Rosario Pi: differenze tra le versioni
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Rosario Pi lavora anche come regista e sceneggiatrice. È la sceneggiatrice del lungometraggio ''Doce hombres y una mujer'' (1934), basato su un'opera dello scrittore [[Wenceslao Fernández Flórez]]. È un film di avventura, in cui il personaggio principale è una donna dell'alta società, coinvolta nella gestione di una società segreta guidata da figure influenti, tra cui un ministro e il capo della polizia locale.<ref>{{Cita web|url=http://www.todocine.com/mov/00521672.htm|titolo=Doce hombre y una mujer|sito=Todocine|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021}}</ref>.
Nel 1935 scrive l'adattamento dell'omonima [[zarzuela]] ''El gato montés'' di [[Manuel Penella]] composta nel 1916, che lei stessa dirige,<ref>{{Cita web|url=https://cvc.cervantes.es/el_rinconete/anteriores/octubre_00/26102000_02.htm|titolo=La aventura del cine: Rosario Pi|autore=Ignacio Pernas|sito=Centro Virtual Cervantes|data=26 ottobre 2000|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021}}</ref> da molte fonti ritenuto il primo film di una regista donna nella storia del cinema spagnolo.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Melero, Alejandro|autore2=|autore3=|anno=2010|titolo=Apropiación y reapropiación de la voz femenina en la "españolada": el caso de El gato montés|rivista=Arenal: Women's History Magazine|volume=17|numero=1|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021|url=https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=3813730}}</ref> La pellicola, annoverata nel sottogenere della "españolada"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Valero, Alet|autore2=|autore3=|anno=1996|titolo=Una española frente a la españolada. Rosario Pi, " El gato montés", 1936|rivista=Hispanística XX|volume=14|numero=|p=36|lingua=es|accesso=22 dicembre 2021|url=https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=3609062}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=José María Caparrós Lera|titolo=Arte y política en el cine de la República (1931-1939)|anno=1981|editore=Edicions Universitat Barcelona|città=Barcelona|lingua=es|p=125|ISBN=9788485411481}}</ref>, racconta di un triangolo amoroso fra due zingari - Juanillo e Soleá - e un famoso torero, Rafael el Macareno. È stato notato come Rosario Pi riscriva il personaggio femminile di Soleá attribuendole un'autonomia d'azione e di giudizio non posseduta nell'opera originale; nella sequenza dello scontro fra i due corteggiatori, Soleá interviene in una scena tradizionalmente ritenuta di esclusiva pertinenza maschile, rimuovendo il coltello dalle mani di Juanillo e gettandolo a terra; nella scena ambientata in un bar, in cui un uomo le offre da bere aggiungendo: "devi berlo [il bicchiere] perché lo mando io", la donna risponde: "nel mio corpo non comanda nessuno".<ref name=":2" /> Il film, specie per il suo "delirante finale necrofilo"<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Augusto M. Torres|titolo=Directores españoles malditos|anno=2004|editore=Huerga Y Fierro Editores|lingua=es|pp=274-276|ISBN=9788483744802}}</ref>, si distingue per l'introduzione di alcuni elementi propri del surrealismo e dell'arte avanguardista degli anni Trenta; alcuni storici ritengono ''El gato montés'' il precursore stilistico di film come [[Cime tempestose (film 1954)|Cime tempestose]] (1954) di [[Luis Buñuel|Luis Buñuel.]]<ref>{{Cita libro|autore=Román Gubern|titolo=El cine sonoro en la II República (1929/1936)|anno=1977|editore=Lumen|città=Barcelona|lingua=es|p=134}}</ref><ref>Di diverso parere si dichiara Alejandro Montel in ''[[hdl:10251/41656|Amor constante más allá de la muerte. El Gato montés, Rosario Pi (1935)]]'', La madriguera, n. 7 (1998), pp. 66-68</ref>
Nel 1937 gira il suo secondo film da regista, ''Molinos de viento,'' con l'attrice [[María Mercader]], allora diciottenne, e il tenore Pedro Terol. Il film, uscito nel 1938 e purtroppo andato perduto, è un adattamento dell'omonima zarzuela di Ricardo Frutos. La sua proiezione viene censurata nell'area repubblicana, perchè Rosario Pi è ritenuta di simpatie filonazionaliste. Nel 1938 Pi fugge a Parigi con l'attrice Maria Mercader, di cui diviene l'agente. Qui riceve due offerte di lavoro: un contratto di sette anni con l'americana Fox, meta New York, o il trasferimento a Roma, negli studi di Cinecittà. Pare che a seguito di una richiesta dei produttori statunitensi di fare un provino mostrando le gambe, l'attrice si sia rifiutata ed abbia deciso di recarsi in Italia.<ref name=":1" /> Le due donne giungono a Roma nel 1939. Rosario Pi si dedica principalmente alla traduzione di sceneggiature in spagnolo e continua a fare da agente per Maria Mercader, che conosce il regista [[Vittorio De Sica|Vittorio di Sica]], con cui si sposerà in Messico nel 1959. I tre, diventati inseparabili, decidono di tornare in Spagna per cercare il finanziamento per un nuovo film. Non riuscendo a realizzare questo obbiettivo, fanno ritorno a Roma, dove Rosario Pi si impegna in nuove attività, fra cui la scrittrice, sotto lo pseudonimo di Rizpay, l'organizzatrice di spettacoli, forse anche la gestrice di una discoteca chiamata Jicky Club. Alcuni critici ritengono che Rosario Pi abbia continuato a lavorare nell'industria cinematografica a Roma, e sia stata regista non accreditata del film ''[[La forza bruta|Forza bruta]]'' di [[Carlo Ludovico
Negli anni Cinquanta rientra in Spagna. Ignorata dal regime franchista, che non avrebbe accettato una regista donna, tanto meno all'avanguardia, vede precluso ogni possibile ritorno al mondo del cinema. Trova lavoro in una casa di moda appartenente al couturier Marbel, che produceva costumi per l'industria cinematografica, realizzando gli abiti di Ana Mariscal. Ironia della sorte, Mariscal era l'attrice che, solo pochi anni dopo, avrebbe preso il posto di Rosario Pi come unica regista donna in Spagna.
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* {{Cita pubblicazione|autore=Zecchi, Barbara|autore2=|autore3=|anno=2005|titolo=Reinventando el placer cinematográfico femenino Rosario Pi, Josefina Molina y Judith Colell|rivista=Lecturas, imágenes: revista de poética del cine|volume=4|numero=|pp=187-213|lingua=es|accesso=22 gennaio 2021|url=https://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=5758037}}
* {{Cita libro|autore=Zecchi, Barbara|titolo=Rosario Pi Brujas: socavando la ilusión de la mirada|anno=2014|editore=Icaria|città=Barcelona|lingua=es|pp=49-55|opera=Desenfocadas. Cineastas espanolas y discursos de género|ISBN=978-84-9888-568-2}}
[[Categoria:Pionieri del cinema]]
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