Governo Prodi I: differenze tra le versioni

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Separato nella tabella il Presidente del Consiglio dai ministri senza portafoglio
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* 5 ottobre [[1998]] - [[Armando Cossutta]], in dissenso con Bertinotti per la decisione di passare all'opposizione, si dimette dalla carica di Presidente di Rifondazione Comunista.
* 6 ottobre [[1998]] - L'Assemblea dei Deputati di Rifondazione Comunista respinge a larga maggioranza la linea di rottura con le altre forze di centro-sinistra. I parlamentari affermano però che si adegueranno alle decisioni del partito.
* 7 ottobre [[1998]] - Alcune centinaia di militanti e dirigenti locali di Rifondazione Comunista vicini a Cossutta, non riconoscendosi nella decisione di Bertinotti, si autoconvocano presso il [[Palazzo delle Esposizioni]] di Roma con l'intento di non arrivare alla rottura con Prodi per impedire il ritorno delle destre al potere. L'assemblea è guidata da [[Iacopo Venier]], segretario della federazione di Trieste e, in tale occasione, è firmato un appello intitolato: ''Non c'è salvezza per il partito se rompe con il popolo, con i lavoratori, con il Paese''.
* 8 ottobre [[1998]] - Prodi rende comunicazioni alla Camera e chiede la fiducia.
* 9 ottobre [[1998]] - Durante il dibattito sulla fiducia al governo, il capogruppo di Rifondazione Comunista alla Camera, [[Oliviero Diliberto]], annuncia che la maggioranza del gruppo parlamentare voterà a favore del governo Prodi. Bertinotti dichiara invece la sfiducia. Pochi minuti dopo la Camera nega (con 312 sì e 313 no) la fiducia al governo. Prodi sale al Quirinale e rassegna le dimissioni;