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A fianco sorge il campanile, alto 57 metri, possiede il concerto di campane più grande per nota della Val Gandino, ovvero 10 campane in La2 della Fonderia Barigozzi del 1950.
Ai lati della navata sono ricavate numerose cappellette: la cappella della Vergine Addolorata, nella quale si trova la scultura in legno della Vergine stessa, opera di [[Andrea Fantoni]]; la cappella dei santi Stefano e Lorenzo; la cappella del Cristo morto, con l'affresco di [[Ignazio Nicoli]] raffigurante la Vergine Addolorata con le pie donne; la cappella del [[
[[File:Leffe Chiesa SElisabetta.JPG|thumb|upright=1.5|La chiesa di Santa Elisabetta]]
Degne di nota sono poi anche le tele di [[Simone Brentana]]
<br>Infine sotto il pavimento della [[sagrestia]] è presente uno spazio, un tempo usato come sacrario, nel quale sono custodite urne e reliquie di 233 santi, la più importante delle quali è l'urna di santa Agnese.
Attiguo alla chiesa vi è il palazzo Galizzi, adibito a [[Canonica|casa parrocchiale]]. Edificato nel [[XVII secolo]], presenta una struttura in stile tardo-rinascimentale, all'interno della quale si trova la sala Baschenis, con affreschi del pittore [[Pietro Baschenis]], risalenti al [[1613]] e restaurati nel [[1976]].
==== Chiesa di San Martino ====
La chiesa compatronale di San Martino è Situata su una piccola altura che domina il centro storico, viene citata per la prima volta negli statuti comunali del 1263. Demolita nel [[1616]] e riedificata nel [[1636]], presenta una facciata esterna liscia e semplice, con in centro un portale in arenaria decorato con due mezze colonne. La struttura, a singola navata, presenta al proprio interno una volta decorata, con le pareti laterali aperte da cinque campate, all'interno delle quali si sviluppano altrettante cappelle. Degne di nota sono le decorazioni sulla volta del coro, opera di [[Umberto Marigliani]], le sei statue in bronzo di [[Antonio Carra]], la tela di [[Tommaso Pombioli]]: ''Vergine in gloria'' e l'organo del veneziano [[Gaetano Callido]].
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