Stereoscopia: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Stereoscopia (disambigua)}}
{{W|fotografia|febbraio 2021|Molti overlink da rimuovere. Note da controllare e wikificare: libri ripetuti in note e bibliografia, semplificare utilizzando {{tl|Cita}} + parametro "cid".}}
[[File:Company of ladies watching stereoscopic photographs by Jacob Spoel 1820-1868.jpg|thumb|Donne che guardano fotografie stereoscopiche in un dipinto di [[Jacob Spoel]]]]
[[File:Holmes stereoscope.jpg|thumb|Riproduzione di stereoscopio ottocentesco Holmes]]
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Negli anni successivi il View-Master passerà di mano in mano fino a venire acquisito dalla [[Mattel]] nel 1997, casa di giocattoli per la quale è in produzione a tutt'oggi.
Il View-Master ha goduto, soprattutto nei primi anni della propria produzione, di numerose imitaziani, di cui le più note e popolari furono il [[Meoskop]], prodotto dalla [[Meopta]] in [[Cecoslovacchia]], e lo [[Stereo•Rama]], prodotto in [[Italia]] tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo da diverse ditte in successione.<ref>{{Cita web |url=https://www.viewmaster.co.uk/htm/stereorama.asp |titolo=Stereo•Rama |sito=20th Century Stereo Viewers |accesso=7 gennaio 2019 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita
==== Cinema 3-D ====
{{Vedi anche|Cinema tridimensionale|Stereo-cinema|Stereofantascopio}}
I primi esperimenti di immagini stereoscopiche in movimento si devono già a [[Charles Wheatstone]] che sperimenta lo [[Cinema tridimensionale#Stereofantascopio|stereofantascopio]], unendo la tecnica dello [[zootropio]] a quella dello stereoscopio. L'invenzione, poi sviluppata anche da altri con altri nomi, non avrà il successo commerciale dello stereoscopio a immagini "fisse", rimanendo a livello di pura curiosità scientifica.<ref name="campagnoni">{{Cita|Donata Pesenti Campagnoni
[[File:LaNature1908 Stereo-Cinema reynaud.jpg|thumb|Lo [[stereo-cinema]] di [[Charles-Émile Reynaud]]]]
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==== Stereogramma a punti casuali ====
Nel 1959 lo studioso della visione, neuroscienziato e psicologo [[Bela Julesz]] e [[MacArthur Fellow]], inventano gli stereogrammi a punti casuali, mentre portano avanti una ricerca ai [[Bell Laboratories|laboratori Bell]] sul riconoscimenti di oggetti camuffati dalle foto aeree riprese dagli aerei spia. Al tempo, molti studiosi della visione pensavano che la percezione della profondità si verificasse negli occhi stessi, mentre ora sappiamo trattarsi di un complesso processo neurologico. Julesz utilizzò un computer per creare un paio di immagini a punti casuali che, quando venivano osservate con uno stereoscopio, permettevano al cervello di vedere delle forme tridimensionali. Questo provava che la percezione della profondità è un processo neurologico.<ref name="julesz">{{en}} Bela Julesz (1971). ''Foundations of Cyclopean Perception''. Chicago: The University of Chicago Press. ISBN 0-226-41527-9</ref><ref name="julesz_cadence">{{
==== Autostereogramma ====
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A metà del XIX secolo [[David Brewster]], che come abbiamo visto è responsabile di aver migliorato lo stereoscopio inventato da [[Charles Wheatstone]], scopre anche l'effetto "carta da parati" (''wallpaper effect''): egli nota che fissando a lungo gli schemi ripetuti nella [[carta da parati]], il cervello è portato a sovrapporli creando l'illusione che il piano di messa a fuoco si trovi dietro alla superficie reale.<ref name="pinker"/>
Nel 1979
==== Informatica ====
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=== Ortostereoscopia ===
Per ortostereoscopia si intende un tipo di stereoscopia che riguarda la realizzazione di un effetto tridimensionale che non stanca il sistema visivo umano e che si accosta in modo sostanziale alla percezione umana dello spazio tridimensionale.<ref name="wikidot">{{en}} [http://life-depth.wikidot.com/ortho-stereo Ortho Stereo Reference - Life & Depth]</ref><ref name="cyclopital3d">{{
Pertanto si definisce ortostereoscopica l'immagine stereoscopica che, nella riproduzione, mantiene lo stesso campo visivo della ripresa. Spesso, infatti, il campo visivo dell'immagine osservata attraverso uno stereoscopio è notevolmente ridotto.<ref name="wikidot" /><ref name="cyclopital3d" />
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{{S sezione|fotografia|cinema}}
Esistono diversi sistemi per realizzare immagini stereoscopiche, in quasi tutti i casi occorrono sempre due immagini da unire con varie tecniche. Le doppie immagini stereoscopiche, o [[stereogramma|stereogrammi]], possono essere create riprendendo la realtà con un apparecchio ottico (
I primi
Con la nascita della
Per la realizzazione di [[autostereogramma|autostereogrammi]],
=== Ripresa ===
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==== Fotocamera stereoscopica ====
{{Vedi anche|Fotocamera stereoscopica}}
[[File:Lereve1904.jpg|thumb|Fotocamera binoculare francese Le Rêve del
[[File:Kodak stereo camera.jpg|thumb|Fotocamera binoculare [[Kodak]] "Box Brownie" del
La [[fotocamera stereoscopica]] è una fotocamera dotata di due obiettivi, posti tra loro alla stessa distanza degli occhi umani, 6 cm. circa, e che proiettano sul piano della messa a fuoco due immagini, permettendo alla pellicola fotografica di impressionare contemporaneamente due diverse immagini. Utilizza normalmente il formato 60 mm, oppure 35mm, ma può essere utilizzata anche pellicola [[70mm]] e, specie i modelli più antichi, [[pellicola piana]].
Molte sono le case produttrici di apparecchi ottici che hanno realizzato prodotti destinati alla ripresa di immagini fotografiche digitali. Tra queste il sistema [[Stereo Realist]], che permetteva di produrre
Per quanto concerne la
==== Fotocamere a obiettivo singolo accoppiate ====
Alcuni fotografi, tra i quali [[William Gruber]], l'inventore del [[View-Master]]<ref name="viewmastermemories">{{
In questo caso le fotocamere vengono sincronizzate per scattare perfettamente all'unisono. Per le fotocamere tradizionali si ricorre ad un doppio cavetto flessibile per far scattare gli otturatori di entrambe le fotocamere nel medesimo istante, mentre per le fotocamere digitali devono essere effettuati interventi a livello
==== Doppia ripresa con fotocamera a obiettivo singolo ====
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Questa tecnica veniva sovente utilizzata dai fotografi ottocenteschi che realizzavano immagini stereoscopiche di paesaggi. È infatti possibile realizzare tali immagini solamente per soggetti "fissi", dal momento che il soggetto, se in movimento, deve essere ripreso nello stesso istante.
Nelle immagini ottocentesche non è infrequente, l'esagerazione dell'effetto stereoscopico, ottenuto attraverso l'aumento della distanza dello slittamento tra i due scatti separati, ben oltre la distanza pupillare<ref name="3DImagics">{{
==== Cinepresa stereoscopica ====
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[[File:Immagine Stereoscopica Affiancata prima del fuoco reale.jpg|thumb|Immagine affiancata da guardare ad occhio nudo (convergenza al di qua del piano di messa a fuoco reale).]]
La [[libera visione stereoscopica]] è una tecnica di visione stereoscopica che consiste nell'osservare direttamente le immagini parallele ad occhio nudo, senza l'ausilio di alcuno strumento ottico, quali
È una tecnica di visione più difficile, dato che non a tutti è data la capacità di far convergere le due immagini in una unica tridimensionale.
Per realizzarla occorre posizionare le due immagini affiancate, stampate o elettroniche, ad una opportuna distanza dall'occhio (variabile da persona a persona), divergendo gli occhi (o convergendoli se le due immagini sono stampate incrociate), fino a vederle letteralmente "fondere" in un'unica immagine che dà una illusione di profondità.
Utilizzando le immagini stereoscopiche create per lo
Per quanto riguarda invece le immagini digitali, è conveniente provare con immagini di piccole dimensioni, per esempio 320x240 pixel: sarà più semplice apprendere e applicare la tecnica. Poi di volta in volta si potrà provare ad aumentare la dimensione fino a raggiungere il proprio limite.
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Usufruendo di una coppia di stampe fotografiche su cartoncino, stampe su vetro o pellicola fotografica diapositiva.
Lo [[stereoscopio a specchi]], il primo inventato da
Lo stereoscopio classico, ampiamente diffuso durante l'Ottocento, usufruisce di una coppia di stampe fotografiche illuminate per luce riflessa. Successive varianti di questo stereoscopio utilizzavano immagini stampate su carta più sottile o vetrini su cui veniva stesa l'
Fanno parte dello stereoscopio ottocentesco anche gli esperimenti di sequenze animate tridimensionali, quali lo
Questo tipo di stereoscopio è tuttavia ampiamente sorpassato, poiché il sistema a luce riflessa e la stampa su carta, sono stati sostituiti dal sistema a retroilluminazione che usufruisce di
Questo sistema è utilizzato nei moderni visori
Con l'avvento della [[fotografia digitale]], e la realizzazione di immagini stereoscopiche digitali, si è infine resa necessaria l'adozione di un sistema di visione delle immagini che permetta di osservare le stesse senza ulteriori passaggi (ad esempio stampa su carta). Ciò ha portato alla produzione di stereoscopi digitali per l'osservazione delle immagini riprese con una
=== Anaglifo ===
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Gli occhiali per anaglifo sono facilmente reperibili ed economici. L'effetto ''stereoscopico'' non è dei più soddisfacenti, poiché l'immagine risulta poco luminosa. Altro deficit di questo sistema è l'impossibilità di usufruire di immagini a colori, poiché la resa di molti colori è quasi impercettibile.
Questo sistema è utilizzato nel [[cinema tridimensionale]] soprattutto durante gli
Attualmente l'anaglifo è molto sfruttato per le immagini digitali 3-D destinate alla visualizzazione attraverso monitor per PC e nel mercato dell'
=== Luce polarizzata ===
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Tale tecnica, che prevede l'uso di due proiettori è stata superata dal sistema [[RealD]], che prevede l'uso di una pellicola che scorre a velocità doppia, e su cui si alternano i fotogrammi relativi a occhio destro e occhio sinistro, proiettati mediante un apposito otturatore.
La visione tridimensionale si attua con gli stessi occhiali a lenti polarizzate. Tale sistema è quello usato nel
=== Effetto Pulfrich ===
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[[File:Stereogram Tut Random Dot Shark.png|thumb|Autostereogramma la cui illusione ottica permette di vedere uno [[squalo]] 3-D]]
L'[[autostereogramma]], comunemente detto anche [[stereogramma]]<ref group="N">Tuttavia il termine "stereogramma" definirebbe tutti i tipi di immagine piana stereoscopica, comprese le doppie immagini affiancate per stereoscopio o gli anaglifi.</ref>, è un'illusione ottica, atta a creare una immagine tridimensionale da una immagine piana bidimensionale, senza utilizzare alcuno strumento ottico, ma usufruendo della visione a occhio nudo.
Questo tipo di immagine, creata attraverso appositi programmi per computer, unisce una [[texture (grafica)|texture]] a una singola immagine digitale tridimensionale (a differenza della stereoscopia tradizionale che utilizza due immagini) e la cui lontananza dal soggetto che la guarda è rappresentata attraverso varie gradazioni di grigio definite da una ''depth map'' (letteralmente "mappa di profondità" o "mappa delle altezze").
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==== Libri ====
Nel campo editoriale è possibile trovare applicazioni pratiche della stereoscopia. Libri illustrati con immagini 3D possono utilizzare le tecniche della libera visione stereoscopica, della stereoscopia con specchio riflesso<ref group="N">Una coppia di immagini stereoscopiche di cui una delle due è invertita specularmente, va traguardata ponendo uno specchio perpendicolarmente davanti al naso. Il risultato è il medesimo dello stereoscopio ottocentesco, anche se le immagini sono certamente più difficili da illuminare in modo ottimale.</ref> o dell'anaglifo. Non vanno poi dimenticati i libri scientifici corredati di immagini stereoscopiche come avvenuto negli anni '60, quando si è fatto ampio uso di dischetti [[View-Master]] per illustrare il corpo umano o altri campi della ricerca. Mentre durante gli [[Anni 1990|anni novanta]] grande diffusione hanno avuto i libri di [[Autostereogramma|autostereogrammi]].
==== Cinema ====
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== Note ==
;Esplicative
<references group="N" />
;Fonti
<references/>
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{Cita libro |autore=Franco Agostini |titolo=Giochi con le immagini |editore=[[Arnoldo Mondadori Editore]] |anno=1986 |isbn=no |cid=Franco Agostini, 1986}}
* {{Cita libro |autore=Susan Barry |titolo=Vedere e rivedere |editore=Biblioteca Le Scienze |anno=2010 |isbn=no |cid=Susan Barry, 2010}}
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=Herbert McKay |titolo=3-Dimensional Photography |editore=American Photographic Publishing Company |anno=1953 |isbn=no |lingua=en |cid=Herbert McKay, 1953}}
* {{Cita libro |autore=Donata Pesenti Campagnoni |titolo=Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate |editore=UTET Università |anno=2007 |isbn=88-6008-079-7}}▼
* {{Cita libro |autore=[[Stanislao Pecci]] |autore2=Franco Gengotti |titolo=Stereofotografia. Manuale pratico per il cinema e la fotografia tridimensionale |anno=1920 |isbn=no |cid=Stanislao Pecci e Franco Gengotti, 1920}}
▲* {{Cita libro |autore=Donata Pesenti Campagnoni |titolo=Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate |editore=UTET Università |anno=2007 |isbn=88-6008-079-7 |cid=Donata Pesenti Campagnoni, 2007}}
* {{Cita libro |autore=Stephen Pinker |titolo=How the Mind Works |editore=W. W. Norton & Company |anno=1999 |isbn=0-393-31848-6 |lingua=en |cid=Stephen Pinker, 1999}}
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=
* {{Cita libro |autore=Christopher Tyler |capitolo=The Birth of Computer Stereograms for Unaided Stereovision |curatore=S. Horibuchi |titolo=Stereogram |editore=Cadence Books |città=San Francisco |anno=1994 |pp= 83–89 |isbn=ISBN 0-929279-85-9 |lingua=en |cid=Christopher Tyler, 1994}}}
* {{Cita libro |autore=Carlo Alberto Zotti Minici |titolo=Il fascino discreto della stereoscopia |editore=[[Museo del precinema|Collezione Minici Zotti]] |anno=2006 |isbn=no}}▼
* {{Cita libro |autore=Wim van Keulen |titolo=
* {{Cita libro |autore=John Waldsmith |titolo=Stereo Views - An Illustrated History & Price Guide |editore=Krause Publications |anno=2002 |isbn=0-87349-409-1 |lingua=en |cid=John Waldsmith, 2002}}
▲* {{Cita libro |autore=Carlo Alberto Zotti Minici |titolo=Il fascino discreto della stereoscopia |editore=[[Museo del precinema|Collezione Minici Zotti]] |anno=2006 |isbn=no |cid=Carlo Alberto Zotti Minici, 2006}}
=== Articoli ===
* {{Cita
* {{Cita pubblicazione |autore=Fabio Sabatelli |titolo=Stereo-Rama: il View-Master italiano |pubblicazione=Abastor |numero=35 |anno=2006 |pp=16-17 |cid=Fabio Sabatelli, 2006}}
== Voci correlate ==
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