Quinto Bevilacqua: differenze tra le versioni

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== Biografia<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Consiglio Regionale del Piemonte|autore2=|autore3=|anno=1976|titolo="Viva l'Italia libera!"|rivista=|città=Torino|volume=|numero=}}</ref> ==
Di famiglia socialista che rifiutò di aderire al Fascismo.Nel 1925 deve lasciare il Marmorta e viene ‘confinato’ conlacon la famiglia a Bologna. Nei mesi successivi, poco alla volta, i sei fratelli Bevilacqua raggiungono Torino, dove trovano lavoro come mosaicisti. Quinto alla sera frequenta le <u>Scuole OeraieOperaie San Carlo</u>, per imparare a fare il disegnatore. Nel 1942 sposa una sua compaesana, Marcella Calzolari. Allo scoppio della guerra è richiamato come artigliere. Nel 1942 sposa una sua compaesana, Marcella Calzolari. Dopo l’8 settembre, rientra a Torino, entrando in contatto con la resistenza di orientamento socialista. Divenuto Segretario ProviancialeProvinciale del PSI clandestino, il 31 marzo 1944 viene arrestato dai nazifascisti, insieme agli altri membri del Comitato Militare del [[CLN]] piemontese.
Sommariamente processati e condannati a morte, all'alba del 5 aprile, Bevilacqua e i suoi compagni vengono fucilati alla schiena, come segno di estremo disprezzo, al [[Sacrario del Martinetto|Poligono di tiro Martinetto]] ([[Sacrario del Martinetto]]) di Torino.