Libere ACLI: differenze tra le versioni

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=== La frattura e la fondazione delle ''Libere ACLI dell'Italia Settentrionale'' ===
Don Giuseppe Macario era un sacerdote di Torino attivo nella assistenza ai profughi dell'Istria<ref>{{Cita news|autore=|titolo=E' morto don Macario Parroco dei profughi|pubblicazione=Stampa sera|data=7 marzo 1983|p=5|citazione=A Torino don Macario (fratello del senatore Luigi Macario ex leader della Clsl) era assai conosciuto e stimato per numerose opere sociali che aveva realizzato e per essere stato il «parroco delle Casermette»: circa 4 mila profughi giuliani ai quali don Macario aveva assicurato assistenza spirituale e materiale nelle ex casermette di via Guido Reni.|urlarchivio=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1025_02_1983_0063_0005_19050920/}}</ref> e nel modo cattolico del lavoro e fratello di [[Luigi Macario]]. Don Macario fu indirizzato dal deputato [[Michelangelo Dall'Armellina|Michelangelo D'Allarmellina]] a contattare [[Gaetano Peretti]] Presidente della sezione ACLI di Avesa<ref>{{Cita web|url=http://www.mclavesa.it/?page_id=28|titolo=MEMORIE DI UN PRESIDENTE|autore=Giorgio Ceoletta|sito=http://www.mclavesa.it|citazione=....convocato il consiglio delle A.C.L.I. di Avesa, sotto la spinta di Gaetano Peretti si decide di fare la scissione....|accesso=11 agosto 2019}}</ref>, frazione di Verona. Peretti era uno dei dissenzienti più convinti e con don Macario coordinò una riunione di responsabili di sezioni locali che ambivano al rifiuto della ipotesi socialista ed alla separazione dalle ACLI nazionali per il 7 febbraio 1971 nel Dopolavoro Ferroviario in via Sammartini a MIlano. Don Macario avvertì Peretti che sarebbe stato presente all'incontro il prof. [[Tommaso Demaria]], docente dell'[[Università Pontificia Salesiana|Ateneo Salesiano]], per garantire le basi teoretiche e la correttezza rispetto al magistero delle dottrina cattolica del nuovo movimento che si prospettava di costituire<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Gaetano Peretti|titolo=Maria...Tu qui?|anno=2002|editore=Copigraph|città=Verona}}</ref>. Alla riunione presieduta da Peretti<ref>{{Cita news|autore=S.d.M.|titolo=Frattura nelle Acli|pubblicazione=Corriere della Sera|data=8 febbraio 1971|p=3}}</ref>. Erano presenti anche Ettore Bandieri e Adriano Nardo di Torino e Abele Gallaverna e Angelo Del Pietro di Novara. Dopo la relazione del Prof. Demaria sui fondamenti teoretici che rendevano necessari il rifiuto della ipotesi socialista, la scissione e la proposta di una nuova e diversa proposta cristiana venne proclamata alla presenza dei giornalisti di numerose testate nazionali la fondazione delle ''Libere ACLI dell'Italia Settentrionale''. Venne approvato uno statuto provvisorio<ref>{{Cita news|autore=S.d.M.|titolo=Frattura nelle Acli|pubblicazione=Corriere della Sera|data=8 febbraio 1971|p=3|citazione=L'assemblea tenutasi ièri a Milano, presso il Dopolavoro Ferroviario di via Sammartini (fra i partecipanti erano numerosi dipendenti delle Ferrovie dello Stato), ha visto la presenza di delegati di molte province settentrionali, tra gli altri, il professor Gaetano Peretti presidente di un grosso gruppo aclista di Verona, e insegnante di filosofia in quella città, che dirigeva i lavori; il dottor Ettore Bandieri di Torino, vicesegretario nazionale delle ACLI dei ferrovieri; Adriano Nardo presidente di un circolo ACLI di Torino: Abele Gallaverna e Angelo Del Pietro di Novara. E' stato approvato lo statuto provvisorio delle «libere ACLI»}}</ref>. Nessun dirigente nazionale ACLI prese parte a questa fondazione che fu opera dei responsabili locali di sezioni di Torino, Novara, Alessandria, alcuni rappresentanti di sezioni dell'Emilia, di Milano ed altre località della Lombardia, e altri ancora dal Veneto, Mestre, Porto Marghera, Vicenza, Verona, Chioggia e Venezia.<ref name="ref_A">{{Cita news|autore=Lamberto Furno|titolo=Minaccia di estendersi la scissione nelle ACLI|pubblicazione=LA STAMPA|data=11 febbraio 1971|p=18|accesso=11 agosto 2019}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Lamberto Furno|titolo=Contro la "scelta socialista. Minaccia di estendersi la scissione nelle Acli. Gli oppositori alla linea del presidente Gabaglio si sono riuniti a Roma -|pubblicazione=La Stampa|data=11 febbraio 1971|p=18|citazione=dopo la costituzione delle « Libere Acli dell'Italia settentrionale ». avvenuta domenica scorsa a Milano|urlarchivio=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,0135_01_1971_0035_0018_5136161/}}</ref>
 
La dirigenza ACLI Nazionale prontamente condannò la scissione attribuendola ad un esiguo numero di alcune sezioni locali e senza la partecipazione di dirigenti nazionali e proponendo l'espulsione degli scissionisti<ref>{{Cita news|autore=|titolo=ACLI: gli scissionisti differiti ai Probi Viri|pubblicazione=Corriere della sera|data=9 febbraio 1971|p=15}}</ref>.
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==== Il Movimento Cristiano dei Lavoratori Italiani MoCLI ====
Le Libere Acli furono furono oggetto di numerose cause legali intentati dalle ACLI nazionali per l'utilizzo dell' acronimo ACLI e dei beni come le sedi ed i circoli locali. Successivamente alla sentenza del Pretore di Roma del giugno 1971 che inibiva l'uso del nome ACLI<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Le Libere Acli dovranno mutare nome. Sentenza del Pretore|pubblicazione=Corriere della sera|data=10 giugno 1971|p=4|citazione=Con provvedimento di urgenza, il pretore di Roma dottor Giacobbe ha inibito alla Federazione nazionale libere ACLl l'uso della sigla ACLl. La decisione del magistrato era stata sollecitata con una istanza presentata per conto delle ACLl dagli avvocati Nicolò e Lipari, il 27 maggio scorso. Il provvedimento del magistrato è stato notificato oggi alle parti interessate}}</ref> il 1º novembre 1971 si costituisce il ''Movimento Cristiano dei Lavoratori Italiani'' (MoCLI), con presidente ancora Carlo Borrini<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Frattura fra i lavoratori cristiani."Liberi Aclisti". Alla base della separazione un profondo dissidio ideologico|pubblicazione=Corriere d'informazione|data=8 febbraio 1971|p=5|citazione=Un fermento che da tempo covava in seno alle ACLI, l'organizzazione dei lavoratori cristiani, ha portato ieri a una scissione, sancita da un convegno, che si è svolto a Milano in una sala del dopolavoro ferroviario di via Sammartini. Sono nate così le «Libere ACLI dell'Italia Settentrionale » che per ora rappresentano un centinaio di circoli provinciali, soprattutto veneti e piemontesi.
...L'assemblea al circolo ferrovieri è stata presieduta dal professor Gaetano Peretti, insegnante di filosofia in un liceo' di Verona e dirigente di un grosso gruppo aclista in quella città. Il professor Peretti ha tenuto una lunga relazione con cui ha fissato in pratica la posizione ideologica delle «libere ACLI»: una critica alla relazione Gabaglio, critica che si è soffermata in particolare sul diritto alla proprietà, messo in forse a Vallombrosa. II professor Peretti ha infine concluso affermando come « la concezione di qualsivoglia socialismo sia assolutamente e non solo in qualche particolare contrastante con la concezione cristiana e contrario alla umana ragione, per cui l'enciclica " Quadrigesimo Anno " potè affermare con sicurezza che nessuno può essere buon cattolico a un tempo e vero socialista »}}</ref>.
 
==== La Fededazione Associazioni Cristiane Lavoratori FederACL ====
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MoCLI e FederACL ed alcune delle sezioni appartenenti alle Libere ACLI si uniranno a Roma l'8 dicembre 1972 per costituire il [[Movimento Cristiano Lavoratori]] o MCL, che seguì una linea culturale fondata sul "capitalismo dal volto umano"<ref>{{Cita web|url=https://www.mcl.it/Il-Movimento/Note-Storiche|titolo=Movimento Cristiano Lavoratori > Il Movimento > Note Storiche|sito=www.mcl.it|citazione=Il MCL ha ritenuto, allora, e ritiene ancora, che occorre costruire un capitalismo dal “volto umano”, nella profonda convinzione che libertà di mercato, solidarietà e sussidiarietà sono componenti complementari per un sano liberalismo.|accesso=2020-02-08}}</ref>.
 
Prima delle scissioni le Acli contavano oltre 700 000 iscritti e altri 300 000 iscritti ai servizi sociali collaterali<ref>{{Cita news|autorename=Lamberto"ref_A" Furno|titolo=Minaccia di estendersi la scissione nelle ACLI|pubblicazione=LA STAMPA|data=11 febbraio 1971|p=18|accesso=11 agosto 2019}}</ref>. Le tre nuove formazioni Libere Acli, MoCLI e FederACL contarono complessivamente 250.000 iscritti<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Bersani|titolo=M.C.L. Movimento Cristiano Lavoratori : una risposta ai problemi dei lavoratori e della società italiana : formazione, azione, partecipazione.|anno=1976|editore=Movimento Cristiano Lavoratori|città=Milano|p=112}}</ref>. Alle Acli non rinnovarono l'iscrizione altri 180 000 soci<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Intervista a Giovanni Bersani|pubblicazione=Tribuna Politica RAI|data=21 dicembre 1971}}</ref>. Le ACLI al termine delle presidenze Labor e Gabaglio si ritrovò lacerata all'interno e quasi dimezzata nella consistenza degli iscritti.
 
=== Dalle Libere ACLI al MICL e poi al MID ===