Basovizza: differenze tra le versioni

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Nel maggio [[1945]] venne occultato all'interno del pozzo di Basovizza un numero imprecisato di cadaveri di prigionieri, militari e civili uccisi dai militari dall'esercito di liberazione jugoslava. Storici come [[Raoul Pupo]], [[Roberto Spazzali]] e [[Guido Rumici]] sostengono che è impossibile calcolare il numero esatto dei corpi infoibati. Testimonianze dell'epoca raccolte da parte britannica parlano di alcune centinaia di vittime, mentre da parte italiana vennero diffuse cifre assai superiori, fondate però unicamente sulla cubatura dei detriti presenti nel pozzo. Le esplorazioni di tale cavità sono state ostacolate dalla ingente massa di materiali, compresi proiettili inesplosi, e non hanno prodotto significativi risultati<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/foibe_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo = Foibe|accesso = 13 febbraio 2016|sito = www.treccani.it}}</ref>.
 
== Il monumentoMonumento agli "eroi di Basovizza" ==
Nell'immediato dopoguerra, nei pressi della frazione fu eretto, con il sostegno di tutto l'antifascismo locale, un monumento a quattro antifascisti membri del TIGR condannati a morte e fucilati nel [[1930]] dal [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale speciale per la difesa dello Stato]] per una serie di attentati, compreso lo scoppio di una bomba alla redazione de "Il Popolo di Trieste", l'organo locale del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]], che causò la morte di un redattore, Guido Neri, e il ferimento di tre persone.<ref>Giampaolo Valdevit, ''Storia di una periferia insicura'', Editore Bruno Mondadori, 2004, pag. 27</ref> Nel decennio che precedette la [[seconda guerra mondiale]], i quattro fucilati (i membri del [[TIGR]] [[Ferdo Bidovec]], [[Fran Marušič]], [[Zvonimir Miloš]] e [[Alojzij Valenčič]]) divennero un simbolo dell'antifascismo sloveno con il nome di "eroi di Basovizza". La stessa voce di ''Bazovica'' (il nome [[Lingua slovena|sloveno]] della località) si estese fino a diventare un vero e proprio sinonimo del sentimento antifascista e antinazista delle popolazioni slovene. Il toponimo ''Bazovica'' dette perciò nome a molte associazioni, a un giornale (stampato dal 1941 al 1944 al [[Il Cairo|Cairo]], [[Egitto]]), a una brigata partigiana nel corso della guerra e a una canzone popolare.<ref>[http://www.zrs.upr.si/media/uploads/files/dato.pdf Le celebrazioni per gli eroi di Bazovica (1945–1948): alcuni risultati di una ricerca in corso] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140607001841/http://www.zrs.upr.si/media/uploads/files/dato.pdf |data=7 giugno 2014 }}, Gaetano Dato, Acta Histriaae 18, no.3, 2010</ref> Ogni anno vi si svolge un atto di commemorazione al quale partecipano rappresentanti della [[Slovenia|Repubblica slovena]]. Nel 2010 ha partecipato alla celebrazione per la prima volta anche una delegazione della Provincia di Trieste, con la presidente [[Maria Teresa Bassa Poropat]].