Auguste Mariette: differenze tra le versioni

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il nome corretto è L'Hôte
Primi scavi - Saqqara: aggiunta affiliazione accademia delle scienze
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Mariette, dimenticando ogni altro incarico, assoldò trenta operai del posto e, seguendo il ricordo dello storico greco, incominciò a scavare portando subito alla luce numerose sfingi, liberando il lungo viale che portava a dei tumuli. Dopo mesi di lavoro arrivò a scoprire la cappella del faraone [[Nectanebo II]]<ref name="Gardiner294" />. Nel 1851 finalmente Mariette riuscì a entrare nell'edificio sotterraneo dove erano custodite le mummie di 64 tori.<br>
Fino al 1854, anno in cui rientrò in Francia, Mariette riportò totalmente alla luce, con successivi scavi, il Serapeo, e raccolse innumerevoli reperti; trovò la famosa statua di notevole fattura, ''Lo scriba'', che diventerà uno dei pezzi di maggior pregio della sezione egizia del Museo del Louvre e, in seguito, anche quella di [[Ka'aper]], in legno, dall'aspetto tanto realistico che verrà denominata dagli operai ''Il sindaco del villaggio''<ref>{{cita|Grimal|p.126}}.</ref>. Riportò alla luce trecento [[mastaba|mastabe]], risalenti al periodo detto [[Antico Regno dell'Egitto|Regno Antico]], tra cui quella di [[Mastaba di Ti|Ti]]<ref>{{cita|Grimal|p.173}}.</ref>.
 
Nel [[1857]] per i suoi meriti scientifici fu nominato membro dell'[[Accademia delle Scienze di Torino]].
 
=== Ritorno in Egitto e nuove scoperte ===
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=== Fondatore del Museo del Cairo ===
Mariette ebbe il merito di non accontentarsi della fortuna di aver ritrovato il Serapeo e gli altri numerosi reperti; egli si adoperò per far sì che ciò che veniva scoperto rimanesse in Egitto. Con ferma decisione convinse Sa'id Pascià della necessità di creare una struttura che impedisse l'emorragia continua di materiale archeologico verso l'Europa e le collezioni pubbliche e private. Egli creò così il [[Servizio delle Antichità dell'Egitto]] che garantiva uno sfruttamento scientifico dei siti, e il Museo di [[Bulaq]], realizzato nel quartiere omonimo del Cairo, che fu il primo nucleo di quello che diverrà il [[Museo Egizio (Il Cairo)|Museo Egizio]]<ref>{{cita|Grimal|p.10-11}}.</ref>.<br>
Nel mese di giugno 1858 Mariette diventò direttore del Museo; intanto egli aveva continuato il suo lavoro di ricerca e i suoi operai scoprirono, in un sito a sud dell'ingresso del Wadi che porta alle tombe nella [[Valle dei Re]], il sarcofago pressoché intatto di [[Kamose]]<ref>{{cita|Gardiner|p.158}}.</ref>; nello stesso anno un suo collaboratore rinvenne la tomba di [[Ahhotep I]]. Nel 1860 riportò alla luce il [[tempio di Edfu]] sulla strada occidentale del Nilo; il tempio era rimasto completamente sepolto fino ad allora ed è quello che si è conservato meglio di tutto l'Egitto<ref>{{cita|Pemberton|p.133}}.</ref>. Sempre nel 1860 Mariette trovò, nel tempio funebre di [[Chefren]], in un pozzo, quasi sepolta dai detriti caduti, la splendida statua in [[diorite]] del faraone seduto sul trono con il dio [[Horus]] che lo protegge con le sue ali<ref>{{cita|Grimal|p.93}}.</ref>.
 
=== Un egittologo diventato egiziano ===