Interface design: differenze tra le versioni

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Questo modello ha notevolmente influenzato lo sviluppo dello standard internazionale ISO 9241 che descrive i requisiti di progettazione dell'interfaccia per l'usabilità. Il desiderio di comprendere i problemi dell'interfaccia utente specifici dell'applicazione nelle prime fasi dello sviluppo del software, anche se un'applicazione veniva sviluppata, ha portato alla ricerca sugli strumenti di prototipazione rapida della GUI che potrebbero offrire simulazioni convincenti di come un'applicazione reale potrebbe comportarsi nell'uso di produzione.  Alcune di queste ricerche hanno dimostrato che un'ampia varietà di attività di programmazione per software basato su GUI può, infatti, essere specificata attraverso mezzi diversi dalla scrittura di codice di programma<ref name="HUMANOID">{{cite news|publisher=Proceedings CHI'92|url=http://citeseer.ist.psu.edu/old/szekely92facilitating.html|title=The HUMANOID model of interface design|year=1992}}</ref><ref name="ACM Transactions on Programming Languages and Systems">{{cite news|publisher=ACM|url=http://portal.acm.org/citation.cfm?id=78942.78943&coll=GUIDE&dl=GUIDE&CFID=27731682&CFTOKEN=18425618|title=Creating user interfaces using programming by example, visual programming, and constraints|date=1990-04-11|access-date=2009-04-02}}</ref>.
 
La ricerca è fortemente motivata dalla crescente varietà di dispositivi che possono, in virtù della legge di Moore, ospitare interfacce molto complesse<ref name="ACM Transactions on Computer–Human Interaction (TOCHI)">{{cite news|publisher=ACM|url=http://portal.acm.org/citation.cfm?id=344949.344959&coll=GUIDE&dl=GUIDE&CFID=27731682&CFTOKEN=18425618|title=Past, present, and future of user interface software tools|date=2000-03-01|access-date=2009-04-02}}</ref>.
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==