Il massacro di Fort Apache: differenze tra le versioni

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== Trama ==
[[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[1864]]. Il colonnello Turner, dopo una gloriosa campagna nella [[Guerra di secessione americana]], viene trasferito a [[Riserva indiana di Fort Apache|Fort Apache]], nel [[west]], come comandante. SiLo trasferisce lì conaccompagna la giovane figlia Philadelphia. La guarnigione del forte è composta in gran parte da esperti veterani che poco apprezzano il rigido formalismo militare del colonnello, deciso a voler far parlare di sé ede a ricoprirsi di gloria con le sue imprese contro gli [[Nativi americani|indiani]] [[Tribù Apache|Apache]].
 
Tra i giovani ufficiali si distingue il tenente O'Rourke, appena diplomato a [[West Point]]. Suo padre è un sottufficiale, di stanza nello stesso forte, che aveva servito valorosamente nella Brigata Irlandese durante la [[Guerra di secessione]] ottenendo la [[Medal of Honor]]. Il giovane O'Rourke si invaghisce a prima vista di Philadelphia. Ma dopo una rischiosa cavalcata con la ragazza fuori dalle mura del forte, il colonnello Turner gli proibisce di portarla fuori altre volte. Durante la successiva missione di ricognizione, una squadra di soldati riporta al forte il carro militare con le vittime dell'attacco Apache salvandosi a stento da una nuova imboscata degli indiani.
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Per scovare i mandanti degli attacchi, i soldati vanno a trovare Silas Meacham, responsabile governativo della riserva indiana apache stabilita in quei dintorni. Meacham sostiene di non sapere chi siano i colpevoli, ma il capitano York lo accusa di aver tradito lo spirito dell'accordo con gli indiani. Sfruttandone il lavoro e riempiendoli d'alcool, Meacham ne ha fatto degli sbandati e ha costretto [[Cochise]] a fuggire con i suoi migliori guerrieri oltre il confine del Messico.
 
York è convinto che riportando Cochise nella riserva Cochise si risolverebbe il problema delle scorrerie indiane;, ma per riportarvelo è necessario offrire a lui e alla sua gente delle condizioni di vita migliori. Il colonnello Turner gli concede di andare in missione esplorativa. Mentre York è in viaggio, il giovane O'Rourke decide di chiedere la mano di Philadelphia al colonnello. Ma questi rifiuta, non ritenendo la famiglia del ragazzo all'altezza del suo rango e decide di far rientrare la figlia a casa., Philadelphiacon cidisappunto restadi malissimoPhiladelphia, perchéche ama il ragazzo.
 
La missione di York ha successo: egli riesce a convincere Cochise a tornare per trattare le condizioni del rientro pacifico nei confini della riserva. Ma il colonnello Turner decide di approfittare del rientro del capo indiano sul suolo americano per affrontarlo in campo aperto. York si oppone: ha dato la sua parola e, mostrando di essere un uomo d'onore, difende strenuamente, contro il suo superiore, il patto stipulato con il capo Apache. Ma il colonnello non vuole sentire ragioni.
 
Quando le due forze si incontrano, il sovrannumero degli indiani induce per un attimo Turner a trattare con Cochise; ma il suo orgoglio è smisurato e il colloquio finisce con una rottura. Gli Apache decidono dunque di combattere. York tenta di dare consigli a Turner, dissuadendolo dall'attaccare in campo aperto; ma questi lo accusa di codardia e lo solleva dall'incarico, relegandolo nelle retrovie. Ovviamente gliGli indiani hanno la meglio e spazzanosconfiggono il reggimento di Turner.
 
York prova ada organizzare la difesa nelle retrovie. Quando si vede piombare addosso gli indiani, che hanno già travolto il grosso del reggimento, teme il peggio. Ma Cochise si dimostra clemente e risparmia la vita a lui e ai suoi. Alcuni anni dopo York, promosso colonnello, è al comando del forte. Il giovane O'Rourke e Philadelphia sono sposati e hanno un bimbo. York, di fronte ad alcuni cronisti, tiene alto l'onore del defunto Turner, ma ricorda soprattutto i valorosi soldati che sono morti con lui.
 
=== Commento ===
Il racconto è una palese allusione alla vicenda del [[George Armstrong Custer|generale Custer]] a [[battaglia del Little Bighorn|Little Bighorn]].
 
Gli indiani, tenutoTenuto conto che ''Il massacro di Fort Apache'' è un film del 1948, gli indiani vengono rappresentati da John Ford in una maniera sostanzialmente rispettosa<ref>''Dizionario dei Film 1996'', a cura di Paolo Mereghetti, Baldini & Castoldi, Milano, 1996.</ref>. Le loro ragioni - il diritto a vivere sulla propria terra, il mantenimento delle tradizioni - e le loro proteste contro i soprusi e le violenze dei bianchi, accoratamente esposte da Cochise durante l'incontro con il comandante Turner, non vengono offuscate dalla violenta battaglia finale, il cui esito disastroso per la cavalleria rimane peraltro da imputare in tutto alla proterva ottusità del colonnello.
 
== Note ==