Giacomo Caliendo: differenze tra le versioni

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==== Negli organi di autogoverno ====
 
Nell'ottobre [[1976]] viene eletto componente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] e resta in carica fino al mese di luglio [[1981]], ricoprendo anche l'incarico di [[presidente]] della terza commissione dal [[1980]]<ref>Nel [[1981]] veniva citato nella relazione della Commissione Anselmi sulla [[P2]], nella parte in cui si riportava quanto riferito dall'allora Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Milano Marini: "Dopo l'avocazione del processo al suo ufficio (nel quale era implicato [[Roberto Calvi]]) ricevette una telefonata dal prof. Zilletti (vicepresidente del CSM) che lo pregò di adottare la massima cautela nel trattare i procedimenti, e che lo stesso Zilletti gli mandò, sempre per lo stesso motivo, come suo messaggero, il Dottor Giacomo Caliendo, componente del Consiglio".</ref>.
 
Nel [[1978]] è chiamato a far parte della Commissione ministeriale per la riforma del [[processo civile]], presieduta dal Prof. Liebman.: lo schema elaborato verrà successivamente trasfuso nel disegno di legge delega approvato dal [[Consiglio dei Ministri]] l'8 maggio [[1981]].
 
Nel [[1982]] è nominato, con [[decreto ministeriale]], Presidente della Commissione per lo studio comparato dei problemi inerenti al sistema di reclutamento dei magistrati, con particolare riguardo agli [[Unione Europea|Stati Europei]] e all'esperienza francese; nello stesso periodo partecipa anche alla Commissione per la riforma organica dell'[[Ordine giudiziario|Ordinamento Giudiziario]], coordinando, in particolare, il gruppo di lavoro relativo al governo della magistratura.