Space Invaders: differenze tra le versioni

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== Hardware ==
[[File:Tilt byte - 11.jpeg|thumb|Cabinet di ''Space Invaders'': si notino i "mostri" laterali fuori tema|alt=]]
Siccome all'epoca i [[microcomputer]] non erano così potenti per eseguire tutti i processi richiesti da ''Space Invaders'', Nishikado fu costretto a progettare un [[hardware]] personalizzato per il gioco.<ref name="GI-177">{{cita pubblicazione|mese=gennaio|anno=2008|titolo=Classic GI: Space Invaders|rivista=Game Informer|editore=Cathy Preston|numero=177|pp=108–109}}</ref><ref name="Edge-Taito">{{cita pubblicazione|mese=ottobre|anno=2005|titolo=The Creation of Space Invaders|rivista=Edge|editore=Future plc|numero=154|url=http://www.edge-online.com/news/the-creation-space-invaders|accesso=6 marzo 2011|autore=N. Kiphshidze|coautori=T. Zubiashvili, K. Chagunava|pp=7–13|id=ISSN 1512-0112}}</ref> Egli creò la [[scheda elettronica]] utilizzando un nuovo processore proveniente dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref name="RG-3">{{RivistaVG|rg|3|35|4|2004|titolo=Nishikado-San Speaks}}</ref> l'[[Intel 8080]], e dotò il gioco di un [[Tubo a raggi catodici|monitor CRT]] e di un [[Elettronica analogica|circuito analogico]] per la generazione degli [[audio|effetti sonori]].<ref name="1UP-10things">{{cita web|url=http://www.1up.com/do/feature?cId=3168373|titolo=Ten Things Everyone Should Know About Space Invaders|autore=Benj Edwards|accesso=6 marzo 2011}}</ref><ref name="KLOV-SI">{{KLOV|9662}}</ref><ref name="ArtOfGameWorlds">{{cita libro|titolo=The Art of Game Worlds|url=https://archive.org/details/artofgameworlds0000morr|nome=Dave|cognome=Morris|p=[https://archive.org/details/artofgameworlds0000morr/page/166 166]|editore=HarperCollins|isbn=0-06-072430-7|anno=2004}}</ref>
 
Nonostante l'hardware appositamente progettato, Nishikado incontrò lo stesso diversi problemi e non riuscì a sviluppare il gioco come lo aveva in mente: la scheda che aveva realizzato non era sufficientemente potente per muovere dei personaggi colorati. Inoltre ''Space Invaders'' aumentava di velocità man mano che gli alieni venivano eliminati dallo schermo, perché la [[CPU]] doveva disegnare meno oggetti: invece di ottimizzare il codice per bilanciare questo effetto, Nishikado decise di tenerlo come meccanismo di aumento della difficoltà del gioco.<ref name="RG-3"/><ref name="GWR-2009">{{cita libro|titolo=Guinness World Records Gamer's Edition|url=https://archive.org/details/isbn_9781904994503|anno=2009|nome=Craig|cognome=Glenday|editore=Guinness World Records|capitolo=Record-Breaking Games/Space Games|isbn=978-1-904994-45-9|p=[https://archive.org/details/isbn_9781904994503/page/98 98]}}</ref> In tempi recenti Nishikado ha ammesso che lo sviluppo dell'hardware è stata la parte più difficile della realizzazione di ''Space Invaders''.<ref name="GI-177"/><ref name="Edge-Taito"/>
 
''Space Invaders'' fu commercializzato inizialmente con un [[cabinato (videogiochi)|cabinato]] con schermo orizzontale e grafica monocromatica. La versione commercializzata da [[Midway Games]] era realizzata con un cabinet verticale e con delle pellicole arancioni e verdi applicate sul vetro per simulare la grafica a colori. In questo cabinet l'immagine era proiettata su un pannello con un'immagine futuristica a tema spaziale. Successivamente fu introdotto anche sul mercato giapponese il cabinet verticale con le pellicole colorate.<ref name="RG-41">{{RivistaVG|rg|41|24|9|2007|pp=24–33|titolo=The Definitive Space Invaders}}</ref> Le grafiche applicate sul cabinet mostravano dei mostri umanoidi non presenti nel gioco: Nishikado attribuiva questa cosa al fatto che l'artista che le aveva create le aveva disegnate basandosi solo sul titolo originale del gioco, ossia ''Space Monsters'', e non sui personaggi presenti effettivamente in ''Space Invaders''.<ref name="GI-177"/>