Angelo custode: differenze tra le versioni

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L'idea, però, che ogni singola persona fosse affidata ad uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in {{passo biblico|Matteo 18, 10}}), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel [[Cristianesimo]] primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da [[San Basilio Magno]]: {{citazione|Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita.|''Adversus Eunomium'', 3, 1: pg 29, 656b}}
 
Il culto per gli angeli custodi conobbe un particolare fioritura nel XVI secolo quando [[papa PaoloPio IV]] fece edificare, su progetto di [[Michelangelo]], una [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|basilica intitolata ai Sette Angeli]]. In seguito, dopo che i [[sette arcangeli|loro nominativi]] erano stati soppressi dai testi liturgici, nel 1825 [[papa Leone XII]] li riportò in auge.<ref name=fontana/>
Le figure degli angeli custodi o «guardiani» ricorsero anche nell'ambito di tradizioni [[ermetismo (filosofia)|ermetiche]] e [[rosacroce|rosacrociane]] che si richiamavano ad esempio alla [[cabala (esoterismo)|cabala]], secondo le quali essi appartengono all'ordine più basso della [[spiriti celesti|gerarchia degli spiriti celesti]], il più vicino agli umani e ai singoli individui. Rappresenterebbero la [[autocoscienza|coscienza]] della singola persona, custodendo la memoria della sua vita e, nell'ottica della [[reincarnazione]], delle sue diverse [[esistenze]].<ref>{{cita web|url=https://www.liberaconoscenza.it/zpdf-doc/articoli/mauro-vaccani-bambini-angeli-custodi.pdf|titolo=Gli Angeli Custodi|autore=Mauro Vaccani|pagina=6}}</ref>