Quaestio: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Quaestiones}}
Le '''''quaestiones''''' erano esercitazioni scolastiche con le quali i professori testavano la preparazione degli [[studente|studenti]] su problemi teologici e sui temi e le [[categoria (filosofia)|categorie]] del [[diritto romano]].
==Metodo pedagogico==
Strumento [[scolastica (filosofia)|scolastico]]-[[dialettica|dialettico]], la ''quaestio'' veniva articolata in maniera tale da stimolare la discussione tra gli studenti che prendevano posizioni differenti. La quaestio poteva infatti essere definita come la dimostrazione per mezzo della ragione, in cui si risolvevano i contrasti relativi a testi di studio. Essa era inizialmente breve, ma successivamente le quaestio''quaestiones'' crearono un vero e proprio [[genere letterario]] che si elaborava nelle [[Quaestiones infinitae|questioni]] raccolte nelle ''Summae'', composta da quattro parti essenziali che possono essere paragonate agli alunni che oggi chiedono dei chiarimenti ai professori. Essa si avvaleva dell'uso della dialettica e divenne un metodo d'indagine e insegnamento nel campo della Teologia e della Filosofia, la parte più importante dell'insegnamento insieme alla lectio dei brani, in cui il maestro trasmetteva il sapere appreso.
 
Essa si avvaleva dell'uso della dialettica e divenne un metodo d'indagine e insegnamento nel campo della [[Teologia]] e della [[Filosofia]], la parte più importante dell'insegnamento insieme alla ''lectio'' dei brani, in cui il [[maestro]] trasmetteva il sapere appreso.
== Modalità ==
 
== Svolgimento ==
Il [[professore]] presentava un ''casus'' (''lectio''), molto spesso preso direttamente dalla [[realtà]], con il quale la classe si doveva cimentare dando fondo alle proprie conoscenze sul diritto romano. La ''quaestio'' si apriva con la presentazione della controversia, poi seguita dalle argomentazioni (''[[disputatio]]'') a favore dell'una o dell'altra parte.