Carlo Scarpa: differenze tra le versioni

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Nel 1972 divenne direttore dell'[[Università IUAV di Venezia|Istituto Universitario di Architettura di Venezia]],<ref name="SIUSA" /> dal quale nel 1978 ricevette una [[laurea honoris causa]] in architettura, ponendo così fine alla diatriba sulla legittimità del suo operato. Non poté tuttavia partecipare alla cerimonia di consegna, in quanto il 28 novembre dello stesso anno morì in Giappone a causa di un incidente<ref name=ottolenghi120/>: quel giorno a Sendai pioveva, Scarpa non volle uscire ma, nello scendere la scala dell'albergo, che portava ai negozi del sottosuolo, cadde<ref>Renzo Zorzi, ''Per una storia dei rapporti tra C. Scarpa e Olivetti'', in: Guido Beltramini, Kurt W. Forster, Paola Marini (a cura di), ''Carlo Scarpa. Mostre e musei 1944-1976, Case e paesaggi 1972-1978'', Milano, Electa Editrice, 2000</ref> e successivamente morì in ospedale per le conseguenze del trauma cranico<ref>Stefano Bucci, ''Tra geishe, bar e cattedrali andavamo in cerca del sublime'', in Corriere della Sera del 26 maggio 2006, p. 61</ref>. La laurea fu consegnata alla famiglia nel 1983.<ref name="SIUSA" />
 
Il [[Museum für angewandte Kunst|Museum für angewandte Kunst (MAK)]] di [[Vienna]] ha dedicato due mostre postume all'architetto italiano: nel 1989-90 ha realizzato un'esposizione intitolata ''Carlo Scarpa: The Other City/Die andere Stadt''; nel 2003 ha allestito la mostra ''Carlo Scarpa: Das Handwerk der Architektur/The Craft of Architecture''. In seguito il MAK di Vienna nel 1999 ha acquistato diversi disegni architettonici dei progetti per il [[Museo civico di Castelvecchio]] a [[Verona]] (1956-1964), per la [[Fondazione Querini Stampalia]] a [[Venezia]] (1961-1963), per la [[Tomba Brion]] a [[Altivole|San Vito d'Altivole]] ([[Provincia di Treviso|Treviso]]) (1969-1978) e inoltre ha ampliato la sua collezione con modelli lignei e disegni di mobili; uno schizzo della raccolta mostra un tavolo disegnato per il compositore d'avanguardia [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]], concittadino veneziano, che gli ha dedicato nel 1984 una composizione orchestrale ''A Carlo Scarpa, Architetto, Ai suoi infiniti possibili'' (per orchestra a microintervalli) ; con questa collezione, anche se di contenuto limitato, il MAK di Vienna gestisce uno dei pochi archivi fuori d'Italia con progetti dell'architetto.
 
Nel 2015 l'Henry Moore Institute di [[Leeds]] ha messo a confronto l'opera di Scarpa con le sculture dell'artista americana Carol Bove (Ginevra, 1971) in una mostra intitolata ''Carol Bove/Carlo Scarpa''; la mostra era stata aperta in anteprima in Italia, al [[Museion]] di Bolzano.<ref>{{cita web|url=https://news.artnet.com/art-world/carol-bove-carlo-scarpa-henry-moore-institute-review-284073|titolo=Carol Bove Sheds New Light on Architect Carlo Scarpa in a Joint Exhibition at the Henry Moore Institute|sito=artnet |autore=Lyda Yee|data=7 aprile 2015|accesso=2 luglio 2015}}</ref>