Giuseppe Perrucchetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Spostamento da RegioEsercito
Etichetta: Annullato
Sezioni, stile
Etichetta: Annullato
Riga 78:
 
==Biografia==
=== Origini e formazione ===
I genitori avrebbero voluto farne un architetto, ma lui scappò dalla Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, e si rifugiò nel Piemonte dei [[Casa Savoia|Savoia]]. Arruolatosi volontario, combatté nel [[1859]] fra le truppe del [[Regno di Sardegna]] nella [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Il 6 marzo 1861 divenne Sottotenente del 24º Reggimento di Fanteria in [[Cesena]], ricoprendo anche l'incarico di Aiutante maggiore in 2. Il 24 giugno [[1866]] si guadagnò la [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] nella [[Battaglia di Custoza (1866)|battaglia di Custoza]] ''"Pel molto coraggio e per l'intelligente iniziativa con cui esponendosi senza riguardo al fuoco, secondava il Capo di Stato maggiore sul campo di battaglia e riuniva ed incoraggiava i soldati in vari attacchi"''. Nello stesso anno fu promosso al grado di capitano. Nel marzo del [[1872]] scrisse un articolo sulla ''Rivista militare italiana'' intitolato ''"Considerazioni su la difesa di alcuni valichi alpini e proposta di un ordinamento militare territoriale della zona alpina"'', che fu il primo passo per la formazione del corpo degli [[Alpini]], di cui curiosamente egli non fece mai parte. Fu sua quindi l'intuizione prima della necessità di un corpo che fosse esclusivamente posto a difesa delle [[Alpi]]; si divide la gloria di essere il padre degli [[Alpini]] con il generale [[Cesare Ricotti-Magnani]], che grazie a un astuto stratagemma politico riuscì a inserire in un più ampio progetto di riforma militare anche l'istituzione delle prime quindici compagnie alpine. Inoltre Perrucchetti nel suo saggio notava come le uniche persone adatte a far parte di questo tipo di corpo fossero proprio gli abitanti della montagna, dotati del necessario spirito di sopravvivenza e della forza e robustezza necessarie per affrontare le veglie, i rigidi inverni, le lunghe marce della montagna, poiché già avvezzi a una vita non facile che era una lotta continua con e contro la natura.
I genitori avrebbero voluto farne un architetto, ma lui scappò dalla Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, e si rifugiò nel Piemonte dei [[Casa Savoia|Savoia]]. Arruolatosi volontario, combatté nel [[1859]] fra le truppe del [[Regno di Sardegna]] nella [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Il 6 marzo 1861 divenne Sottotenente del 24º Reggimento di Fanteria in [[Cesena]], ricoprendo anche l'incarico di Aiutante maggiore in 2. Il 24 giugno [[1866]] si guadagnò la [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] nella [[Battaglia di Custoza (1866)|battaglia di Custoza]] ''"Pel molto coraggio e per l'intelligente iniziativa con cui esponendosi senza riguardo al fuoco, secondava il Capo di Stato maggiore sul campo di battaglia e riuniva ed incoraggiava i soldati in vari attacchi"''. Nello stesso anno fu promosso al grado di capitano.
 
=== Il ruolo nella creazione degli ''Alpini'' ===
Successivamente passò alla [[scuola di guerra dell'esercito|Scuola superiore di guerra]] di [[Torino]], dove insegnò geografia militare fino al [[1885]]<ref>Enrico Ciancarini, ''La scuola di guerra di Torino'', Civitavecchia, Prospettiva, 2013, pag. 102</ref>. Fu poi nominato precettore del duca [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto di Savoia]]. Nel [[1888|1887]] divenne colonnello e venne successivamente nominato Comandante del 61º reggimento di Fanteria. Il 26 aprile 1891 venne nominato Aiutante di campo onorario di S.A.R. il Duca d'Aosta e divenne poi [[Capo di Stato Maggiore]] del VII Corpo d'armata di Ancona. Nel [[1895]] venne promosso al grado di Maggiore Generale comandante della Brigata Reggio e dal 1º settembre 1897 fu Comandante della Brigata Alpi. Il 16 febbraio 1900 fu nominato Tenente Generale e Comandante della Divisione Militare di Firenze e successivamente della Divisione Militare di Milano.
{{Vedi anche|Alpini}}
I genitori avrebbero voluto farne un architetto, ma lui scappò dalla Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, e si rifugiò nel Piemonte dei [[Casa Savoia|Savoia]]. Arruolatosi volontario, combatté nel [[1859]] fra le truppe del [[Regno di Sardegna]] nella [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Il 6 marzo 1861 divenne Sottotenente del 24º Reggimento di Fanteria in [[Cesena]], ricoprendo anche l'incarico di Aiutante maggiore in 2. Il 24 giugno [[1866]] si guadagnò la [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] nella [[Battaglia di Custoza (1866)|battaglia di Custoza]] ''"Pel molto coraggio e per l'intelligente iniziativa con cui esponendosi senza riguardo al fuoco, secondava il Capo di Stato maggiore sul campo di battaglia e riuniva ed incoraggiava i soldati in vari attacchi"''. Nello stesso anno fu promosso al grado di capitano. Nel marzo del [[1872]] scrisse un articolo sulla ''Rivista militare italiana'' intitolato ''"Considerazioni su la difesa di alcuni valichi alpini e proposta di un ordinamento militare territoriale della zona alpina"'', che fu il primo passo per la formazione del corpo degli [[Alpini]], di cui curiosamente egli non fece mai parte. Fu sua quindi l'intuizione prima della necessità di un corpo che fosse esclusivamente posto a difesa delle [[Alpi]]; si divide la gloria di essere il padre degli [[Alpini]] con il generale [[Cesare Ricotti-Magnani]], che grazie a un astuto stratagemma politico riuscì a inserire in un più ampio progetto di riforma militare anche l'istituzione delle prime quindici compagnie alpine. Inoltre Perrucchetti nel suo saggio notava come le uniche persone adatte a far parte di questo tipo di corpo fossero proprio gli abitanti della montagna, dotati del necessario spirito di sopravvivenza e della forza e robustezza necessarie per affrontare le veglie, i rigidi inverni, le lunghe marce della montagna, poiché già avvezzi a una vita non facile che era una lotta continua con e contro la natura.
 
=== Gli ultimi anni e la morte ===
Il 16 luglio 1904 venne collocato nella posizione di ausiliario per età e dal 16 agosto 1916 fu collocato a riposo per anzianità di servizio. Divenne Senatore del Regno con R.D. 17 marzo 1912.
Successivamente passò alla [[scuola di guerra dell'esercito|Scuola superiore di guerra]] di [[Torino]], dove insegnò geografia militare fino al [[1885]]<ref>Enrico Ciancarini, ''La scuola di guerra di Torino'', Civitavecchia, Prospettiva, 2013, pag. 102</ref>. Fu poi nominato precettore del duca [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto di Savoia]]. Nel [[1888|1887]] divenne colonnello e venne successivamente nominato Comandante del 61º reggimento di Fanteria. Il 26 aprile 1891 venne nominato Aiutante di campo onorario di S.A.R. il Duca d'Aosta e divenne poi [[Capo di Stato Maggiore]] del VII Corpo d'armata di Ancona. Nel [[1895]] venne promosso al grado di Maggiore Generale comandante della Brigata Reggio e dal 1º settembre 1897 fu Comandante della Brigata Alpi. Il 16 febbraio 1900 fu nominato Tenente Generale e Comandante della Divisione Militare di Firenze e successivamente della Divisione Militare di Milano.
 
Nel [[1895]] venne promosso al grado di Maggiore Generale comandante della Brigata Reggio e dal 1º settembre 1897 fu Comandante della Brigata Alpi. Il 16 febbraio 1900 fu nominato Tenente Generale e Comandante della Divisione Militare di Firenze e successivamente della Divisione Militare di Milano. Il 16 luglio 1904 venne collocato nella posizione di ausiliario per età e dal 16 agosto 1916 fu collocato a riposo per anzianità di servizio. Divenne Senatore del Regno con R.D. 17 marzo 1912. Morì nel 1916 nella sua residenza di [[Cuorgnè]] in [[Orco (torrente)|Val d'Orco]] e venne tumulato in una cappelletta del cimitero di [[Cassano d'Adda]], suo paese natalenatio.
 
== Riconoscimenti ==
* Nella Conca dei 13 Laghi sopra Ghigo di [[Prali]] ([[Città metropolitana di Torino|TO]]) si trovano alcuni ricoveri militari costruiti fra la fine dell'800 e l'inizio del '900 ed a lui intitolati.
 
* A lui è intitolata la [[Punta Perrucchetti]] (4.020 metri), cima secondaria del [[massiccio del Bernina]] e massima altitudine della [[Lombardia]].
 
==Onorificenze==
Riga 142 ⟶ 147:
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|guerra|politica}}
{{Alpini}}
{{Portale|biografie|guerra|politica|storia d'Italia}}
 
 
[[Categoria:Militari sabaudi]]
[[Categoria:Senatori della XXIII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Persone legate agli alpini]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Militari sabaudi]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Persone legate agli alpini]]
[[Categoria:Senatori della XXIII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Pavia]]