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Le '''colline delle Cerbaie''' sono un sistema di basse alture situato tra il [[Padule di Bientina]] e il [[Padule di Fucecchio]]
Le Cerbaie sono un divisorio naturale tra i bacini d'affluenza del fiume [[Serchio]] a nord e del fiume [[Arno]] a sud. Data la presenza di piante e animali rari, nonché di un microclima particolare, oltre 6500 ettari di territorio sono stati inclusi nel [[Sito di interesse comunitario|SIC]] == Storia ==
Gli insediamenti umani nella zona risalgono ad epoche antichissime
Nel corso del Medioevo tutta la zona fu teatro di aspre contese tra i Comuni emergenti e la pressione demografica aumentò per poi crollare con la peste del 1348, anno in cui buona parte della popolazione morì<ref name =cerb/>. Nel == Morfologia ==
Il sistema delle Cerbaie è formato da una massa di depositi alluvionali terrazzati di età pleistocenica attribuiti all'attività di trasporto del fiume [[Serchio]]. Sul lato settentrionale i depositi digradano dolcemente da Altopascio verso la [[Piana di Lucca]], mentre sul versante meridionale costeggiano il letto del fiume Arno con pendenze più accentuate. Il punto più elevato delle Cerbaie si trova in località Montefalcone, dove si raggiungono i 100m slm.
== Flora ==
La flora
Per quanto riguarda le specie arboree presenti alle Cerbaie
*[[Abies alba]] (abete bianco) presente alle Forre con
*[[Alnus glutinosa]] (ontano nero)
*[[Castanea sativa]] (castagno) era coltivato in ampie zone
*[[Pinus pinaster]] (pino marittimo). Esso risulta anche autoctono, ma attualmente la sua presenza è legata all'attività dell'uomo, poiché era utilizzato per la realizzazione degli alberi maestri delle navi e per la produzione di gomma dalla sua resina. Recentemente è stato attaccato
*[[Pinus sylvestris]] (pino silvestre). La presenza dei pochi pini silvestri in quest'area è in parte dovuta a rimboschimenti medicei - come nel caso dell'abete bianco -
*[[Populus nigra]] (pioppo nero). La sua presenza è legata agli ambienti umidi, ma è poco frequente; questa specie è in netto regresso a causa della forte erosione genetica legata alla diffusione delle cultivar e degli ibridi con [[Populus deltoides]].
*[[Quercus petraea]] (rovere). È fra le querce maggiormente rappresentate alle Cerbaie e costituisce uno dei principali elementi della copertura arborea. Sono presenti anche ibridi fra cui rovere e roverella.
*[[Ulmus minor]] (olmo).
*[[Viburnum tinus]] (lentaggine). Nelle zone caldo-aride e con clima tropicale queste fanerofite sono censite in 52 esemplari, mostrando la notevole biodiversità floristica di queste colline. La loro presenza è giustificata dal fatto che, nelle Cerbaie, gli ambienti sono ecologicamente ben differenziati: vi si trovano
*[[Drosera rotundifolia]]. È una pianta insettivora di piccole dimensioni e la sua presenza sulle Cerbaie, come nel resto della Toscana, è sempre in relazione allo [[Sphagnum]] (Sfagno), un muschio che costituisce il substrato acido indispensabile per la sua sopravvivenza. In questa zona, la Drosera rotundifolia è da considerarsi un relitto microtermo glaciale, arrivato durante periodi freddi e sopravvissuto in piccole stazioni con microclima ancora adatto alle sue esigenze vitali. È segnalata sulle Cerbaie e menzionata per gli aggallati del laghetto di Sibolla, ma è presente anche nel vallino di Rio San Martino, dove cresce nelle torbiere a sfagno. Gli individui ritrovati non sono la sottospecie tipica ma sono riconducibili alla D. rotundifolia subsp. corsica Maire, descritta per il [[Lago di Creno]] in [[Corsica]], in cui è estinta; le Cerbaie rimangono
*[[Potamogeton polygonifolius]]. Le stazioni toscane sono le uniche pianure note in Italia dove esso è presente. Questa specie trova il suo habitat nelle piccole pozze d'acqua nelle torbiere a sfagno ed è un relitto atlantico, giunto
*[[Gentiana pneumonanthe]]. Attualmente presente nelle regioni fredde dell'Eurasia, in Toscana è segnalata sulle colline di Montecarlo di Lucca, sui Monti Pisani con pochissimi esemplari e in alcuni vallini delle Cerbaie.
*[[Osmunda regalis]]. È una specie rara distribuita su due zone non contigue: atlantica e oceanica. Sulle Cerbaie è presente in abbondanza nelle sfagnete;
La presenza congiunta sulle sfagnete delle Cerbaie di ''Osmunda regalis'', ''Drosera rotundifolia'' e ''Potamogeton polygonifolius'' costituisce un fatto insolito di grande interesse, poiché
== Fauna ==
Nel territorio delle Colline delle Cerbaie si
La
Tra i Molluschi ben note sono le chiocciole dei boschi ([[Cepaea nemoralis]]) e le lumache rosse o "limacce" ([[Arion rufus]]) che si nutrono di funghi, vegetali e di resti di piccoli animali. Nella lettiera di foglie e nel sottostante strato di humus vive un gran numero di piccoli organismi decompositori e detritivori: lombrichi, vermi nematodi, onischi ([[Oniscus asellus]]) e piccoli predatori quali opilioni o illitobio ([[Lithobius forflcatus]]).
Al di sopra della lettiera di foglie morte si trovano gli insetti fitofagi e xilofagi
Per quanto riguarda la fauna vertebrata delle zone umide ed ombrose del bosco sono presenti anfibi come la rana agile ([[Rana dalmatina]]) e il rospo comune ([[Bufo bufo]]). Nelle zone più asciutte ed assolate delle pinete sono troviamo i Sauri come il ramarro ([[Lacerta viridis]]) e gli Ofidi come la vipera ([[Vipera aspis]]). Tra gli anfibi tipici delle zone umide dei fondovalle sono da ricordare il tritone punteggiato ([[Triturus vulgaris]]) e quello crestato italiano ([[Triturus carnifex]]).
Negli ultimi anni, sulle Cerbaie, ha fatto la sua comparsa il gambero rosso della Louisiana ([[Procambarus clarkii]]), volgarmente detto " gambero killer", originario degli Stati Uniti centro-meridionali che in breve tempo ha portato alla totale scomparsa del più delicato gambero di fiume ([[Austropotamobius pallipes]]), al la rarefazione di numerosi invertebrati acquatici (es. ditischi ed idrofili) e di pesci e anfibi le cui uova ed i cui piccoli sono spesso prede di tale crostaceo. ''Procambarus clarkii'' ha sconvolto gli ecosistemi palustri causando anche la scomparsa di alcune piante idrofile.
Numerosi sono anche gli uccelli che abitano nel bosco: la ghiandaia ([[Garrulus glandarius]]), il picchio verde ([[Picus viridis]]) ed il picchio rosso maggiore ([[Picoides major]]), l'upupa ([[Upupa epops]]), il cuculo ([[Cuculus canorus]]) e alcuni rapaci diurni quali il nibbio bruno ([[Milvus migrans]]), la poiana ([[Buteo buteo]]), il lodolaio ([[Falco subbuteo]]), lo sparviero ([[Accipiter nisus]]) e rapaci notturni come l'allocco ([[Strix aluco]]), il barbagianni ([[Tyto alba]]), la civetta ([[Athene noctua]]) ed il gufo comune ([[Asio otus]]), assai diffuso in passato tanto da ricorrere nei toponimi (ad es. Bosco dei Gufi). Da segnalare numerose specie di passo: i tordi bottaccio e sassello ([[Turdus philomelos]] e [[Turdus iliacus]]), i colombacci ([[Columba palumbus]]), la beccaccia ([[Scolopax rusticola]]), la tortora ([[Streptopelia turtur]]) e la tortora dal collare orientale ([[Streptopelia decaocto]]), di origine asiatica, largamente diffusa ed oggi nidificante.
Numerosi uccelli popolano i fondovalle: limicoli di passo come il beccaccino ([[Gallinago gallinago]]), il martin pescatore ([[Alcedo atthis]]) e il rigogolo ([[Oriolus oriolus]]). Nei chiari si trovano varie specie di Anatidi come l'alzavola ([[Anas crecca]]) o il germano reale ([[Anas plathyrhynchos]]) spesso di transito verso le limitrofe zone umide del Padule di Fucecchio e del Padule di Bientina, il falco di palude ([[Circus aeruginosus]]) e le gallinelle d'acqua ([[Gallinula chloropus]]).
Sulle Cerbaie sono stati più volte avvistati uccelli appartenenti alla famiglia degli Ardeidi come l'airone cenerino ([[Ardea cinerea]]), la garzetta ([[Egretta garzetta]]), la sgarza ciuffetto ([[Ardea ralloides]]) e la nitticora ([[Nycticorax nycticorax]]); pochi anni fa, in una zona boscosa nei pressi del Padule di Fucecchio si è insediata una colonia di Ardeidi (cioè una "garzaia") con la contemporanea presenza nidificante di garzetta, sgarza ciuffetto, nitticora e dell'airone guardabuoi ([[Bubulcus ibis]])
Ricca la fauna presente, con numerosi esemplari di volpe, istrice, tasso e cinghiale. Vivono nei boschi anche alcune specie di serpenti tra cui l'innocua natrice dal collare e la velenosa vipera.
Tra i piccoli mammiferi è da segnalare la presenza di numerosi roditori e mammiferi alloctoni come la nutria ([[Myocastor coypus]]), e la minilepre ([[Sylvilagus floridanus]]), introdotta a scopo venatorio.
Tra gli Insettivori
Tra i mammiferi di maggiori dimensioni non mancano i Carnivori predatori quali la volpe ([[Vulpes vulpes]]), la faina ([[Martes foina]]), la donnola ([[Mustela nivalis]]) e il tasso ([[Meles meles]]). Sono presenti anche i grandi ungulati: i cinghiali ([[Sus scrofa]]), i caprioli ([[Capreolus capreolus]]), i daini ([[Dama dama]]) e i cervi ([[Cervus elaphus]]).
Non sono invece più da tempo riscontrati i predatori di maggiori dimensioni come il lupo ([[Canis lupus]]) e l'orso bruno ([[Ursus arctos]]) riferito come ''mercanzia'' nello Statuto del Comune di Santa Maria a Monte del 1391 e sul quale era applicata una gabella.
La fauna che vive nei punti più bassi dei vallini è maggiormente legata agli ambienti acquatici e palustri, poiché
Nel corso dei secoli, il disboscamento delle Cerbaie ad opera dell'uomo ha determinato l'apertura di ampie zone pianeggianti, in parte coltivate ed in parte mantenute a pascolo o lasciate incolte. Questi luoghi aperti sono perfetti per la vita delle farfalle Vanessa ([[Aglais io]], [[Vanessa cardui]], [[Vanessa atalanta]]),
== Centri abitati ==
Tra i principali centri abitati delle colline delle Cerbaie ci sono Galleno - diviso a metà tra i Comuni di [[Castelfranco di Sotto]] e [[Fucecchio]], [[Santa Maria a Monte]], unico centro sulle colline ad essere sede comunale, Staffoli e Orentano. Da ricordare anche la località di Tavolaia, dove si trova un piccolo osservatorio astronomico.
== Studio ==
Nel 2001 la Sezione Valdarno dell'[[Istituto Storico Lucchese]] ha individuato nell'area delle Cerbaie in [[Toscana]] un ambiente di notevole interesse per le sue vicende storico-ambientali, per le profonde trasformazioni e per gli attuali equilibri ecologici del [[Valdarno]] inferiore. A partire dal progetto "Le Cerbaie, la natura e la storia" e dalla relativa pubblicazione di un volume con lo stesso titolo l'interesse per l'area delle Cerbaie è cresciuto presso gli studiosi.
==Note==
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