance corporal]]'' Charles Parker del [[Bedfordshire and Hertfordshire Regiment]]) incaricati di far saltare una linea ferroviaria a [[Susa (Tunisia)|Susa]], in [[Tunisia]]<ref name=uboat />; portata a termine la missione nella notte tra il 9 e il 10 aprile e ripresi a bordo i due britannici, l<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' si incontrò la notte seguente a occidente dell'[[isola Lampione]] con il sommergibile {{nave|HMS|Unbeaten|N93|6}} su cui si trasferì il capitano Wilson, incaricato di rientrare in patria con importanti documenti di intelligence<ref name=Mattesini>Francesco Mattesini, ''L'Operazione "Aprilia" (13-15 aprile 1942), La navigazione di un importante convoglio dall'Italia a Tripoli nel contesto dell'offensiva aerea tedesca contro Malta, e una nuova ipotesi sull'affondamento del sommergibile britannico UPHOLDER'', Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, maggio 2007, pp. 9-115.</ref>. L<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' si recò quindi in pattugliamento al largo dell'isola di [[Gerba|Djerba]], ma alle 22:55 dell'11 aprile ricevette l'ordine di trasferirsi nella posizione 33° N, 14° E per controllare le acque a est di [[Tripoli]]; alle 10:15 del 12 aprile, infine, il battello ricevette istruzioni dal comando della 10ª Flottiglia di spostarsi a nord-est di Tripoli per formare con i sommergibili [[HMS Urge (N17)|HMS ''Urge'']] e [[HMS Thrasher (N37)|HMS ''Thrasher'']] una linea di agguato sulla rotta di un convoglio italiano diretto nel porto libico (il convoglio "Aprilia"): nello schieramento, che doveva entrare in vigore alle ore 02:00 del 15, l<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' ebbe assegnata la posizione 33° 25' N, 13° 40' E, in mezzo tra l<nowiki>'</nowiki>''UrgerUrge'' e il ''Thrasher''<ref name=Mattesini />. Furono questi due sommergibili che, a partire dalle prime ore del 14 aprile, riferirono di aver udito ripetute esplosioni di cariche di profondità; quella notte il ''Thrasher'' tentò di mettersi in contatto con l<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' come concordato, ma non ottenne risposta.
 
L'esatta causa dell'affondamento del battello è discussa. Per lungo tempo si è supposto che l<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' fosse stato affondato dalla torpediniera italiana ''[[Pegaso (torpediniera)|Pegaso]]''<ref>{{cita web|url=http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-12SS-09U-HMS_Upholder.htm |titolo=HMS Upholder |sito=naval-history.net |accesso=11 maggio 2014}}</ref> al comando del capitano di covetta [[Francesco Acton]], che alle 16:00 del 14 aprile attaccò con bombe di profondità un supposto sommergibile rilevato nella posizione 34° 47' N, 15° 55' E da un aereo da ricognizione [[CANT Z.506]], di scorta al convoglio "Aprilia"; tuttavia, il pilota del velivolo (tenente Pier Luigi Colli) riferì poi che il supposto bersaglio era in realtà un branco di [[delfino|delfini]] la cui scia era stata erroneamente scambiata per quella di un siluro, e del resto la zona in cui si svolse l'azione era a 100 miglia dalla posizione che era stata assegnata all<nowiki>'</nowiki>''Upholder'' nello sbarramento dei sommergibili britannici<ref name=Mattesini />.