File sharing: differenze tra le versioni
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I primi file furono scambiati su supporti rimovibili. I computer erano in grado di accedere a file remoti usando il sistema di montaggio del file system, i sistemi di bacheca elettronica (1978), [[Usenet]] (1979) e i server [[File Transfer Protocol|FTP]] (1985). Internet Relay Chat (1988) e Hotline (1997) hanno permesso agli utenti di comunicare da remoto tramite chat e di scambiare file. La codifica [[mp3]], che è stata standardizzata nel 1991 e che ha sostanzialmente ridotto le dimensioni dei file audio, è cresciuta fino a diffondersi alla fine degli anni '90. Nel 1998 sono stati creati [[MP3.com]] e [[Audiogalaxy]]. Il [[Digital Millennium Copyright Act]] è stato approvato all'unanimità e sono stati lanciati i primi dispositivi per lettori mp3.
Nel giugno 1999 è nato [[Napster]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per opera dell'appena diciannovenne [[Shawn Fanning]], studente alla Northeastern University di Boston, con l'aiuto dell'amico [[Sean Parker]]. In genere viene accreditato come il primo sistema di condivisione di file peer-to-peer. [[Gnutella]], [[eDonkey2000]] e [[Freenet]] sono stati rilasciati nel 2000, poiché MP3.com e Napster si trovavano di fronte a un contenzioso. Gnutella, uscito a marzo, è stata la prima rete di condivisione file decentralizzata. Nella rete gnutella, tutti i software di connessione erano considerati uguali e quindi la rete non aveva un punto centrale di errore. A luglio, è stato rilasciato Freenet che divenne la prima rete di anonimato. A settembre è stato rilasciato il software client e server eDonkey2000.
Nel 2001 sono stati rilasciati [[Kazaa]] e [[Poisoned]] per il [[MacOS|Mac]]. La sua rete FastTrack è stata distribuita, ma a differenza di gnutella, ha aggiunto più traffico ai "supernodi" per aumentare l'efficienza del routing. La rete era proprietaria e crittografata e il team di Kazaa ha compiuto notevoli sforzi per impedire ad altri client come Morpheus di uscire dalla rete FastTrack. Nel luglio 2001, Napster è stato citato in giudizio da diverse case discografiche.
Poco dopo la sua perdita in tribunale, Napster fu chiuso per ordine del tribunale. Questo ha spinto gli utenti ad altre applicazioni P2P: la condivisione di file ha continuato la sua crescita. Il client Audiogalaxy Satellite è cresciuto in popolarità e sono stati rilasciati il client [[LimeWire]] e il protocollo [[BitTorrent]]. Fino al suo declino nel 2004, Kazaa era il programma di file sharing più popolare. Nel 2002, una sentenza del tribunale distrettuale di Tokyo chiuse File Rogue, e la Recording Industry Association of America (RIAA) intentò una causa che bloccò l'Audiogalaxy.
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Il 19 gennaio 2012, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiuso il popolare dominio di [[Megaupload]] (istituito nel 2005). Il sito di condivisione di file ha affermato di avere oltre 50.000.000 di persone al giorno. Kim Dotcom (ex Kim Schmitz) è stato arrestato con tre soci in Nuova Zelanda il 20 gennaio 2012 ed è in attesa di estradizione. Il caso che ha coinvolto la caduta del sito di condivisione di file più grande e popolare al mondo non è stato accolto favorevolmente: un gruppo di hacker Anonymous ha abbattuto diversi siti associati al sistema di rimozione. Nei giorni seguenti, altri siti di condivisione file iniziarono a cessare i servizi; Filesonic ha bloccato i download pubblici il 22 gennaio, con Fileserve che seguiva l'incarico il 23 gennaio.
Nel 2021 è stata lanciata una petizione UE ([[European Community Initiative]]) denominata "Libertà di condivisione"<ref>https://europa.eu/citizens-initiative-forum/blog/free-sharing-protected-works-while-compensating-creators_en</ref> per fare discutere il [[parlamento europeo]] di una normativa per le attività di condivisione, soggette a molte incertezze giuridiche.<ref>{{
== Descrizione ==
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Allo scopo possono essere utilizzate varie [[architettura di rete]], le principali sono quelle di tipo [[client-server]] o [[peer-to-peer]], le seconde sono quelle maggiormente diffuse ed utilizzate.
Queste reti possono permettere di ricercare un file in particolare per mezzo di un URI ([[Universal Resource Identifier]]), di individuare più copie dello stesso file nella rete per mezzo di impronte (''hash''), di eseguire lo scaricamento da più fonti contemporaneamente, di riprendere lo scaricamento del file dopo un'interruzione. Non vanno confuse con reti che costituiscono un [[filesystem distribuito]], come [[Freenet]].
=== Programmi ===
=== Dinamica ===
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=== Modelli più recenti ===
[[Napster]] è un servizio centralizzato, ed è stato uno dei primi e più popolari programmi di file sharing di massa. Napster consentiva la condivisione, gratuita, unicamente di file [[MP3]]. Tale condivisione fu successivamente abolita a causa degli attacchi legali condotti dalla [[RIAA]] e dalle ''major'' discografiche. Negli [[Stati Uniti d'America|USA]] fu apertamente attaccato da alcuni artisti (particolarmente dal [[rapper]] Dr. Dre e dai membri della rock band Metallica) {{
Successivamente apparve [[Gnutella]], una rete decentralizzata. Questo servizio era completamente open-source e permetteva agli utenti ricerche verso qualsiasi tipo di file, non solo MP3. Questo servizio fu creato per evitare gli stessi rischi legali corsi da [[Napster]]. L'aspetto fondamentale che ha decretato il successo di questi programmi di condivisione, e che sta dietro la decentralizzazione, è dovuto al fatto che se anche una persona interrompe il collegamento non causa l'interruzione di tutti gli altri. Gnutella ha fatto tesoro delle difficoltà iniziali e grazie a questo il suo uso si è incrementato in modo esponenziale.
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Nel [[2006]] ha provocato animate reazioni il cosiddetto [[Caso Peppermint]]: l'etichetta discografica tedesca Peppermint Jam Records GmbH accusò più di 3.600 utenti di aver violato la legge, condividendo illegalmente file di cui la società deteneva il diritto d'autore. Peppermint, in pratica, sorvegliò i consumatori nel loro uso personale di internet con la complicità dei loro [[Internet Service Provider|provider]], e riuscì ad ottenere i dati relativi ai movimenti effettuati dagli utenti, all'oscuro di questi ultimi.
Un altro caso italiano d’esempio è il processo Fapav-Telecom esploso nel [[2010]]: la [[Federazione anti-pirateria audiovisiva]] chiese al Tribunale Civile di Roma di imporre a [[Telecom Italia]] di individuare e denunciare gli utenti che scaricassero illegalmente film e musica da internet e di bloccare l’accesso ai siti collegati al [[peer-to-peer]]. Questa richiesta derivò dal fatto che la Fapav, in un’indagine condotta dal [[2008]] al 2010, aveva scoperto {{formatnum:2200000}} casi di scarico illegale: tenne sotto controllo i siti e le pagine web visitate dagli utenti, i loro acquisti online, e monitorò il traffico peer-to-peer, il tutto senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, violandone quindi la [[privacy]].<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/01/14/news/peer_to_peer-1949434/|titolo=Peer to peer, nuova offensiva nel mirino Telecom e utenti - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=1º febbraio 2017
=== Tecniche di tutela della privacy ===
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# La non percezione di illiceità: Lo scambio di file è oggi molto semplice da effettuare e molto vantaggioso economicamente. Insieme alle moderne tecnologie informatiche, che hanno portato gli individui a non potersi più privare di oggetti e servizi fino a poco tempo fa sconosciuti, ha rivoluzionato le consuete abitudini di vita e risulta essere in costante ampliamento, nonostante sia una pratica riconosciuta come illecita e quindi sanzionabile. Ciò succede perché, a causa della sua capillare diffusione, si registra nel tessuto sociale una mancata percezione dell'illiceità di questo comportamento.
# L'inesistenza di sistemi centralizzati da colpire: Il modello peer-to-peer rende difficile sanzionare la violazione del diritto poiché la rete è composta da un'infinità di soggetti, difficilmente individuabili e con diverse gradazioni di responsabilità: la posizione dell'utente che si connette saltuariamente e scambia qualche file è diversa da quella di chi viola il diritto di autore condividendo e scambiando migliaia di file, criptando dati e rendendosi non immediatamente identificabile. Il fenomeno ebbe inizio con Napster, uno dei primi software di file-sharing presto bloccato dalla giustizia americana a causa della sua natura: non si trattava ancora di un vero e proprio peer to peer, in quanto gli utenti caricavano i file su una piattaforma comune alla quale si appoggiava il software. Per questo motivo le autorità giudiziarie non ebbero alcuna difficoltà nel trovare un capro espiatorio, ingiungendo ai responsabili del server di cessare la loro attività.
# Difficoltà organizzative: I titolari dei diritti infatti trovano difficile organizzarsi spontaneamente per creare agli utenti che usufruiscono del file-sharing una licenza globale. Si trovano in una condizione definita come "dilemma del prigioniero": non riescono ad accordarsi per inventare una licenza globale e quindi rinunciano ai ricavi del mercato file sharing, oltre a porre gli utenti in una condizione subottimale<ref>{{Cita web|nome = 30 Oct 2008 at|cognome = 18:21|url = https://www.theregister.co.uk/2008/10/30/shadow_pricing_p2p/|titolo = A new economics of P2P file sharing|accesso
La decentralizzazione è stata una risposta rapida agli attacchi delle ''major'' verso le reti centralizzate, al fine di evitare dispute legali ma anche utenti ostili. Questo implica che le reti decentralizzate non possono essere attaccate legalmente, in quanto non fanno riferimento ad un singolo individuo. Anche se il protocollo fondamentale di Internet [[TCP/IP]] era stato progettato per essere resistente ad attacchi concertati, i sistemi di file-sharing e di peer-to-peer hanno dimostrato una maggiore resistenza. Per tutto il [[2001]] e il [[2002]] tutta la comunità di file-sharing fu in agitazione a causa dell'azione di contrasto delle ''major'' discografiche e della [[RIAA]]. Il server di Napster fu chiuso con l'accusa di violazione del copyright, ma la comunità reagì unita e compatta, producendo nuovi e differenti client. Da quel momento in poi si sono diffusi programmi di file-sharing grazie ai quali gli utenti possono condividere file senza necessariamente interfacciarsi con una piattaforma centrale, il che ha reso difficile agli ordinamenti giuridici risalire ad un unico responsabile per regolamentare il fenomeno; di conseguenza anche le azioni legali delle ''major'' discografiche sono state inefficaci.
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Sono presenti anche diverse personalità del comparto autoriale italiano come il produttore Angelo Barbagalli, il regista e sceneggiatore Massimo Sani, l'autore e regista teatrale Tony Biocca e il rappresentante del sindacato Scrittori, Alessandro Occhipinti.
Alla Commissione, precisa una nota, è attribuita ampia facoltà di audizione ed è perciò probabile che saranno ascoltati tutti gli attori del comparto interessato, associazioni di utenti e internet provider compresi.
Si veda anche APcom: {{cita web |url=http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/05_maggio/28/diritto_autore_al_via_commissione_riforma_compensi_copia_privata,19336999.html |titolo=Copia archiviata |accesso=5 giugno 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110728124655/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/05_maggio/28/diritto_autore_al_via_commissione_riforma_compensi_copia_privata,19336999.html |dataarchivio=28 luglio 2011 }}</ref> Successivamente il D.M. 30 dicembre 2009 del [[Ministri dei beni e delle attività culturali della Repubblica Italiana|Ministro dei beni e delle attività culturali]] di rideterminazione del [[contributo per la copia privata]] ha previsto il prelievo di una somma forfettaria su ogni apparecchio di memoria venduto, commisurata all'estensione della memoria stessa, da attribuire alla Siae che poi la ripartirà tra i titolari dei diritti di privativa, con ciò consacrando una sorta di riparazione preventiva e presuntiva per l'eventualità che con tali dispositivi si copino opere coperte da privative.<ref>
La legge che disciplina la distribuzione di opere è la [[Legge 21 maggio 2004, n. 128]], detta anche Decreto Urbani, che ha subito delle modificazioni nel 2005. Per quanto riguarda l'aspetto più prettamente penale, è in vigore la legge del 22 aprile 1941 n. 633 sulla protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, che all'articolo 171 comma I, a-bis, e al 171-ter, comma II, a-bis, sancisce delle sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche penali, per la violazione del copyright in materia di File Sharing, con l'aggravante dello sfruttamento a fine di lucro.
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